Estate dignanese. La ceramica racconta gli anni ’60

I fuochi di San Giovanni in piazza del Popolo inaugurano la kermesse. Nella galleria «Loggia» è stata allestita la mostra dei lavori realizzati dai soci della CI

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Estate dignanese. La ceramica racconta gli anni ’60
I fuochi di San Giovanni, un appuntamento immancabile. Foto: VANJA STOILJKOVIĆ

Con tanta musica, ballo, qualche… salto acrobatico oltre il falò in piazza del Popolo, ma soprattutto tanta allegria, Dignano ha dato il via a un’altra estate… dignanese. Come da tradizione, la vigilia della festa di San Giovanni, la città si è riunita intorno al grande falò. Nel pomeriggio qualche nuvola aveva fatto presagire il peggio, ma al momento dell’accensione (protagonisti il sindaco Edi Pastrovicchio e il parroco Marijan Jelenić) il cielo era sereno e piazza del Popolo gremita. Momento attesissimo, soprattutto dai più giovani: sono stati loro le vere star del tradizionale evento, con salti che hanno entusiasmato il pubblico, anche pericolosi, attraverso le fiamme più alte. C’è chi è stato coraggioso più degli altri, regalando qualche acrobazia… infiammata. Altri invece si sono fatti coraggio in due, saltando in coppia.

Tradizione vuole che l’apertura dell’Estate sia accompagnata dall’inaugurazione della mostra del gruppo di ceramica della locale Comunità degli Italiani. È stato così anche l’altra sera, quando la “Loggia” ha aperto le porte per la nuovissima esposizione delle ceramiste, dedicata ai favolosi anni Sessanta. Congratulazioni da parte del presidente del sodalizio, Livio Belci, che ha lodato il lavoro della sezione, guidata dal “grande maestro” Igor Fabris. È spettato allo stesso Fabris, poi, a introdurre l’11.esima mostra annuale del gruppo: “Innanzitutto vorrei ringraziare il presidente uscente della CI, Livio Belci, e il presidente uscente della Giunta esecutiva, Sandro Manzin, che 11 anni fa hanno reso possibile la formazione di questo gruppo, creando negli anni tutti i presupposti per un lavoro di qualità. Un grazie di cuore”.
“Dopo avere celebrato, l’anno scorso, il decimo anniversario della nostra attività con una mostra retrospettiva, quest’anno vi regaliamo qualcosa di completamente diverso”, ha continuato Fabris. E cioè “I Sessanta – cronaca in ceramica di un decennio”. Perché proprio gli anni Sessanta? Perché un periodo di completa libertà, libertà d’espressione, di colore, sessuale. Un periodo spensierato (e un po’ di spensieratezza ci voleva). “Benvenuti nei nostri anni Sessanta Abbiamo (ri)creato per voi diversi ambienti di una tipica abitazione del periodo”, ha concluso, ringraziando le otto ceramiste per i fantastici lavori: autoritratti, decorazioni varie per sedie e tavolini, posate, vasi, lampade, lampadari, bambole, radio d’epoca… Lavorate nei minimi dettagli, con tanta fantasia, hanno lasciato tutti a bocca aperta.
Come annunciato, la mostra si potrà visitare fino al 1.mo luglio, ogni giorno dalle 9.30 alle 11.30. Nell’ambito del progetto “Sessanta” è stato girato pure un video, realizzato da Fabris, in collaborazione con la modella Nika Vitković, il cameraman Bojan Prusac, la fotografa Gordana Brborović e l’Ecomuseo “Istrian de Dignan”.
La serata è stata anche occasione per la distribuzione della “Trifora”, foglio annuale informativo della CI. Vi trovano spazio, così, le attività riguardanti la mostra fotografica “Leron 2001-2019” e le nuove pagine web del Festival, l’incontro a Dignano tra i gruppi folk della CNI, la XIX edizione del Concorso letterario dialettale Favelà 2021, la Filodrammatica, il gruppo di ceramica, il calendario 2022, la gita a Varaždin e Zagabria… Con pagine dedicate alla ricerca e al mondo dei bambini.
Un magnifico inizio estate che ha unito tutti in piazza. Per momenti di gioia e spensieratezza. “Complici” anche i Gustafi, che hanno fatto ballare tutti.

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