«Duhi». Autentiche atmosfere goldoniane

Nell’ambito dell’«Estate culturale castuana» andrà in scena il 2 e il 4 luglio prossimi la nota commedia di Drago Gervais, baluardo del patrimonio culturale del Castuano

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«Duhi». Autentiche atmosfere goldoniane
La compagnia durante le prove. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dal 30 giugno al 25 agosto avrà luogo la 32ª edizione della tradizionale “Estate culturale castuana” (KKL), il cui programma si presenta molto ricco e variegato. In seno alla manifestazione, nelle date del 2 e del 4 luglio, il pubblico avrà modo di gustarsi l’esilarante commedia “Duhi” (Fantasmi) di Drago Gervais, alla quale sarà altresì dedicata la serata d’inaugurazione della manifestazione, fissata per il 30 giugno, in piazza Matko Laginja a Castua. A detta dei responsabili, Damjan Grbac, Lorena Rončević, Klara Peranić e Saša Matovina, lo spettacolo, drammaturgicamente ideato da Serđo Dlačić e raccontato in forma scenica in base alla prefazione all’opera dello stesso autore, rappresenta la più grande novità e sfida dell’intero programma di quest’anno. All’evento, che sarà allietato da svariate performance musicali presenti anche nello spettacolo, parteciperanno la maggior parte degli attori. Questo è teso alla valorizzazione della ricchezza del patrimonio culturale di Castua e del Castuano e, nello specifico, del dialetto ciacavo e, per ciò che riguarda la prima data, sin da ora si registra il tutto esaurito.

A tale proposito, in occasione della prova generale, Matovina ci ha spiegato che “riteniamo lo spettacolo, che abbiamo creato da soli e per il quale abbiamo riunito un’apposita compagnia, una vera e propria sfida. Trattasi di un nostro prodotto culturale autoctono con il quale, in un certo modo, ritorniamo a trent’anni fa, agli inizi dell’‘Estate culturale castuana’, quando la manifestazione proponeva le rappresentazioni del leggendario Teatro popolare castuano. Lo stesso, quindi, è un ritorno alla produzione e non la solita ‘cultura da supermercato’, costituita da spettacoli già pronti, che non si differenziano tra di loro, siano essi presentati a Castua o in altri posti. Il lavoro di ideazione, organizzazione, preparazione e del mettere insieme la compagnia scenica è durato circa sette mesi. Siamo molto soddisfatti di come stanno andando le prove, l’energia e l’atmosfera sono ottime, ci divertiamo e ridiamo molto, per cui spero che stiamo mettendo su un bel lavoro. A fianco degli attori avremo modo di ascoltare una quindicina di cantanti delle klape femminile e maschile ‘Kastav’, alcuni dei quali ricopriranno anche dei ruoli, tantoché, in certi momenti, sulla scena saranno presenti una trentina di persone”.
Ma come mai è stata scelta una commedia di culto come “Duhi”, l’unica scritta in dialetto ciacavo dall’autore e, nonostante l’apparente leggerezza che trasuda, non poco impegnativa? “Ci rendiamo conto della sua importanza e, per fortuna, ci avvaliamo dell’esperienza e della bravura del regista, Serđo Dlačić. Nello sceglierla, abbiamo pensato di proporre un titolo che, al contempo, sia attraente e significativo in quanto a letteratura croata in generale. Attorno ai protagonisti, Jasna Kinkela e Mario Lipovšek, rispettivamente nei ruoli di Celestin e Karmela, si snodano una miriade di momenti e situazioni dalle mille sfumature, al contempo leggere, sottili e ironiche le quali, ne sono convinto, coinvolgeranno il pubblico”. Sulla scia delle parole di Saša Matovina, Mario Lipovšek ha rilevato che “all’interno dello spettacolo mi cimenterò nel ruolo di Celestin, fratello di Karmela la quale, in effetti, è la protagonista principale. Per me è un’esperienza particolare in quanto non ho mai fatto teatro popolare e lavorare con persone che non sono attori di mestiere e lo fanno per passione e con l’animo, rinunciando al tempo libero per creare qualcosa di bello, è molto gratificante. In tale contesto, dato che si sbaglia più spesso che durante le prove nei teatri ufficiali, ridiamo tanto. In tale senso lo farà anche il pubblico il quale, di sicuro, apprezzerà l’autenticità. Il pezzo, dalle connotazioni goldoniane, riporta un po’ alla Commedia dell’arte ma, per quanto riguarda il personaggio di Celestin, che è uno ingenuo e, a tratti, un po’ tonto, completamente soggiogato dalla sorella Karmela, non c’entra assolutamente nulla con me. Alla fine, però, ne esce vincente”.

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