Branko Fučić. Una biografia intellettuale e professionale

Nel Museo civico (Cubetto) di Fiume si è tenuta la presentazione del volume dedicato all’illustre storico dell’arte e conservatore, scritto da Marijan Bradanović

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Branko Fučić. Una biografia intellettuale e professionale
Marijan Bradanović, Berislav Valušek e Marko Špikić. Sul tavolo alcune copie del libro. Foto: RONI BRMALJ

Nel Museo civico (Cubetto) di Fiume è stato presentato il volume “Branko Fučić. Storico dell’arte e conservatore” di Marijan Bradanović, responsabile della Cattedra per la tutela, la presentazione e l’interpretazione del patrimonio in seno al Dipartimento per la Storia dell’arte della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. Del volume, edito dall’Associazione degli storici dell’arte di Fiume, hanno parlato uno dei recensori della pubblicazione, Marko Špikić della Facoltà di Lettere e Filosofia di Zagabria, e Berislav Valušek, redattore del libro e presidente della succitata Associazione.

Fotografie inedite
Come spiegato nel corso dell’evento, al quale ha preso parte un folto pubblico, questa biografia intellettuale e professionale dell’accademico Branko Fučić è stata scritta con un particolare accento sulla sua, finora pressoché sconosciuta, attività professionale nell’Istituto di conservazione croato. Il libro presenta numerose notizie, rinvenute negli archivi, relative alla sua attività di conservatore nel territorio dell’Istria e del Quarnero. Di particolare interesse e valore è la pubblicazione di numerose, mai finora pubblicate, fotografie di Fučić, che riprendono il patrimonio culturale dell’Istria e del Quarnero, scattate nell’immediato secondo dopoguerra.
In veste di padrone di casa, al pubblico si è rivolto con un breve saluto il direttore f.f. del Museo civico, Vinko Ivić, il quale ha voluto congratularsi con l’autore per il suo libro e si è detto compiaciuto per il fatto che nell’ambito del Museo del quale è temporaneamente a capo vengano organizzati numerosi eventi culturali di rilievo.

Omaggio agli storici dell’arte
Berislav Valušek, redattore del libro, ha sottolineato che il libro è stato cofinanziato dalla Città di Fiume, dalla Regione litoraneo-montana e dal Ministero della Cultura e dei Media e che mai finora l’Associazione degli storici dell’arte di Fiume non disponeva di fondi così ingenti da investire nella pubblicazione di libri. Ha constatato, pertanto, che questo fatto dimostra quanto sia importante il personaggio presentato nella biografia. Valušek ha pure precisato che nel 1992, quando l’Associazione venne fondata, venne istituita anche l’edizione “Storici” con l’obiettivo di omaggiare gli storici dell’arte che gettarono le basi della ricerca in questo campo nel territorio dell’Istria e del Quarnero. In questo contesto vennero omaggiati con delle biografie gli studiosi che giunsero a Fiume negli anni 1951-52 quali Radmila Matejčić, Boris Vižintin, Vanda Ekl e infine Branko Fučić. Di questa generazione di storici dell’arte – ha aggiunto – rimane ancora da realizzare la biografia di Iva Perčić Čalogović.
”Tutti gli studiosi menzionati hanno svolto le loro ricerche in questi territori e pubblicato articoli scientifici negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, in un’epoca in cui non esisteva alcuna bibliografia specialistica o era difficile da reperire, oppure era pubblicata in una lingua straniera”, ha spiegato Valušek.

Un personaggio che ha segnato il suo tempo
Il recensore Marko Špikić ha osservato che il libro di Bradanović è uno dei più interessanti che ha letto ultimamente. “Questo volume non parla soltanto di uno storico dell’arte, ma anche di un conservatore – ha puntualizzato –. Bradanović, che ha lavorato per anni come conservatore, nel suo libro non ha soltanto volto lo sguardo dal patrimonio culturale a un predecessore nella medesima professione, bensì conosceva personalmente Branko Fučić e ha esplorato in profondità la vita e il lato spirituale di un personaggio che ha segnato il suo tempo”, ha puntualizzato Špikić, aggiungendo che non è facile scrivere di una persona che è stata per lui un modello, in quanto bisogna saper trovare il giusto distacco. Ha sottolineato pure che il libro presenta una persona complessa, vitale e spiritosa, che emerge grazie al talento narrativo di Bradanović. Un capitolo a parte, ha proseguito, è dedicato all’opus fotografico di Fučić dedicato alla conservazione dei beni storico-culturali.

I tempi «analogici»
Marijan Bradanović ha esordito dicendo che uno degli eventi più importanti per lui legati al presente libro è stata la frase pronunciata da sua moglie, la quale ha dichiarato che “finalmente hai scritto qualcosa che tutti capiranno”, facendo riferimento ai suoi numerosi articoli specialistici rivolti a una cerchia ristretta di studiosi. “Il libro è segnato dal ricordo di tempi ‘analogici’, quando il digitale non esisteva ancora, ed è dedicato ai miei studenti – ha rilevato l’autore –. A differenza di tanti miei colleghi che si lamentano delle nuove generazioni di studenti, la mia esperienza è che questi giovani amano leggere e non leggono soltanto dagli schermi. Questo libro è stato concepito come un’opera di narrativa, per cui spero che la leggeranno”, ha osservato Bradanović, il quale ha quindi raccontato una serie di aneddoti legati a Fučić, sottolineando la sua straordinaria ampiezza di conoscenze e la sua curiosità intellettuale che lo portò a interessarsi, tra le altre cose, anche all’arte contemporanea e a scrivere critiche.

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