Il Museo civico ricorda la florida attività artistica di Marino Cettina

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Il Museo civico ricorda la florida attività artistica di Marino Cettina

UMAGO | Al Museo civico di Umago è stata inaugurata la mostra “Manifesti della galleria (Dante) Marino Cettina”, conservati nelle collezioni del Museo, organizzata dalla curatrice del Museo Biljana Bojić con il prezioso aiuto di Dezi Cettina, che ha donato all’istituzione i manifesti. Marino Cettina è stato un vero e proprio precursore dei tempi, quando nel 1985 decise di aprire il primissimo Caffè-galleria Dante, dove si poteva gustare un calice di Malvasia ammirando quadri, sculture o fotografie degli artisti più quotati, ma anche degli emergenti dell’ex Jugoslavia e internazionali. Marino Cettina era un amante dell’arte e fondamentalmente un “curioso”, un “assetato d’arte”, che placava questa sete seguendo e partecipando attivamente a tutti gli eventi artistici che si svolgevano non solo nell’ex Jugoslavia ma soprattutto all’estero, in Europa e in America. Ogni volta che gli era possibile, si recava a tavole rotonde, inaugurazioni e numerose esposizioni. Aveva idee molto precise sul ruolo del gallerista, ovvero un professionista che si doveva interessare di tutto quello che succedeva non solo in Croazia ma nel mondo: il gallerista doveva presenziare alle inaugurazioni, mantenersi informato leggendo le riviste specializzate e soprattutto doveva organizzare eventi artistici. Auspicava anche una maggiore collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le gallerie private, che proprio in quegli anni stavano muovendo i primi passi. Per promuovere la galleria Dante e avviare proficui scambi artistici, Cettina si recò spesso all’estero, soprattutto a New York, dove conobbe Leo Castelli, famoso gallerista con il quale avrebbe iniziato un’intensa collaborazione. Difatti, grazie a questo e ad altri incontri, giunsero a Umago artisti internazionali del calibro di Robert Mapplethorpe, Jasper Johns, Rauschenberg, Lichtenstein, Richard Serra, Morris, Naumann, Ruscha, Andres Serrano, Vadim Fishkin, Zoe Leonard, Jack Pierson, Alexander Brener, Masaki Hirano, Sam Taylor-Wood e molti altri. Cettina era convinto anche che un buon gallerista non dovesse dar spazio solo ai nomi già affermati ma dovesse avere anche “fiuto”, una buona dose di coraggio e di azzardo per promuovere artisti emergenti e sconosciuti ai più, i quali andavano presentati anche e soprattutto all’estero. Questo fu il caso della mostra “Geofigurazione”, che si tenne a Muggia, in cui si presentarono le opere di tre giovani artisti nostrani: Dušan Jurić, Klas Grdić e Zlatan Vrkljan.

Eventi internazionali

Tra le più importanti mostre organizzate alla Dante in quegli anni, ricordiamo quelle degli sloveni Andrej Jemec, Marko Modic, Klavdij Tutta, dei croati Edo Murtić, Edita Schubert, Miroslav Šutej, Sandro Đukić, Mladen Stilinović, Goran Petercol, Ivana Keser, Neli Ružić e Iva Matija Bitanga. Un discorso a parte va fatto per gli sloveni del collettivo artistico IRWIN, che nel 1994 presentarono alla Dante il “Consolato NSK (Neue Slovenische Kunst) di Umago”; e mentre nella galleria venivano esposte fotografie del Consolato NSK di Umago, nella cucina di Marino Cettina era stato aperto un ufficio passaporti, dov’era possibile ritirare tale documento.

Collaborare per crescere

Le esposizioni che si tenevano alla Galleria Dante erano spesso anche installazioni, allestite all’interno della galleria, ma in alcuni casi anche all’esterno: ad esempio le installazioni della zagabrese Dubravka Rakoci, eneormi cerchi di tela di diversi colori, che vennero issati sulle pareti di alcuni edifici di Umago e perfino sul Campanile del Duomo. Come detto, Cettina appoggiava e favoriva le collaborazioni tra altre gallerie private e non, e negli anni di attività riuscì a instaurare rapporti di lavoro ma anche d’amicizia con grandi galleristi di fama internazionale: oltre a Leo Castelli, anche Paula Cooper, di New York, e con le gallerie White Cube e Interim Art di Londra. Grazie a un duro lavoro e a un’assoluta convinzione nel portare avanti le sue idee, Cettina e la moglie Dezi portarono il nome della Dante a livelli internazionali, tant’è che quando veniva organizzato qualche evento importante in Europa o in America, come ha ricordato Dezi all’inaugurazione della mostra, la prima, se non l’unica galleria croata a venire contattata era sempre quella di Marino Cettina. Questa fama infatti ha portato la galleria a esporre per ben due volte alla “Gramercy International Contemporary Art Fair” di New York, nel 1996 e ‘97, a “Riparte” di Roma nel 1997, ad “Arco” nel 1999 a Madrid e a moltissime altre manifestazioni internazionali.

Oltre i confini

Importantissima fu anche la collaborazione tra Marino Cettina e Marina Gržinić, filosofo e videoartista di Lubiana, che inaugurò moltissime mostre alla Dante e scrisse saggi per i suoi cataloghi. Se negli anni Novanta l’idea che un gallerista privato promuovesse l’arte internazionale in Croazia e quella croata all’estero poteva sembrare un’assurdità, Marino Cettina dimostrò che era invece una cosa fattibilissima; così, mentre i direttori dei Musei nazionali si lamentavano dello scarso interesse del pubblico alle loro iniziative, il piccolo caffè-galleria di Umago registrava il sold out a ogni evento.
Dopo la scomparsa di Cettina, la moglie Dezi ha continuato per anni a portare avanti il lavoro del marito, aiutata anche dall’onda della fama internazionale. Oggi purtroppo la galleria non esiste più, anche se rimane una collezione di circa un centinaio di opere di artisti succitati e che comprende veri e propri “pezzi da novanta” dell’arte contemporanea, disgraziatamente non accessibile al pubblico in quanto la famiglia Cettina non dispone di uno spazio adatto a contenerla tutta. La mostra di manifesti delle mostre, a vent’anni dalla morte di Marino Cettina, evidenzia l’ampia gamma di interessi artistici del gallerista e la varietà di iniziative che si svolsero nella sua galleria, dalle mostre “classiche” di disegni, pitture o quadri a quelle più alternative delle fotografie, fino a installazioni in interni ed esterni. Cettina puntava moltissimo sull’aspetto grafico dei manifesti e degli inviti alle mostre, che furono realizzati perlopiù in base alle sue indicazioni, partendo dalle sue idee. Purtroppo Marino Cettina ci ha lasciati prematuramente nel 1998 e a Umago rimarrà sempre il rammarico su quali e quante iniziative avrebbe potuto proporre se il suo destino fosse stato un altro.

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