La musica italiana piange Franco Battiato

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La musica italiana piange Franco Battiato

E’ morto Franco Battiato. Il cantautore siciliano aveva 76 anni e da tempo, per una malattia, si era ritirato dalla scena pubblica nella sua casa di Milo dove si è spento questa mattina. Ne dà notizia la famiglia spiegando che “le esequie si terranno in forma strettamente privata. La famiglia ringrazia tutti per le innumerevoli testimonianze di affetto ricevute”. Il cantautore era nato a Jonia il 23 marzo del 1945.
La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella musica italiana a cui ha regalato brani indimenticabili come “La cura”, “Voglio vederti danzare” o “Bandiera Bianca”.  Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. Si poteva ascoltare a diversi livelli dai motivetti come “Cuccuruccu” a chi ne cantava la profondità come in “Povera Patria”. Le sue prime esperienze musicali a Milano, dove si era trasferito a partire dal 1964 al “Club 64”, dove c’erano Paolo Poli, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi. Nel pubblico ad ascoltare la sua musica filobarocca c’era Giorgio Gaber “che mi disse: “Vienimi a trovare”. Il giorno dopo andai. Diventammo amici”. E non solo, fu proprio Gaber a procuragli il suo primo contratto discografico.
Battiato era assente dalle scene musicali ed artistiche dal 2017, quando un incidente domestico lo costrinse ad interrompere concerti e tour. Si era rifugiato nella sua villa alle pendici dell’Etna ed era circondato dai suoi familiari. Nel 2015 una caduta dal palco, poco prima dei suoi 70 anni, era stato uno dei primi avvertimenti dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

 

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