Gli affreschi dell’Istria emozionano il Giappone

La comitiva di restauratori e conservatori, capeggiata da Yoshifumi Maekawa, ha fatto tappa alla Casa di Draguccio. Interesse vivo dell'Istituto di Tokyo per una collaborazione

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Gli affreschi dell’Istria emozionano il Giappone
Gli interni di una chiesetta di Draguccio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Sta soggiornando in questi giorni in Istria il consigliere dell’Istituto giapponese per lo studio dei beni culturali, Yoshifumi Maekawa, accompagnato dalla prof.ssa Monica Martelli Castaldi, collaboratrice dell’ICCROM (Centro internazionale per lo studio, la preservazione e il restauro dei beni culturali) di Roma e da alcuni restauratori e conservatori croati e italiani. La Regione istriana è impegnata da vent’anni nell’indagine, restauro e promozione degli affreschi, peninsulari, con gli esborsi dalle proprie casse e il sostegno del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, della Regione del Veneto, delle autorità e degli Uffici parrocchiali locali.

Realizzato un Elaborato
Su questo percorso, la creazione della Casa degli affreschi a Draguccio, che dal 2017 opera in seno al Museo storico e navale dell’Istria, ha rappresentato un passo significativo, visitata in questi giorni dai due esperti e dai colleghi al loro seguito. Un altro passo ha interessato la creazione dell’Elaborato sullo stato degli affreschi in Istria, finalizzato alla rassegna ed elaborazione di tutte le locazioni peninsulari contraddistinte da affreschi, restaurati o meno, utile alla realizzazione d’una base dati ricca di informazioni circa il loro stato attuale. In sintesi, s’offrono in questo modo una valorizzazione e un sistema di provvedimenti da intraprendere, vista l’importanza e l’incisione dei danni per ogni singola opera.

Partecipazione dell’ente giapponese
Il progetto è stato avviato nel 2018, con l’immediata adesione della Soprintendenza regionale ai beni culturali, di quella fiumana, dell’Istituto nazionale di conservazione, di molti restauratori privati, dell’Accademia d’Arte figurativa di Zagabria e della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. Quest’ultima partecipa con il lavoro pratico dei suoi studenti. Grazie a questa collaborazione, le notizie sulla pittura murale istriana si sono diffuse in destinazioni professionali impreviste ed interessanti, tra cui il Giappone. Perciò l’Istituto di Tokyo, dopo aver esaminato con attenzione l’applicazione disposta dalla Casa degli affreschi, ha offerto la sua collaborazione tanto che Yoshifumi Maekawa visiterà, fino all’8 marzo ben 25 chiese istriane.
S’intende con ciò precisare le modalità di partecipazione del suddetto Istituto giapponese, che, oltre alle competenze professionali, parteciperebbe anche finanziariamente al progetto.

Le chiese incluse nel progetto
Finora, nella stesura dell’Elaborato si sono raccolti materiali d’archivio delle chiese di San Michele al Leme (Kloštar), Racizze, Colmo, Draguccio e Piemonte. Sono stati già sondati e analizzati molti affreschi in pericolo, tra cui quelli di Valmazzinghi, San Lorenzo del Pasenatico, Barbana, Valle, Duecastelli. Sono stati inoltre studiati gli affreschi risalenti al XV secolo nella chiesa della Santissima Trinità a Cerreto e quelli del maestro Alberto da Costanza nella chiesa di Sant’Antonio a Valle, dello stesso periodo. Il progetto è gestito da Sunčica Mustač, addetta alla Casa degli affreschi di Draguccio.
Gli ospiti sono stati salutati dall’assessore regionale alla cultura e alla territorialità, Vladimir Torbica, dal direttore del Museo storico e navale dell’Istria, Gracijano Kešac e dalla responsabile della Soprintendenza regionale ai beni culturali, Lorella Limoncin Toth. La visita è poi proseguita nelle chiese di Draguccio, Rozzo e Pisino.

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