Verso una «Notte blu» per connettersi al mare

Università. I ricercatori per una gestione sostenibile

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Verso una «Notte blu» per connettersi al mare
Ivona Peternel,Samanta Milotić Banković, Neven Iveša e Bojana Buršić. Foto: ARLETTA FONIO GRUBISA

Pola con la sua area del Campus studentesco, si prepara a diventare capoluogo della scienza grazie alla Notte europea dei ricercatori, edizione 2022, con il progetto “Blue connect”, detto per esteso “Reconnect science with the blue society”, che vuole la scienza impegnata nella costruzione di una “società blu”, in grado di privilegiare una gestione collettiva e sostenibile del mare. Tutto si svolgerà nella notte del 30 settembre, esattamente dalle 17 alle 20, nella piazza del Campus e negli ambienti universitari (aula- Stazione 51 della Facoltà di Economia e Turismo), cercando di attirare il largo pubblico entro spazi che si meritano tutta l’attenzione dei cittadini, come pure i tanti progetti d’indagine e analisi scientifica che l’Ateneo “Juraj Dobrila” sta portando avanti, in detto caso, con le sue Facoltà di Scienze naturali e Facoltà di Filosofia. Il programma della Notte è stato esposto ieri presso la sede del Rettorato dalla sua coordinatrice, Ivona Peternel e dai proff. coinvolti nella sua realizzazione: Samanta Milotić Banković e Matija Jelača (Croatistica), nonché Neven Iveša e Bojana Buršić (Scienze naturali). Quello che gli interessati di tutte le età potranno trovare e toccare con mano la prossima serata-notte saranno acquari pieni di organismi marini, stand ed esposizioni informative, angoli dedicati all’esperimento di laboratorio interattivo e soprattutto tutta la disponibilità di docenti e studenti esperti in grado di spiegare il nostro ecosistema marino e gli sconvolgimenti climatici di cui sta soffrendo. L’accento verrà posto sulle specie marine termofile provenienti dai mari del sud, sugli organismi gelatinosi, le meduse, le infiorescenze (posidonia oceanica) e le alghe invasive (Caulerpa cylindracea), che stanno mettendo sempre più in crisi le acque dell’Istria e del nord Adriatico.

A proposito di pulito
In contemporanea con il programma “I cambiamenti climatici e il futuro” proposto dalla Facoltà di scienze naturali, la Notte dei ricercatori proporrà anche la tavola rotonda in tema di “Paradosso del concetto di purezza” su regia della Facoltà di Filosofia. Verranno messi a confronto linguisti (dei corsi di croatistica, italianistica, anglistica, cultura giapponese) e tanti docenti di altri campi di studio per dibattere in merito ai concetti di pulito, purismo, purezza e nettezza in ogni sua accezione, aspetto e sfumatura linguistico-culturale ed ecologica, fino a calare la letteratura e l’arte contemporanea nel contesto attuale dei problemi riguardanti l’inquinamento e la salvaguardia ambientale. La versione “polese” della Notte Europea dei Ricercatori è un evento che rientra nel pacchetto del progetto HORIZON EUROPE, realizzato con le azioni Marie Skłodowska-Curie, e si svolge dal 2005 in 430 città dell’Unione Europea, coinvolgendo 1,6 milioni di visitatori, 36.000 ricercatori, centinaia di Centri ed Enti di ricerca, Università, associazioni e numerose altre importanti realtà impegnate nella divulgazione scientifica. Tutte le attività realizzate per la Notte Europea dei Ricercatori sono gratuite e hanno lo scopo di avvicinare i cittadini dei 27 Paesi dell’Unione Europea al mondo della scienza e di rafforzare la comprensione e la fiducia nei suoi confronti.
La Croazia, specificatamente Pola con la sua Università, aveva aderito all’iniziativa ancora nel 2019, portando saggi e esperimenti d’informatica, robotica, archeologia e quant’altro in Piazza Foro. Poi gli anni del Covid avevano mortificato ogni iniziativa, per poi tornare alla carica con la progettazione coordinata quest’anno dall’Ateneo di Spalato in cinque città di mare croate, le cui Università sono impegnate a studiare gli aspetti naturali, biomedici, ecologici e socio-economici del mare. Assieme alla Juraj Dobrila, si trovano coinvolti l’Istituto di oceanografia e attività ittica, l’Istituto mediterraneo di ricerca della vita, l’Istituto per le culture adriatiche e il miglioramento del carso, le Università di Dubrovnik (Ragusa), Zara e di Fiume (Parco scientifico-tecnologico STEP-RI).
Il progetto Blue connect a Pola ha già visto realizzata tutta una serie di attività introduttive attraverso i laboratori proposti dai docenti ricercatori presso la scuola di Monte Zaro, il Ginnasio di Pola e la Scuola di medicina. Non è stata da meno la tavola rotonda su “Gli sconvolgimenti climatici e la letteratura”, svolta per i liceali nelle aule universitarie.

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