«Canzonette fiumane… Ricordando». Ecco il Cd (foto)

Il disco contiene le registrazioni delle canzoni eseguite da cantanti, fiumani e non, in piazza della Risoluzione fiumana nel giugno del 2022

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«Canzonette fiumane… Ricordando». Ecco il Cd (foto)

È stata definita un momento simbolico la presentazione del Cd “Canzonette fiumane… Ricordando”, realizzato a poco più di un anno dalla prima edizione del Festival delle Canzonette fiumane, tenutasi ieri alla Comunità degli Italiani di Fiume. Il Cd contiene le registrazioni delle canzonette eseguite da cantanti, fiumani e non, in piazza della Risoluzione fiumana nel giugno del 2022. Come spiegato dalla presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, si conosce già la data della terza edizione del Festival, in programma il 12 giugno 2024. Il progetto discografico – ha precisato Sciucca – rientra nell’ambito delle iniziative avviate al fine di far inserire il dialetto fiumano nella lista del patrimonio immateriale del Ministero della Cultura e dei Media. Ha inoltre espresso l’auspicio che alla terza edizione del Festival si possa festeggiare questo grande traguardo per la CNI di Fiume.

Il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, ha dichiarato che l’UI ha sempre appoggiato e appoggerà sempre iniziative incentrate sull’utilizzo e la valorizzazione dei dialetti della CNI. “Ricordo che quando qualche anno fa nel registro dei beni immateriali protetti è stato inserito l’istroveneto, avevo detto a Melita che dovessimo fare qualcosa anche per il fiumano – ha ricordato Corva -. La proposta è stata accolta con entusiasmo, anche per il fatto che Melita lavorava già in questo senso con le scuole e le università. Il primo Festival delle Canzonette fiumane era stato un trionfo per il nostro dialetto e per tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione. Il Cd è la culminazione di questo Festival, mentre il suo scopo è divulgare il dialetto nel nostro territorio anche tra coloro che non conoscono la nostra CNI”, ha puntualizzato Corva, aggiungendo che è indispensabile tramandare il fiumano ai nostri figli, in quanto questo è l’unico modo per salvaguardarlo.

Branko Pajić, Marin Corva, Melita Sciucca, Jadranka Čubrić e Aleksandar Valenčić

Una grande emozione
Melita Sciucca ha osservato, in questo contesto, che “io so che i nostri fiumani sono sempre pronti a cantare in dialetto e lo fanno con il cuore, ma sentire Tina Vukov, Duško Jeličić Dule, Mia Negovetić e altri cantare in fiumano è una grande emozione. Questo vuol dire promozione del dialetto nel vero senso della parola”, ha osservato Sciucca. Ha annunciato quindi la prossima pubblicazione del concorso del Festival.
Jadranka Čubrić, responsabile della produzione del Festival Canzonette fiumane, ha rilevato come la preparazione della manifestazione sia un lavoro molto impegnativo e ha compreso numerose ricerche. “Non sorprende il fatto che questa bellissima iniziativa legata al dialetto fiumano sia stata accompagnata dalla musica, in quanto essa contribuirà a realizzare l’obiettivo d’inserimento del fiumano nel registro dei beni immateriali protetti della Croazia”, ha sottolineato Čubrić, la quale ha voluto ricordare che la prima a proporre una manifestazione dedicata al fiumano è stata diversi anni fa la cantante connazionale Nevia Rigutto.

Nevia Rigutto con i Cd

Una lingua franca
Ai presenti si è in seguito rivolto il produttore musicale del Festival, Aleksandar Valenčić, il quale ha ricordato che in passato il dialetto fiumano è stato davvero una lingua che univa, in quanto 120 anni fa veniva parlato da tutti i cittadini di Fiume a prescindere dalla loro lingua madre e come tale aveva il ruolo di una lingua franca. Ha voluto inoltre ringraziare tutti i cantanti che hanno partecipato alle prime due edizioni del Festival delle Canzonette fiumane.
Melita Sciucca ha sottolineato che la Comunità degli Italiani non è sola nel lavoro di candidatura del fiumano, bensì vi partecipano anche gli asili, le scuole, il Corso di lingua e letteratura italiana dell’Università di Fiume, la casa editrice Edit e altre istituzioni della CNI, che sono “responsabili” del fatto che il fiumano vienga ancora parlato e tramandato alle nuove generazioni.

Un progetto impegnativo
A prendere la parola è stato in seguito il direttore della casa discografica Scardona, Branko Pajić, il quale ha spiegato che la realizzazione del Cd è stata un lavoro molto complesso, soprattutto per quanto riguarda i nomi degli autori, vissuti più di cent’anni fa. “Questo Cd è stato realizzato con amore e sentimento e si vede che vi si è lavorato con impegno e dedizione. Ho avuto modo di partecipare a diversi progetti simili nel corso della mia carriera e spero che collaboreremo anche in futuro”, ha concluso.
Melita Sciucca ha ricordato infine che il violista connazionale Francesco Squarcia aveva preso parte alla commissione che ha selezionato i brani che sono stati eseguiti alla prima edizione del Festival. “Come interprete, ma soprattutto come membro della commissione, nel 2022 avevamo scelto le canzoni risalenti ai primi anni del XX secolo, quando la multiculturalità e il plurilinguismo erano all’ordine del giorno”, ha rilevato Squarcia, il quale ha ricordato che anche Ivan de Zajc, il grande compositore e fondatore dell’opera croata, mise in musica la canzonetta “Le belle sartorelle fiumane”, mentre in famiglia anche lui parlava in fiumano.

Sono state realizzate 500 copie del Cd, che però non è in vendita.

L’intervento di Francesco Squarcia

Il ruolo della prof.ssa Crnić Novosel
Alla presentazione del Cd non ha potuto presenziare ieri la prof.ssa Mirjana Crnić Novosel, che invece si trovava a Zagabria, dove era in corso il convegno dell’UNESCO a Zagabria, in occasione dei vent’anni della tutela dei dialetti, al quale la studiosa ha presentato la questione legata al fiumano, ha spiegato Melita Sciucca. La prof.ssa Crnić Novosel, in collaborazione con la filiale fiumana dell’Istituto per la lingua croata, lavora all’inserimento del dialetto fiumano sulla Lista dei beni culturali immateriali tutelati dal Ministero della Cultura e dei Media. Nella medesima lista si trovano già l’istrioto e l’istroveneto, accanto a tanti altri dialetti parlati in Croazia. L’inserimento di un dialetto in questo registro vuol dire che la comunità locale ha riconosciuto il suo idioma come parte dell’identità e che s’impegna a tramandarlo alle nuove generazioni.

”Tutta la documentazione relativa al dialetto fiumano, realizzata dalla prof.ssa Crnić Novosel, è stata già realizzata, mentre ora è necessario contattare tutte le istituzioni della CNI affinché si possa presentare anche il loro contributo alla candidatura. In seguito, a Zagabria si riunirà una commissione preposta e speriamo che tra qualche mese il nostro dialetto verrà inserito nel registro”, ha concluso Melita Sciucca.

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