Vergarolla, continua l’impasse

Il porto è ancora conteso tra proprietari e pescatori. Non ha sortito alcun effetto l’ennesimo tentativo di mediazione al quale hanno partecipato il sindaco Filip Zoričić e il presidente della Regione Boris Miletić, come pure i vertici della Tehnomont e gli stessi pescatori

0
Vergarolla, continua l’impasse
L’incontro di ieri a Palazzo municipale per tentare di risolvere la questione Vergarolla. Foto: DARIA DEGHENGHI

Vergarolla contesa tra legittimi proprietari e pescatori abusivi. Il porto è per definizione industriale ma i pescatori che ne occupano il molo da decenni non vogliono sentire ragione. Nel primo pomeriggio di ieri l’ennesimo tentativo di mediazione. Il sindaco Zoričić e il presidente della Regione Miletić hanno convocato le parti coinvolte per cercare di placare gli animi dopo l’episodio dello scorso 26 febbraio quando il cantiere navale Tehnomont ha cercato di sgomberare, demolire e rimuovere le baracche abusive dalla proprietà aziendale. Ma la riunione che si è svolta al municipio a porte chiuse na ha sortito soluzioni. A fine incontro le dichiarazioni sono rimaste discrepanti come il primo giorno (e ormai il contenzioso dura da un anno).

Il presidente della Regione (ed ex sindaco di Pola) Boris Miletić è tornato a ribadire i concetti chiave di questa controversia: “Nei piani urbanistici il porto di Vergarolla non era mai stato definito come un porto da pesca, ma solo ed esclusivamente come porto navalmeccanico, e come tale è stata dato in concessione al cantiere navale Tehnomont che infatti versa regolarmente il canone di concessione a questo titolo. Quanto alla pesca, nessuno la vieta e infatti al Mandracchio offriamo due pontili dove i pescatori avranno diritto di alloggio e di attività. In secondo luogo vi ricordiamo che la Regione sta progettando un nuovo porto ittico nell’insenatura Zonchi e siamo in attesa di risposta e finanziamenti del Ministero del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture per realizzare l’opera che per Pola è d’importanza strategica. Ora, i pescatori insistono a voler restare a Vergarolla ma dovranno ricredersi perché stanno occupando il demanio senza fondamento giuridico e il problema deve essere risolto. Lo ripeto: i pescatori sono abusivi e hanno solo da scegliere l’opzione alternativa che preferiscono, quindi non è vero che gli stiamo negando di esercitare la professione”. Dal generale al particolare, il sindaco Filip Zoričić ha chiarito che “una delle due opzioni prevede la sistemazione di due pontili al Mandracchio da utilizzare in via provvisoria fino alla costruzione del porto ittico nella Val di Zonchi”. Il sindaco conclude che nel porto di Pola c’è posto per tutti e che le due attività, quella della pesca e quella della costruzione navale, non sono antagoniste come si è talvolta asserito in televisione.

Messe le cose in chiaro
Il giudizio di Gordana Deranja, direttrice del cantiere navale: “L’incontro è stato buono nel senso che sia il sindaco che il presidente della Regione hanno messo le cose in chiaro: che cioè i pescatori occupano il porto abusivamente, perché la concessione è nostra, come è nostro il terreno sovrastante. In secondo luogo è stato chiarito che la Città di Pola non può dichiarare il porto di Vergarolla né ittico né sportivo perché non ha alcun accesso da terra. Quindi, nessuna modifica del Piano urbanistico generale è possibile. Ora, i pescatori sono al corrente da tempo della necessità di trasferirsi ma ignorano le disposizioni della Città e tutte le volte che li invitiamo a traslocare, parte la solita messinscena, il solito trambusto servito alla stampa e alle televisioni per procrastinare”.

La linea dura dei pescatori
I pescatori cosa dicono? Ha parlato per tutti Dragan Marić: “Non credo che accetteremo di trasferirci al Mandracchio con i due pontili provvisori. Lotteremo per Vergarolla perché non abbiamo fatto un solo passo falso. La concessione demaniale non è stata data nel rispetto delle leggi. Questo porticciolo da pesca è qui da cent’anni e la Città non ha mai voluto ammetterlo. Se sarà necessario conesteremo questa concessione anche davanti alle massime autorità giudiziarie europee perché non siamo dalla parte del torto. No, non andremo al Mandracchio, non ci pensiamo nemmeno. Le barche potrebbero anche migrare, ma chi risarcisce dei danni per le baracche, le attrezzature che sono là da quarant’anni? Quando il cantiere ha acquistato il terreno dalla Narodna tehnika, nessuno si è preoccupato di chiederci alcunché”. Ma questa è un’altra questione. Per Dalibor Brnos dell’Autorità portuale di Pola, le soluzioni in armonia con le leggi sul demanio sono solo quelle proposte: Mandracchio sul breve e Val di Zonchi sul lungo periodo. Nessun altra possibilità che sia in linea con la legge è data ed è possibile.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display