Castion. Bordate di Ferić alla DDI

Il consigliere regionale dell’SDP non risparmia il partito regionalista

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Castion. Bordate di Ferić alla DDI
Il Centro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Castion. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Pianificato e costruito male, gestito anche peggio: per il socialdemocratio Danijel Ferić, il Centro regionale di gestione dei rifiuti è un fiasco senza precedenti e senza scusanti che nessuna omertà politica riuscirà mai tenere nascosta. Le cifre della vergogna: “Ad oggi a Castion sono stoccate 16.012 tonnellate combustibile solido da rifiuti e 8.200 tonnellate di metallo tra ferro e altri frazioni inutilizzate, e ora cresce anche la montagna dei rifiuti urbani stoccati a cielo aperto che già ci delizia con i suo profumi”, dichiara Ferić e aggiunge: “Castion è una società con capitale sociale pari a 27,9 milioni di kune che durante la reggenza della DDI ha accumulato debiti per oltre 24,9 milioni”. Si tratta di un impianto che “sul nascere contava la bellezza di 600 difetti e che non ha mai previsto alcun trattamento separato dell’umido”. A proposito di umido: i rifiuti organici e in particolare gli avanzi da cucina costituiscono il 40 per cento del volume complessivo della spazzatura trattata a Castion. Per funzionare a dovere – insiste Ferić – l’impianto necessita del 15 per cento di umido nella composizione della massa dei rifiuti. Significa che ne abbiamo il 25 p.c. in eccesso.
Ma c’è di più. Alla pessima progettazione si è andata accavallando un’altrettanto pessima amministrazione, per cui ai danni di origine si sono sommati anche quelli dell’incompetenza direzionale: “Nel 2018 l’allora direttore Darko Višnjić ha querelato il Fondo per l’efficienza energetica con richiesta di risarcimento danni di 7 milioni di kune per i 600 difetti accertati durante il periodo di garanzia. Poi, nel 2020, con Vesna Dukić al timone e Boris Miletić nella stanza dei bottoni, Castion ha ritirato le accuse contro l’ente governativo, rimettendoci 631.326 kune di spese processuali. E io ora vi ricordo che il presidente della Regione del Međimurje Matija Posavec è finito in prigione per danni di sole 10.000 kune alla sua Regione”. In difesa del direttore in carica Fabio Giacometti, che rischia la destituzione: “Giacometti ha fermato i cattivi odori, ridotto il deficit di sei milioni di kune e concesso il monitoraggio civico, cosa che nessun’altra direzione ha fatto prima di lui. Non conosco le ragioni del sindaco, ma a mio giudizio Giacometti non ha fatto altro che del bene. Lo stesso dicasi di Koviljka Aškić, che ha rassegnato le dimissioni probabilmente per solidarietà con la direzione. A mio avviso possiede capacità ed esperienze indispensabili per cercare di risollevare l’impianto”.

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