«Blockbuster» tradotto in arabo

Il libro dello scrittore fiumano Zoran Žmirić pubblicato nel 2009 e considerato uno dei migliori romanzi antibellici in Croazia e fuori dai suoi confini, dopo le edizioni in italiano, polacco e ucraino viene proposta anche dall’editrice egiziana Safsafa

0
«Blockbuster» tradotto in arabo
Zoran Žmirić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Ci sono libri che raggiungono il successo internazionale diventando dei best-seller immediatamente dopo la pubblicazione, per altri invece il cammino verso la popolarità si presenta come un processo a combustione lenta. Sembra essere questo il caso del romanzo “Blockbuster” dello scrittore fiumano Zoran Žmirić.

La copertina di “Blockbuster” in arabo.
Foto: ZORAN ŽMIRIĆ

Pubblicato nel 2009 dalla casa editrice HenaCom, il libro ha di recente raggiunto il pubblico dei Paesi di lingua araba, grazie alla collaborazione con l’editore egiziano Sefsafa, con sede al Cairo. Si tratta di una delle poche traduzioni in lingua araba edite dalla Sefsafa, che promuove autori provenienti da Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. “È un grande onore essere stato inserito tra gli autori internazionali della Sefsaf”, ci ha riferito l’autore di “Blockbuster”, un romanzo contro la guerra che così ha avuto la sua prima edizione in lingua araba.
“Il mio libro – ha puntualizzato Žmirić – tematizza la Guerra patriottica degli anni Novanta, ma lo fa narrando un conflitto bellico che si svolge nell’arco di quattro settimane senza mai specificare da quale delle due parti in guerra prende spunto. I protagonisti del romanzo non vengono individuati come serbi o croati, bensì solamente come ‘quelli nostri’ e ‘quegli altri’. In altre parole, ho voluto dotare di universalità l’opera al fine di offrire l’opportunità a lettori diversi di riconoscersi e di identificarsi con quelle esperienze. In ogni caso, il tema della guerra è di per sé universale e non necessità di ulteriori ideologizzazioni”. La traduzione realizzata dalla Sefsafa, completata a febbraio di quest’anno e data alle stampe nelle scorse settimane, apre le porte alla promozione di autori croati nei Paesi arabofoni.
“Spero solo – ha concluso Žmirić – che, per mezzo di questa pubblicazione, i lettori dei Paesi di lingua araba possano interessarsi di più alle autrici e agli autori delle nostre parti, e mi farebbe molto piacere se, dopo questa, ci fossero ulteriori traduzioni delle opere letterarie croate”. Oltre che in lingua araba, il romanzo “Blockbuster” è già stato tradotto in italiano, in polacco e in ucraino. Inoltre, secondo quanto annunciatoci da Žmirić, entro la fine dell’anno dovrebbe essere completata anche l’edizione in lingua aramaica.
Scrittore, poeta e musicista fiumano, Žmirić ha conquistato negli ultimi anni la scena letteraria croata con il romanzo “Pacijent iz sobe 19” (Il paziente della stanza 19) considerato, assieme al “Blockbuster” una delle opere migliori nel campo della narrativa antibellica in Croazia e fuori dai suoi confini. Lavorando con costanza e tenacia, Žmirić (classe 1969) ha costruito una carriera letteraria di tutto rispetto, che qualche anno fa è stata riconosciuta anche in Ucraina, dove è stata pubblicata la traduzione di “Blockbuster” e dove, sempre in Ucraina, avrebbe dovuto essere realizzato un adattamento cinematografico che nel frattempo è dovuto essere rimandato a tempi migliori.
Žmirić non è soltanto un rinomato scrittore e poeta, è anche ex bassista di gruppi che hanno segnato la scena musicale fiumana, come Laufer, Grad e Grč. Tra i suoi interessi figurano i videogiochi e il cinema. Infatti, è stato ideatore e redattore del primo portale croato per i videogames, Gamer.hr, e del primo portale dedicato al cinema, Popcorn.hr. Il suo hobby è la fotografia ed è autore di alcune copertine di dischi delle band Grad e Fit, del cantautore Vava e di copertine di alcuni libri.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display