Baricco: la società che (non) si è adattata alla tecnologia

Palazzo Modello di Fiume ha ospitato un incontro all'insegna del dialogo e del confronto sul mondo digitale in cui viviamo, partendo dai primi computer per arrivare all'AI

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Baricco: la società che (non) si è adattata alla tecnologia
I relatori. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

A Palazzo Modello, sede dell’ex Biblioteca civica di Fiume, si è tenuto un confronto su temi di attualità come la digitalizzazione e il mondo in cui viviamo a causa di essa. La base di questo confronto è stato un libro di un importante letterato italiano, Alessandro Baricco, che ricopre una veste nuova, come detto durante l’incontro, inaspettata ma apprezzata. All’evento sono stati presenti i relatori Bojan Mušćet, Ivan Šarar e Svetozar Nilović-Tozo, personalità che hanno vissuto, sono esperti o analizzano in continuazione il digitale a stretto contatto con l’umanità. L’evento è stato moderato da Kristian Benić della Biblioteca civica, organizzatrice dell’incontro. Il libro preso in analisi è “The game” dove lo scrittore tratta il mondo digitale da umanista, illustrando anche l’archeologia dei media. Gli ospiti hanno concordato su come la tecnologia sia andata avanti in poco tempo e di quante differenze ci sono all’interno della società. Vengono infatti citati dati analitici come quante persone avevano una televisione o un computer guardando la differenza negli anni. Questi cambianti hanno infatti lasciato indietro quelli che erano parte integrante della rivoluzione, raggiungendo una velocità smisurata difficile da seguire. Durante la riunione si è capito che neanche qualcuno che è parte integrante di questo mondo, riesce a essere informato su tutte le tendenze, essendo davvero troppo veloce il cambio, dato che ci troviamo in una società strettamente veloce. Baricco viene chiamato un pensatore ottimista dei mezzi tecnologici, facendo notare che è un’idea vecchia e su cui non si può più fare affidamento perché gli ultimi anni hanno dimostrato il mostro che è il mondo digitalizzato. Viene definito un ottimista poiché la tecnologia viene vista come una droga che rischia di portarci a un punto morto dove ora, nei Paesi occidentali, non si ha più la tendenza a fare figli, o a farli più avanti con l’età, poiché non ne sentono il bisogno stando bene in questa situazione di stallo.
Inoltre, viene fatta notare la criticità dettata dalla confusione della moltitudine dei canali presenti. Infatti l’abbondanza di media, sia interni che esterni, fanno perdere tempo senza la garanzia di arrivare alla conclusione desiderata. Vengono discusse varie tesi dettate da Baricco. Prima fra tutte quella in cui la tecnologia non ha cambiato l’umanità rendendola egoista ma, con l’arrivo delle novità, la società si è adattata tirando a volte il peggio di sé. Per questo motivo è impossibile capire come continuerà il corso del mondo nel prossimo ventennio.
Viene soprattutto trattata dall’autore la lotta tra umanisti e tecnologi, due mondi opposti e che si scontrano in continuazione. Baricco ci gioca creando delle mappe, parlando con un mezzo arcaico di un evento nuovo. Questi giochi e prese in giro nei confronti del lettore ci sono ovunque, creando anche una leggera confusione. Porta così in campo una tesi molto interessante nella quale non dà la colpa ai tecnologi per quello che hanno creato, bensì agli umanisti come egli stesso che non hanno lavorato per gli ultimi trent’anni portando a questo divario enorme per cui ora questi ultimi dovranno faticare per recuperare. Infatti, la digitalizzazione ha superato la barriera diventando globale, mentre la cultura è rimasta nei confini locali o nazionali. Spesso si dimentica chi è passato da un sistema umanista a un sistema digitale. I ragazzi nati nell’era digitale sono ormai completamente immersi, anestetizzati, avendo tutto a portata di mano senza fatica, percependo però quanto esso sia sbagliato. Si crede nelle generazioni future per un ritorno alla natura, come avviene già per le grandi personalità del nostro tempo. Con la conclusione di non rifiutare quello che la tecnologia ci dona, e di saper dire basta quando arriva il momento.
Come ultimo argomento è stata trattata l’AI, intelligenza artificiale, per la quale dobbiamo essere grati dell’aiuto che si apporta nel quotidiano senza però sfociare nell’isolamento per vivere una doppia vita in Rete. Infine il libro è stato consigliato a chiunque abbia voglia di esplorare la storia della tecnologia moderna.

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