«Cembalees». Suggestivi echi musicali in una cornice da sogno

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«Cembalees». Suggestivi echi musicali in una cornice da sogno

È stata una serata preziosa, tutta percorsa da lieti echi rinascimentali (e oltre), il garden concert dell’ensémble di musica antica “Cembalees”, tenutasi nello splendido scenario dei Giardini americani; sulla collina abbaziana dalla quale si gode una visione panoramica quarnerina unica. Dunque, una carrellata di autori spagnoli e italiani del Cinquecento e Seicento nell’esecuzione degli ottimi musici del complesso austriaco composto da Elisabeth von Spritzky (soprano), Annabell Opelt e David Hanke (flauto diritto) Shen – Ju Chang (viola da gamba), Stefan Koim (chitarra barocca) e Robbert Vermeulen (tiorba).
Impasti timbrici particolari
L’evento musicale, specie per gli estimatori della musica antica, è stato indubbiamente interessante per l’approccio storico-filologico dei musicisti, i quali, oltre a usare strumenti costruiti secondo i canoni dell’epoca, adottano lo stile e la tecnica esecutiva antica ricreando così sonorità e impasti timbrici suggestivi e particolari. I musicisti hanno offerto un’esecuzione piena di verve, coinvolgente, accuratissima, tecnicamente e stilisticamente impeccabile.

L’esibizione davanti a un pubblico ristretto

Versi interpretati con garbo e vivacità
La serata ha avuto inizio con gli accattivanti ritmi ternari della canzone “Rodrigo Martinez”, di autore anonimo, brano ispirato, in chiave ironica, al leggendario cavaliere, cortigiano, diplomatico leonese del Duecento Rodrigo Martínez, morto in battaglia nell’assedio di Coria. La chiara voce sopranile di Elisabeth von Spritzky ha dato vita a questi versi con garbo e vivacità, sottolineati dalla briosa partecipazione dei flauti, del tamburello e della spagnoleggiante chitarra. Nella cadenza centrale del brano Shen – Ju Chang, alla viola da gamba, ha dimostrato la sua chiara abilità di strumentista e la sua singolare musicalità.
Ritmi di chitarra «caliente»
Nel Fandango di Santiago de Murcia è spiccata la chitarra “caliente” di Stefan Koim, mentre negli “Accenti queruli” di Giovanni Felice Santes si è distinta la voce solista di von Spritzky per la precisione delle colorature e la partecipazione al “patir d’amore”, accompagnata dalla tiorba e dalla chitarra.

Il pubblico nell’incantevole area dei Giardini americani

Una bella prova è stata offerta dai due flauti nella “Ciaccona” di Tarquinio Merula, mentre nell’avvolgente e languida melodia del grande Monteverdi in “Si dolce è’l tormento” il soprano ha restituito questo splendido canto con abbandono, fraseggio morbido e buona dizione. È scorsa fluida e veloce la ritmata “Ciaccona” di Andrea Falconieri negli incastri dialettici tra i vari strumenti affrontati dai musici con esemplare prontezza. È quasi un inno alla follia la mesta Passacaglia del francese Henry de Bailly “Yo soy la locura”, in cui la voce solista – in questo caso di von Spritzky – proclama l’universalità della pazzia.
Nella “Recercada Segunda/Quinta/Segunda” di Diego Ortiz, David Hanke al flauto dolce ha sfoggiato allegramente il suo virtuosismo, seguito dall’ottima e non meno impegnativa prestazione della viola da gamba di Shen – Ju Chang.
La caducità della vita
Ultimo brano del concerto, la rassegnata “Passacaglia della vita” di Stefano Landi, nella quale si conclude filosoficamente – tramite la voce solista – che comunque alla fine “si deve morire”, ricordandoci la transitorietà della vita. Calorosamente applauditi, i Cembalees hanno concesso uno “sfringuellante” bis, l’Aria quinta “Sopra la Bergamasca” di Marco Uccellini.
Riteniamo che, per completare anche a livello visivo l’impressione complessiva dello spettacolo, sarebbe opportuno che i musici indossassero – se non i costumi storici – vesti e abbigliamento che per fattezze e colori rievocassero quel mondo affascinante e antico; a vantaggio degli stessi musicisti e dei fruitori del concerto.
L’ensémble “Cembalees” ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti per il suo pregevole operato. Il complesso partecipa dal 2020 al programma Emerging European Ensémbles, con il supporto del Creative Europe Program of the European Union.
La serata musicale è stata realizzata dal Festival Kvarner, in collaborazione con il Festival Opatija e l’associazione Klangwerkstatt Purpur.

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