I pupazzi di cartapesta di Gordana Majnarić

La mostra è stata inaugurata nel Lapidarium di Cittanova

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I pupazzi di cartapesta di Gordana Majnarić

CITTANOVA | Nel Museo Lapidarium di Cittanova, diretto dalla dott.ssa Jerica Ziherl, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Città di Cittanova è stata inaugurata una mostra dell’artista gaianese Gordana Majnarić intitolata “Šufitpuppen”. È esposta una moltitudine di pupazzi in cartapesta, oltre un centinaio. I più piccoli misurano 10 centimetri in altezza, ma ci sono anche teste in grandezza naturale. Molti rappresentano persone realmente esistenti o esistite, alcune celebrità, come pure conoscenti, amici e parenti dell’autrice.
Il nome della mostra è stato ispirato dal posto in cui questi pupazzi, che hanno anche un aspetto terrificante oltre che grottesco, sono di solito stipate, ovvero la soffitta. Le figure esposte hanno uno scopo esclusivamente espositivo, non sono in vendita. Nel video che affianca alcuni pupazzi si vede l’arrivo di un gruppo di conoscenti in casa dell’autrice e la loro sorpresa nell’“incontrare” la propria copia in cartapesta. Correva l’anno 1994. La scena ha un aspetto goliardico, ma la mostra nel suo insieme racchiude in sé molto di più, ovvero l’intera storia dell’umanità. Si parte dalla coppia – denominata Adamo ed Eva –, il cui aspetto ricorda quello delle scimmie, seduta davanti a un mucchio di strumenti elettronici tascabili, per proseguire attraverso l’esodo di masse di piccole figurine, fino ad arrivare a celebrità dei giorni nostri (Naomi Campbell e Vlasta Delimar). Ogni figura ha una sue specificità, una smorfia o una caratteristica facciale, come le persone reali. L’esposizione ha una parte nascosta chiamata Erotomania, con situazioni di sesso esplicito, non adatte a un pubblico minorile.
L’artista è rimasta a disposizione del pubblico per spiegare le sue opere, indicando in particolare due strutture appese, uno scheletro e un vestito fatto, come tutto il resto della mostra, di materiale riciclato. “Quest’angolo simboleggia l’essenza di tutto ciò che voglio comunicare – ha detto l’artista –. In questa saletta si sente l’eco, e per sentirlo bisogna essere in due. Da giovane volevo fare il chirurgo, come coloro che tagliano e rimediano, ho preso un’altra strada, ma ho fatto la stessa cosa”, ha concluso. La mostra rimarrà aperta fino al 13 agosto prossimo.
Dalla curatrice Jerica Ziherl e dall’autrice stessa scopriamo che la mostra ha un carattere retrospettivo e presenta parte delle sue creazioni “Casa delle bambole” scelte con il metodo “Curator & artist choice”, con l’intenzione di visualizzare parte dell’istallazione ambientale del progetto “Bambole” nell’omonima casa che si trova nel paesino istriano di Gaiana. A parte la replica situata nella città americana di Asheville nel Nord Carolina, questa è la prima prima volta che la mostra viene ospitata, presentata e proiettata in questa forma in Croazia. La mostra fa parte del progetto concettuale “Gaiana 1980”.
L’autrice è nata nel 1945, si è laureata in croatistica e storia e ha studiato pittura nella scuola di Design ABC a Parigi la più importante di questo tipo al mondo. Vive tra Vienna e Gaiana.

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