Bajaga, la prima in Arena è un successo

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Bajaga, la prima in Arena è un successo

POLA Avete presente le partite della nazionale di calcio della Croazia ai recenti Mondiali in Russia? Tempi regolamentari, supplementari e rigori. Ebbene il concerto del cantante serbo nativo di Bjelovar, Momčilo Bajagić Bajaga, accompagnato dai soliti Instruktori è stato sulla falsariga degli incontri della nazionale croata. Oltre 20 canzoni nella set list principale, altre sei durante il bis e altre due dopo la terza salita sul palcoscenico dell’Arena per un concerto protrattosi circa 2 ore e 40 minuti davanti a 5.000 e oltre persone.

Era la prima volta che il rocker che ha fatto ballare e sognare specialmente i nati negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si esibiva in Arena. E per “omaggiare” il luogo del concerto ha aperto la propria esibizione con il brano Rimljani (I Romani). Da lì in poi si è susseguito un continuo viaggio nel tempo tra il passato e il presente con il cantante e la band che hanno alternato brani sfornati negli anni ’80 a quelli appena nati che hanno visto la luce sull’album U sali lom uscito nello scorso aprile. A chi credeva che Bajaga avrebbe attirato nell’anfiteatro romano soltanto i coetanei (è nato nel 1960) o giù di lì è stato presto smentito con molti ventenni e trentenni che cantavano a squarciagola i brani storici (Kad hodaš, Verujem, ne verujem, Sa druge strane jastuka, Plavi safir, soltanto per citarne alcunmi). sia quelli di pubblicazione più recente come il brano che dà il titolo all’ultimo album. Ovviamente, due terzi del repertorio erano composti da pezzi che hanno trovato traccia negli album usciti dal 1983 al 1990 quand’era all’apice della sua carriera. Pezzi dal chiaro accento rock (220 u voltima, Dvadeseti vek), a tante, tantissime ballate (Ruski voz, 442 do Beograda). Ma il momento più emozionante e suggestivo è stato quando Bajaga ha intonato Zažmuri con centinaia e centinaia di telefonini accesi (una volta si usavano gli accendini) a illuminare la notte dell’Arena. Visibilmente soddisfatto anche Bajaga che più di una volta nel ringraziare il pubblico ha battuto con il pugno sul torace, all’altezza del cuore. Contento lui e contento il pubblico che non voleva proprio andarsene per una serata che rimarrà nella memoria presenti.

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