Il Museo civico di Fiume resta senza direttore

L'approvazione della proposta da parte del CdA dell'ente museale di nomina di Sabrina Žigo a direttrice dell'istituzione non ha ottenuto la maggioranza del Consiglio cittadino

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Il Museo civico di Fiume resta senza direttore
Petar Petrinić ha esposto le ragioni del CdA. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Alla 16.esima seduta del Consiglio cittadino di Fiume, convocata in via straordinaria per discutere il punto che era stato ritirato dall’ordine del giorno della seduta precedente, ovvero la nomina del nuovo direttore del Museo civico di Fiume, piuttosto che fare chiarezza sulla questione, il discorso si è ampliato ed è deragliato verso temi che con la nomina c’entrano poco o niente. Ad ascoltare gli interventi dei consiglieri e le repliche, i dibattiti, i battibecchi, le accuse, pare di rivivere i mesi di settembre ed ottobre dell’anno scorso quando il tema all’ordine del giorno non era il Museo civico, ma il Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”.

Per filo e per segno
In apertura della seduta, la parola è stata data a Petar Petrinić, consigliere dell’SDP e presidente del Consiglio d’amministrazione del Museo, il quale ha esposto dettagliatamente come si è svolto il processo decisionale e ha spiegato perché Sabrina Žigo è stata preferita agli altri due candidati, Ema Makarun e Željko Bistrović.
“Visto che il problema di fondo dello scorso incontro sono state le lacune nei materiali – ha illustrato – ora vorrei ripercorrere brevemente le settimane che hanno preceduto la scelta di Sabrina Žigo. A metà gennaio è stato bandito il concorso, della durata di otto giorni, al quale hanno risposto i tre candidati in questione con tre domande valide. Li abbiamo convocati all’inizio di febbraio e tutti e tre hanno esposto il loro programma per i quattro anni di mandato. Successivamente, per precauzione, abbiamo chiesto pure il parere del Consiglio professionale, che ha sostenuto Makarun, ma che non ha motivato né argomentato questa scelta. Presa in considerazione questa scelta, valutati i programmi e i trascorsi dei tre candidati, il CdA ha scelto Sabrina Žigo e ha approvato la fine del mandato dell’attuale direttore, Ervin Dubrović, che terminerà il 31 marzo (per pensionamento, ndr). L’ultima seduta del CdA, avvenuta il 27 febbraio, è stata convocata per motivare la nostra scelta di fronte al Consiglio cittadino”.

Una chiara visione
Petrinić ha spiegato che analizzando il programma e il curriculum vitae dei candidati è spiccata Sabrina Žigo, che vanta ben 23 anni di lavoro in campo museale, di cui 15 anni proprio nel Museo civico di Fiume. Tra i tre candidati Žigo è quella che ha il più alto titolo di studio, ma anche un’esperienza lavorativa ricca e varia nella raccolta e tutela del materiale, nell’organizzazione di corsi di formazione, ma anche nella cura della parte espositiva. Alla presentazione orale del programma Žigo ha mostrato di avere un’idea chiara per lo sviluppo del Museo civico, sia nella sede del Palazzo dell’ex zuccherificio, che per la nave Galeb. La candidata ha presentato un progetto dettagliato in sintonia con i desideri del fondatore, motivo per cui ne ha ottenuto i favori, ha puntualizzato Petrinić. Tra i tre candidati, Žigo ha esposto il miglior piano di digitalizzazione, tutela e raccolta di materiale espositivo ed ha proposto l’introduzione di una serie di innovazioni, anche nell’organizzazione del lavoro, educazioni e adesione a programmi di finanziamento dell’Unione europea, ma anche da altre fonti.
“Gli altri candidati non vantano un’esperienza lavorativa continuata e ricca come Žigo – ha detto alla fine del suo discorso Petrinić -. Makarun ha molta esperienza nell’organizzazione di mostre, anche di arte figurativa, ma il fondatore è più interessato a mostre e lavoro scientifico, perché la parte artistica è curata dal Museo d’Arte moderna e contemporanea. Per quanto riguarda Bistrović, il candidato ha svolto un importante lavoro nella tutela e preservazione del nostro patrimonio storico, ma il suo campo di studio e conseguentemente anche il suo programma si concentrano sul Medioevo e sulla prima età moderna, che per noi non sono una priorità. Concludo, dunque, che tutti e tre i candidati sono assolutamente all’altezza dell’incarico e che tutti i programmi sono accattivanti, ma quello di Žigo è stato reputato il migliore”.

La legge (non) è un’opinione
Nel dibattito che è seguito all’intervento di Petrinić i consiglieri non hanno quasi toccato il tema della proposta della candidata, ma hanno parlato per quasi due ore del quadro giuridico che interessa le istituzioni culturali. La prima a prendere la parola è stata Iva Rinčić (Indipendente), la quale ha dichiarato che il problema non sono i candidati, ma il fatto che a sceglierli è il CdA, un organo eletto illegalmente dal sindaco e non dal Consiglio cittadino. Ciò dipende non solo dallo Statuto del Museo civico, che non è in sintonia con la Legge sui musei, ma anche dalla disonestà e dall’arbitrio del sindaco, che interpreta le leggi come più gli fa comodo. La Legge sui musei, infatti, utilizza due volte il termine “fondatore”. La prima nell’articolo 23, sulla scelta del CdA e la seconda nell’articolo 26 sulla scelta del direttore. Il sindaco, però, si è preso il diritto di scegliere i membri del CdA, ma ha lasciato al Consiglio cittadino l’incombenza di approvare il direttore. Rinčić ha proposto allora di rigettare la proposta e ripartire da zero, ovvero dalla scelta del CdA del Museo civico.
Kristian Čarapić, consigliere dei Socialdemocratici e legale di professione, ha spiegato la differenza tra le leggi ordinarie e le “lex specialis”, ovvero le leggi particolari che hanno la precedenza di fronte a quelle ordinarie. La Legge sugli Enti dice che i rappresentanti delle Istituzioni vengono scelti dall’organo di rappresentanza, oppure da quello esecutivo. La Legge sulla Cultura dice che se il fondatore è la Città, i membri del CdA vengono scelti dall’organo esecutivo, mentre lo Statuto del Museo civico di Fiume dice che i membri del CdA vengono scelti dal fondatore. Rinčić ha chiesto, allora, se con la parola “fondatore” si pensa al sindaco o al Consiglio cittadino. Ne è seguito un dibattito che non ha portato ad alcuna conclusione.

Interessi politici?
La parola è stata data allora al capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, il quale ha dichiarato di non pensare – niente. Le sue, infatti, non sono opinioni, ma il risultato di un consulto col Ministero della Cultura e dei Media, nonché con la Città di Zagabria, che ha avuto una situazione simile col Padiglione artistico.
“È assurdo tracciare paralleli tra il Museo civico e lo ‘Zajc’, perché i musei e i teatri sottostanno a leggi diverse – ha dichiarato -. Lo Statuto del Museo civico di Fiume è molto chiaro e dobbiamo rispettarlo. Sia il Ministero della Cultura, che la Città di Zagabria mi hanno scritto che il rappresentante del potere esecutivo, ovvero il Ministero se si tratta di musei nazionali, o il sindaco, se si tratta di musei civici, nominano i membri del CdA. Speculare sulle leggi ci porterà a un nulla di fatto e ci farà fare nuovamente una figuraccia. Concentriamoci sui programmi e cerchiamo di non mettere il bastone tra le ruote all’operato di un’altra istituzione culturale”, ha concluso. L’ultima parte del dibattito ha riguardato il fatto se Sabrina Žigo sia o meno una pedina in mano all’SDP, ovvero se la sua scelta sia dettata da un interesse politico.
Al momento della votazione i consiglieri sono stati invitati a votare innanzitutto per l’interruzione del mandato di Ervin Dubrović, che ha ottenuto 21 voti a favore e 11 astenuti. La seconda domanda riguardava, appunto, l’approvazione della proposta del CdA del Museo civico di nomina di Sabrina Žigo a direttrice dell’Ente. 16 consiglieri hanno votato a favore, 12 contro e 4 erano gli astenuti. La proposta non ha ottenuto, dunque, la maggioranza del Consiglio cittadino. Quale sarà il prossimo passo non è chiaro, ma la 17.esima seduta è già stata fissata per il 23 marzo.

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