Il mondo vissuto con la musica

A Capodistria è stato presentato il libro «Il flauto dello sciamano» di Giorgio Blasco

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Il mondo vissuto con la musica
Giorgio Blasco. Foto: Mariella Mehle

La Comunità degli Italiani di Crevatini assieme alla Biblioteca civica “Srečko Vilhar” di Capodistria ha portato alla Sala di lettura “Fulvio Tomizza” un personaggio curioso con un variegato curriculum.
Giorgio Blasco è un noto flautista, strumentista, docente, autore di libri e compositore triestino che lega i ricordi d’infanzia alla zona di Crevatini. La sua lunga attività artistica internazionale di primo piano è iniziata nel 1969, mentre nel 1997 è stato insignito dal Comune di Trieste del Sigillo Trecentesco della città. Vanta esibizioni nelle maggiori città italiane e in tournée internazionali in Europa, Asia, Stati Uniti e Canada e tiene regolarmente corsi, seminari e conferenze in giro per il mondo. Instancabile operatore culturale, è stato fondatore della “Trieste Flute Association” e del “Trieste Flute Ensemble” che lui stesso dirige, ma è pure fondatore del “Gruppo Studi di Musicoterapia” del capoluogo giuliano, per il quale nel 2017 gli è stata conferita la carica di presidente onorario a vita. Ha diretto il Conservatorio “Giuseppe Tartini” dove ha anche insegnato e ha ricoperto anche il ruolo di addetto culturale dell’Ambasciata di Mongolia in Italia, oltre ad essere considerato il massimo esperto italiano della musica dell’area centro-asiatica.
Nel 2018 ha fondato l’Orchestra da camera “Notre Dame Chapelle de Sion”. Blasco, noto anche per la sua attività musicologica e i suoi viaggi, ha pubblicato alcuni libri di successo. Con il pretesto di presentare la sua ultima fatica edita dalla CI di Crevatini, “Il flauto dello sciamano”, che racconta memorie e impressioni scaturite dai viaggi in Cina, Giappone e Mongolia, il moderatore Andrea Flego ha fatto conoscere al pubblico in sala l’ospite e le sue varie sfaccettature, raccontando com’è nato il suo amore per lo strumento, per i viaggi e tanti aneddoti ambientati in Oriente. Il titolo insolito dato alla pubblicazione è riferito al fatto che in genere è il tamburo il mezzo di trasporto dello sciamano nei suoi viaggi nelle dimensioni sovrannaturali. “Dalle mie esperienze”, ha spiegato Blasco, “la mia cavalcatura è il flauto, che mi ha portato a viaggiare nei luoghi più lontani”. A conclusione della serata, a ringraziare il gradito ospite sono state Tina Saražin che ha porto i saluti della direttrice della Biblioteca centrale Luana Malec, nonché Maria Pia Casagrande, presidente del sodalizio organizzatore.

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