Uno «Scudo» vigila su Capo Promontore

All’esercitazione «Štit 2024» accanto ai militari croati partecipano quelli polacchi, sloveni e statunitensi

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Uno «Scudo» vigila su Capo Promontore
La rassegna delle truppe. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

È in corso l’esercitazione militare ŠTIT 2024 (Scudo 2024), la più longeva tra le prove di addestramento sul campo dell’Esercito croato che si svolge ogni anno in aprile sui poligoni di tiro di Capo Promontore da 29 anni a questa parte. Da qualche anno l’esercitazione è di fatto internazionale, perché oltre ai militari croati si sono unite anche le forze armate degli alleati della NATO, nella fattispecie i militari provenienti da Slovenia, Polonia e Stati Uniti d’America. La rosa dei partecipanti è andata aumentando solo nell’ultima decina di anni. Nel 2014 alle forze armate nazionali si sono aggregate quelle della vicina Slovenia, tre anni fa si è unita ai due eserciti la 173ª Brigata “SKY solidiers” con militari di sbarco e fanteria dell’Esercito USA. Dallo scorso anno l’addestramento nella difesa antiaerea è condiviso anche dall’Esercito polacco. L’esercitazione ha lo scopo di “elevare il livello di preparazione militare nella difesa antiaerea e favorire l’interoperabilità e l’integrazione delle truppe dei Paesi partner”. Quella fornita da Capo Promontore, la punta estrema della penisola istriana, è un’opportunità di studiare le tattiche, le tecnica e le strategie di intercettazione dei bersagli nello spazio areo da proteggere col solo ausilio di sistemi missilistici mobili.

Mezzi e strumenti dell’antiaerea internazionale.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Anche quest’anno sono scesi in campo 300 militari della difesa antiaerea. L’esercitazione prevede manovre di controllo dello spazio aereo, in primo luogo l’intercettazione di bersagli radiocomandati e il lancio di missili antiaerei con sistemi di difesa contraerea mobile. I bersagli finti sono modelli di aerei che vanno intercettati e abbattuti, altrimenti fuggono, nel qual caso la “missione” fallisce. “Lo scopo delle nostre esercitazioni è la dimostrazione delle abilità della difesa antiaerea. Nelle operazioni militari che simulano un campo di battaglia integrato, l’imperativo è una difesa antiaerea impeccabile. Il suo pregio maggiore è il suo carattere internazionale. Il conseguimento dell’interoperabilità tra le varie forze dell’ordine nazionali è fondamentale. Questa di oggi (ieri nda.) è stata la prima esercitazione con missili del nuovo sistema di difesa Mistral”, ha dichiarato il colonnello-generale Tihomir Kundid, comandante di Stato maggiore dell’Esercito croato. Le truppe hanno dato prova di un elevato livello di preparazione fisica e tattica nelle operazioni di difesa contraerea, di provata efficienza nella gestione dello spazio aereo contro potenziali incursioni nemiche.

Missili e mete da intercettare nel cielo di Punta Promontore.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

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