«Il bonsai ha i rami corti»: comicità e amarezza

Lo spettacolo di Giuseppe Nicodemo e Serena Ferraiuolo è andato in scena a Lussinpiccolo

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«Il bonsai ha i rami corti»: comicità e amarezza
Il Museo dell’Apoxyomenos. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Bellissima serata nell’atrio del Museo dell’Apoxyòmenos di Lussinpiccolo con la pièce “Il bonsai ha i rami corti”, scritta dagli attori del Dramma Italiano di Fiume Giuseppe Nicodemo, che ne cura anche la regia, e Serena Ferraiuolo, che ne è l’unica interprete. Questo monodramma nasce al tempo della pandemia, durante il lockdown, e con arguzia e comicità descrive le giornate di una giovane donna di nome Stefania Laganini “chiusa” nel suo appartamento in centro città che cerca di riempire le sue giornate imparando a fare a maglia, guardando vecchi film, facendo tutorials di aerobica da casa, dialogando telefonicamente con l’amica Rosalba e con Alexa l’intelligenza artificiale (che lei chiama Alexia) del suo computer, che le danno buoni consigli. Sul tavolo un bonsai, una bottiglia di vodka e una di vermut. Man mano che Stefania Laganini beve i martini e dialoga con Rosalba e Alexia viene fuori tutto lo stress che sente nella vita coniugale con il marito che non è mai a casa e che all’ultimo istante cancella tramite la segretaria tutti i viaggi all’estero promessi alla moglie. Alla fine, dopo tanti martini, la protagonista rivelerà un segreto che qui non possiamo svelare, ma che potrà scoprire chi andrà a vedere la messinscena.

Il monodramma, che mescola commedia e dramma, grazie all’interpretazione energica di Serena Ferraiuolo ci fa sorridere allegramente perché ognuno di noi si può immedesimare nelle riflessioni e nei sentimenti di Stefania Laganini.

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