Il Novecento fiumano sbarca in televisione

Il documentario di Velimir Grgić e Dario Lonjak sarà trasmesso in prima serata il 31 gennaio, sul primo canale della Radiotelevisione croata (HRT)

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Il Novecento fiumano sbarca in televisione

Dopo il debutto nelle sale, a giugno, e ospitate a diversi festival (tra cui quello “dannunziano” di Pescara), il documentario “L’Aquila fiumana” approda anche sui piccoli schermi. Sarà infatti trasmesso dalla rete “ammiraglia” della Radiotelevisione croata (HRT1) lunedì 31 gennaio, in prima serata (20.10). Prodotto dalla Pulsar, il lavoro racconta la storia complessa e interessante del Novecento fiumano, attraverso la vicenda di uno dei simboli di Fiume: la statua dell’aquila bicipite in cima alla Torre civica. Voluta dalle donne della città, collocata – nelle fattezze anche odierne – nel 1906, è stata decapitata di una testa da due legionari nel 1919, gli arditi Guglielmo Barbieri e Alberto Tarpari, in seguito abbattuta del tutto nel 1949 e quindi ricostruita per essere ricollocata sul monumento che sovrasta il Corso nel 2017.

 

L’unico tassello originale

Il documentario parte dalla riscoperta dell’unico tassello originale rimasto: la testa mozzata. Immurata (e fino a poco tempo fa rimasta nel perfetto anonimato) in una parte del Vittoriale degli Italiani – la sontuosa residenza-mausoleo di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera –, è stata recuperata dallo storico Federico Carlo Simonelli, nel senso che dopo una serie di attente consultazioni e confronti, utilizzando i documenti degli archivi del Vittoriale e la bibliografia a disposizione, lo studioso ne ha accertato l’attribuzione: apparteneva alla scultura in metallo, dono dell’Associazione delle donne fiumane, fusa nella fonderia cittadina di Matteo Skull, su modello di legno di Vittorio De Marco.

Dario Lonjak firma la regia, mentre Velimir Grgić è autore della sceneggiatura di questo cortometraggio che racconta l’Impresa di Fiume nelle sue varie evoluzioni e conseguenze, parlando dei regimi totalitari del Ventesimo secolo “che sono nati proprio in questa città”, ha spiegato l’ideatore Velimir Grgić. “È una storia che si regge su una gamba a Fiume e l’altra in Italia – ha rilevato Grgić, a Fiume per la première nel 2021 –. E mi son detto, andiamo a mettere insieme le due prospettive, senza strozzature, senza girarci troppo intorno, senza colpi di scena, senza excursus fantasiosi o assurdi”.

Lavoro quadriennale

Il progetto ha ottenuto l’appoggio finanziario della Città e del Centro audiovisivo croato (Havc). Fondamentale, il patrocinio della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, nonché la collaborazione del Museo civico di Fiume e di quello di Storia e marineria del Litorale croato. Frutto di un lavoro quadriennale, il documentario “Riječki orao” si avvale del contributo degli storici Federico Carlo Simonelli, Tea Perinčić e Simone Don, dello storico dell’arte Ervin Dubrović e dello scultore Hrvoje Urumović, autore della replica collocata in cima alla Torre civica cinque anni fa.

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