Chiuso il sipario sull’11ª edizione del Festival dell’Istrioto, promosso dalla Comunità degli Italiani di Sissano in collaborazione con la CI “Pino Budicin” di Rovigno, la CI di Valle, la CI di Dignano e la CI “Armando Capolicchio” di Gallesano. Quest’anno le attività si sono svolte tra Valle e Sissano: un’occasione per presentare gli appuntamenti tenutisi nel corso dell’anno, contribuendo a salvaguardare l’antico idioma. Obiettivo del Festival, poi, quello di stimolare la produzione artistico-culturale, lo studio scientifico dell’idioma e rivitalizzare il suo uso, in particolare tra le giovani generazioni. E in base a quanto vissuto nelle quattro giornate, per quante si è sviluppata la manifestazione nell’edizione 2023, si può dir forte: missione compiuta.
A lezione di… dialetto
A dare via al Festival, negli spazi della palestra sportiva di Valle, è stato il laboratorio linguistico per gli alunni delle scuole elementari, che ha visto partecipare le classi inferiori delle Scuole elementari italiane “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, con le periferiche di Sissano e Gallesano, la SE di Dignano, la SEI “Bernardo Benussi” di Rovigno con la Sezione periferica di Valle. Occasione in cui è stata presentata la terza puntata del cartone animato “Il mondo di Bibi” (già accessibile sul canale Youtube del Festival), come pure la terza edizione del gioco di memoria “Chi cerca trova”, dedicato al campo semantico degli animali. Novità la stampa di due libri in istrioto: “Pimpa cosa fa” e “Pimpa e la lumachina”.
Per la seconda giornata ci si è trasferiti da Valle a Sissano, dove poi il Festival si è tenuto fino a domenica. Il ricco programma ha visto l’esibizione del Coro della CI ospitante con due canzoni in sissanese, la presentazione della ricca raccolta di poesie di Libero Benussi “Intùi cursaruòi” con la prefazione della professoressa Elis Deghenghi Olujić ed infine Petra Bernarda Blašković che ha interpretato… in sissanese due pezzi del suo spettacolo teatrale “Francamente”.
Presentati i brani inediti
Nella serata di sabato, la premiazione del Concorso letterario e video e “’Na cantada nsembro”, la presentazione dei brani inediti in istrioto. Ben 30 i lavori pervenuti al Concorso, da tutte le località istriote: in giuria quest’anno Maria Tamburini (Rovigno), Fabrizio Fioretti (Valle), Paola Delton (Dignano), Luana Moscarda (Gallesano) e Claudio Grbac (Sissano).
Undici invece le nuovissime canzoni in istrioto, eseguite da Eric Paretić e Chiara Barbieri, Sergio Preden Gato, Bruna Bulić e Alex Mećava, Daniel Moscarda, Patrizia Sfettina Jurman, il gruppo Spaker, Sara Salvi e Alessio Giuricin, Francesco Squarcia, Riccardo Bosazzi, Stefano Hering e Daniele Ferro. Suggestive e melodiose, hanno conquistato il pubblico. Assolutamente coinvolgenti, poi, i video che le accompagnano: questi sono stati realizzati da Zoran Burazerović, Lorenzo Fattor, Mauro Giorgi e dal Video art lab della SMSI di Rovigno.
Tutti in sfilata
Gran finale domenica sera con la sfilata dei gruppi gruppi folcloristici delle CI di Valle, Dignano, Gallesano e Sissano, assieme alla SAC “Marco Garbin” di Rovigno, ai Midicantanti della CI di Rovigno, preceduti dalla Banda d’ottoni della Città di Rovigno. Tutti assieme per le vie del centro sissanese: uno ad uno sono stati sul palco vicino alla Chiesa per un assaggio dei canti e dei balli tradizionali. Poi tutti in Comunità per “Esi o no esi a la nostra”, serata dedicata alla filodrammatica in istrioto.
A rompere il ghiaccio i bambini del Gruppo della Filodrammatica giovanissimi della CI di Rovigno. Guidato da Serena Santin e Orietta Pamić, ha presentato la scenetta “La pulenta” di Giusto Curto, con tre comari che discutono: chi fa la polenta più buona?
A seguire i simpatici vallesi Eric Paretić, Chiara Barbieri e Noa Bilić, che guidati da Miriana Pauletić hanno presentato “ll marito casalingo”. Risate a non finire con la filodrammatica della CI dignanese che ha portato in scena la giovane Marussa, Lorenso e Tonin con lo sketch “I pretendenti”. E ancora Gallesano con la scenetta “Duto colpa del coronavirus”, scritta da Camillo Viticci e adattata da Toni Moscarda e Livia Tesser e il Gruppo della filodrammatica della CI di Sissano, diretto da Antonio Dobran, con la scenetta “Al testamento”, nata su idea di Valmer Cusma.
Ad arricchire la serata i bravissimi Midicantanti e solisti della CI rovignese, che guidati dall’insegnante Patrizia Sfettina Jurman, si sono presentati con tre brani.
Un obiettivo raggiunto
Congratulazioni ancora da parte del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, per l’inserimento delle parlate istriote nella lista dei Beni culturali protetti – Patrimonio immateriale della Repubblica di Croazia: “Una bellissima notizia quella che abbiamo appreso in questi giorni, un risultato straordinario per tutta la CNI. Un ulteriore stimolo, questo, a tramandare l’antica parlata, quest’enorme ricchezza che possediamo e che dobbiamo coltivare”. Un grande traguardo, ha concluso il presidente della CI di Sissano, Paolo Demarin, che non sarebbe stato possibile raggiungere senza la collaborazione tra le Comunità. Un grazie di cuore a Lidija Nikočević, che “ci ha saputi guidare, consultare e collegare con chi di competenza”.
Un grazie inoltre a tutte le CI partecipanti, al gruppo di lavoro, ai collaboratori che instancabilmente da undici anni lavorano alla realizzazione di questo Festival.
Per chiudere ancora musica con El Gato e le volpi e una ricca offerta gastronomica tradizionale. Un momento conviviale per festeggiare assieme un’altra edizione di successo… prima di iniziare a pensare già alla prossima.
La manifestazione è stata realizzata grazie al contributo finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana in applicazione della Convenzione stipulata tra MAECI – UPT – UI e con i fondi stanziati dall’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali del governo della Repubblica di Croazia, dal Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, dalla Regione istriana e dal Comune di Lisignano.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.