Fiume. La performance e l’esperienza dell’arte di strada

Il nuovo progetto proposto dal Dramma Italiano del TNC «Ivan de Zajc» di Fiume con la regia del collettivo austriaco-ispanico Eléctrico 28 spacca la convenzione teatrale del pubblico seduto ad ascoltare

0
Fiume. La performance e l’esperienza dell’arte di strada
La performance passa vicino all’Exportdrvo

Quando visitiamo una nuova città, sia con un’agenzia turistica, che da soli, puntiamo a vedere tutti i luoghi di importanza storica, i monumenti, i musei, le vie più famose, i palazzi in cui vissero personaggi noti. Scattiamo fotografie, le pubblichiamo sui social per far vedere che c’eravamo, compriamo souvenir e torniamo a casa soddisfatti di aver adempiuto a un compito che ci siamo imposti. Il collettivo austriaco-ispanico Eléctrico 28 e gli attori del Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume hanno realizzato un progetto intitolato “Deriva urbana”, del quale abbiamo già scritto in questi giorni e che esplora non solo gli spazi pubblici del capoluogo quarnerino, ma anche i nostri spazi interiori che si relazionano con ciò che ci circonda. Non si tratta di uno spettacolo in senso classico, ma piuttosto di una performance e di un’esperienza filosofica.

Un bambino, gli attori del DI e due turisti

Ridimensionare il tempo
La performance “Deriva urbana” rigetta la staticità delle poltrone nei teatri e porta gli spettatori a fare una passeggiata per il centro di Fiume. Lo spettacolo inizia al primo piano dell’ex magazzino dell’IVEX, nel quale si trova parte degli uffici dello “Zajc”. La prima parte rappresenta un’uscita simbolica dall’“indoor” all’“outdoor”, ovvero da quello che è stato definito, sempre usando l’inglese, lo “starting place”, il punto di partenza del tragitto. Andrea Tich, che dà il benvenuto ai presenti, spiega loro che la passeggiata è un momento della giornata nella quale non esiste la fretta e non si usano i telefoni. L’unico obiettivo dei partecipanti è di “non far annoiare un luogo con la nostra mancanza di creatività”. Visto che non si usano gli smartphone, la passeggiata per il centro sarà una camminata leggera senza Google maps e senza un’apparente meta, una performance di teatro di strada senza scenario né costumi, con i vestiti di casa, pantofole e tuta.

Serena Ferraiuolo si lava i denti guardandosi nello specchietto dell’auto della Polizia

La spontaneità di un nuovo approccio
Vi è mai capitato di essere di buonumore, avete appena sentito una bella notizia, siete innamorati o avete incontrato un vecchio amico e passeggiate per la città e avreste voglia di abbracciare uno sconosciuto, salire su una panchina e saltare dalla gioia, ridere a crepapelle, cantare ad alta voce, allargare le braccia e girare su sé stessi fino alla nausea? Ciò che forse faremmo nell’intimità della nostra casa, gli attori del Dramma Italiano si prendono la libertà di fare negli spazi pubblici. Gli spettatori vengono invitati a usare il proprio corpo per relazionarsi con ciò che li circonda, a toccare, a correre e spostarsi, ma anche fermarsi per notare un dettaglio, una crepa nell’asfalto, un cespuglio, una cartaccia. In questo movimento di gruppo gli attori del Dramma Italiano fanno da guide, ma anche da “cani da pastore”, indirizzando gli spettatori, che hanno deviato dalla rotta comune. Il tutto avviene in maniera molto spontanea, grazie anche alle cuffie collegate ai microfoni degli attori.

Stefano Iagulli in piazza Jelačić descrive i piccioni

Un documentario che ci vede protagonisti
Lo spostamento della prospettiva dei partecipanti viene ottenuto commentando il comportamento dei cittadini ignari, che magari stanno sul cellulare mentre mangiano un panino o attraversano la strada con il rosso. L’effetto è comico, ma lo spettatore si chiede quante volte lui stesso si è comportato nello stesso modo, facendo cose per automatismo e senza essere mentalmente presente nel momento. Sempre grazie a microfoni e cuffie, gli spettatori possono notare dei suoni della città, ma anche animali come cani o piccioni, che solitamente verrebbero ignorati. Sempre in stile documentaristico viene spiegato loro come e perché il nostro ruolo muta mentre ci spostiamo per il centro e da pedone possiamo diventare passeggero salendo su un autobus o consumatore sedendoci al bar o cliente entrando in una tabaccheria.

Gli attori ai piedi del campanile del Duomo

Non turisti, ma cittadini
Una parte importante di questo documentario spiritoso sulle nostre vite è il fatto che anche se il tragitto passa per piazza Jelačić, di fronte al Duomo, dinanzi a San Vito e per il centro storico, l’interesse degli attori è rivolto piuttosto a un tombino o a un palo della luce, che a quelle che potremmo considerare le attrazioni di Fiume. La passeggiata è talmente bizzarra che spesso bambini o turisti si fermano per commentare, a volte qualche passante sorride, altri bestemmiano, ma l’effetto non è mai negativo, perché quale che sia la reazione, vuol dire che tra l’attore e il passante si è creato un legame. Alla fine di “Deriva urbana” gli spettatori lasciano la “scena” e tornano a casa, ma non possono fare a meno di notare quelli che fino a poco fa sembravano dettagli insignificanti.

Serena Ferraiuolo distesa sui binari, un posto inusuale per rilassarsi

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display