Dopo Oliver Dragojević niente sarà come prima

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Dopo Oliver Dragojević niente sarà come prima

SPALATO | Il mondo della musica croata piange la morte del grande cantautore spalatino Oliver Dragojević, spentosi ieri mattina nell’ospedale di Spalato, all’età di 71 anni, dopo una lunga malattia. Da circa un anno lottava contro un tumore ai polmoni, rivelatosi purtroppo inguaribile. Nonostante la grave malattia, Oliver ha combattuto fino all’ultimo, rimanendo ottimista anche nei momenti più difficili. I suoi concerti sono stati cancellati in seguito alle intense terapie a cui aveva dovuto sottoporsi nei mesi scorsi. Cure che sono servite a poco e che sono state interrotte quando è stato chiaro che non c’era più nulla da fare. Con la sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama musicale croato, ma soprattutto nel cuore di familiari, amici, collaboratori, colleghi e fan, molti dei quali sostengono che niente sarà più come prima…

Oliver Dragojević nutriva sin da bambino un grande amore verso la musica: era stato, infatti, uno dei maggiori protagonisti del Festival spalatino per bambini. Nato a Spalato il 7 dicembre 1947, era originario dell’isola di Curzola (Korčula). Aveva costruito mezzo secolo di brillante carriera costellata da una quarantina di album, tutti di grande successo.

Una carriera bellissima

Dragojević si presenta negli anni ‘70 dello scorso secolo al Festival di Spalato, con un repertorio basato su musiche folcloristiche dalmate, ma il suo primo successo arriva nel 1967 con “Picaferaj”. Alcune delle prime canzoni da lui interpretate, tutte ballate indimenticabili, erano state scritte dal cantautore Zdenko Runjić. Ed era stato proprio il duo Runjić-Dragojević a firmare alcuni brani intramontabili della musica popolare croata.
Nei decenni seguenti Dragojević ha mantenuto la sua popolarità e negli anni ‘90 le sue canzoni sono state influenzate più dalla tendenza della musica globale, che non dal folk, tanto caro ai cantanti contemporanei, sino ad arrivare ai giorni nostri, quando nei suoi album regala una raffinatezza musicale di assoluto valore, che fonde diverse espressioni musicali, creando un suo stile unico, immediatamente riconoscibile.
I suoi ritmi spaziano dal pop al rock, dalla bossa nova al jazz, ma è dalla contaminazione di tutti questi generi, che nasce quello che possiamo considerare il suo “sound”. Durante la sua splendida carriera, ha collaborato con N. Bratoš, J. Stanić, V. Barčot, H. Rončević, A. Bjelinski, A. Gelo., Toni Cetinski, Z. Stipišić Gibonni e Stjepan Hauser. Alcune delle sue canzoni più famose sono “Nadalina” (duetto con Boris Dvornik), “Galeb i ja”, “Skalinada”, “Vjeruj u ljubav”, “Moj lipi anđele”, “Ča je život vengo fantažija”, “Cesarica” (brano scritto da Gibonni e portato al successo proprio da Oliver), “Konoba” e “Jesen stiže Dunjo moja”. Il compianto cantautore ha vinto una trentina di premi musicali Porin. È stato uno dei pochi musicisti croati ad avere tenuto concerti al Carnegie Hall di New York, al Royal Albert Hall di Londra, all’Olympia di Parigi e all’Opera House di Sydney. Tra i suoi ultimi concerti ricordiamo quelli con Gibonni all’Arena di Pola (27 agosto 2016) e alla Scena estiva di Abbazia (17 giugno 2017).
Oliver Dragojević lascia la moglie Vesna, assieme a lui da 44 anni, e i tre figli Dino, Damir e Davor, che lo hanno reso nonno.

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