Fabio Cobuzzi e il viaggio con la chitarra

Il giovane musicista di Foggia, diplomarsi con il massimo dei voti presso il Conservatorio Tartini di Trieste, ha offerto ai connazionali di Cittanova una serata dedicata a compositori catalani, brasiliani e italiani

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Fabio Cobuzzi e il viaggio con la chitarra
Fabio Cobuzzi alla chitarra. Foto: ERIKA BARNABA

Presso la Comunità degli Italiani di Cittanova è stato Fabio Cobuzzi il protagonista del concerto “Viaggio nel mondo con la chitarra”, con un repertorio degno del titolo che porta. Ad accogliere e presentare l’artista al numeroso pubblico è stato il presidente della Giunta esecutiva della CI, Glauco Bevilacqua: “Cobuzzi è nato a Foggia trent’anni fa ed ha iniziato lo studio della chitarra classica con il Maestro Antonio Sepalone per poi diplomarsi con il massimo dei voti presso il Conservatorio G.Tartini di Trieste, sotto la guida del Maestro Sandro Torlontano”, ha spiegato Bevilacqua, sottolineando come circa un decennio fa, per due anni il musicista aveva partecipato al Festival internazionale “Duchi d’Acquaviva”, perfezionandosi con il Maestro Bruno Battisiti D’Amario. L’artista vanta la vincita pure del primo premio assoluto al concorso internazionale ‘’Sarro musica di Trani’’ della provincia pugliese di Barletta-Andria-Trani, come pure a quello ‘’I colori dell’arte di Taranto’’ e il primo premio al concorso internazionale ‘’Alirio Diaz’’, al nazionale ‘’Città di Barletta’’ e all’europeo ‘’Don Matteo Colucci’’ di Torre Canne, senza farsi mancare il primo premio al concorso nazionale ‘’Eratai’’ di San Giovanni Rotondo e a quello ‘’Igor Stravinsky’’ di Valenzana.
La serata è quindi iniziata con “Prelude no. 1”, brano per chitarra scritto dal compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959), per poi continuare con “Lagrima, Adelita, Marieta, Maria e Capricho arabe” del chitarrista, compositore e pianista spagnolo, Francisco Tárrega (1852-1909), considerato uno dei principali artefici della diffusione e dello sviluppo dell’uso della chitarra classica moderna. Grande coinvolgimento non è mancato pure durante il brano “Grand solo”. Pubblicata per la prima volta nel 1810 la composizione è tra le più note ed eseguite del compositore catalano Fernando Sor (1778-1839). Di Miguel Llobet (1878-1938) invece sono state proposte due canzoni popolari catalane, “El testament d’Amèlia” con la quale è stata raccontata la storia di una giovane donna sul letto di morte che ha bevuto consapevolmente una bevanda avvelenata datale dalla matrigna e “Cançó del lladre” che racconta la storia inerente l’infanzia di un ladro fino al suo arrivo alla prigione, dove attende di essere portato al patibolo. Di Franco Margola (1908-1992), compositore italiano, il chitarrista di Foggia ha invece proposto “Omaggio a De Falla” e “Notturno”, mentre la “Milonga” è stata di Maximo Diego Pujol (1957). La serata musicale si è conclusa con due brani che hanno portato i presenti lungo quasi due secoli. Del violinista e compositore brasiliano João Pernambuco (1883-1947) è stata proposta “Sons de carrilhoes” mentre di Roland Dyens (1947-2016), uno dei più grandi chitarristi contemporanei, senz’altro il più grande dei virtuosi della chitarra classica, è stato scelto il brano “Tango en Skai”.

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