Verudella. Buon mare a Jenny e Anika

Le tartarughe nel loro habitat naturale

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Verudella. Buon mare a Jenny e Anika
Tanti bambini a “tifare” per le tartarughe. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Ogni volta che una tartaruga torna in mare dopo essere stata curata dall’Acquario di Pola, specificatamente dal suo ospedale per le testuggini, è sempre una nuova emozione, stavolta condivisa dai bambini degli asili e della scuola di Valle, dai bagnanti, dai giornalisti e dagli ultimi turisti della spiaggia nei paraggi del faro di Verudella.
A riguadagnarsi la libertà nel regno del mare sono questa volta Anika e Jenny, due Caretta caretta, finalmente in buona salute dopo mesi e mesi di degenza. Anika era stata ricoverata ancora lo scorso gennaio, Jenny invece in giugno, entrambe con la stessa diagnosi: vittime dell’incoscienza umana. Una aveva ingoiato una lenza da pesca, l’altra la lenza con tutto l’amo. Il rimedio a questa brutta indigestione ha implicato una lunghissima terapia, intervento operatorio incluso e tutta la sapiente strategia dei biologi e veterinari per aiutarle a recuperare l’appetito.
La velocità dimostrata dalle due tartarughe nel prendere il largo ha ripagato ogni sforzo investito da quest’importante Centro di recupero che continua a mettere in campo veri progetti di salvaguardia della biodiversità nel mare Adriatico.
Più che il surriscaldamento globale, con il conseguente aumento delle temperature dei mari è l’inquinamento marino, soprattutto a causa della plastica, a mettere in pericolo le specie più a rischio, in particolare le tartarughe marine e a Verudella si sono specializzati proprio nella salvaguardia delle Caretta caretta puntando sempre di più sulle attività di monitoraggio, recupero, ricerca, studio, cura e marcatura delle medesime.

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