Pola. Piccolo teatro romano: verso l’inaugurazione

Dopo il restauro e l’ampliamento, domani sera l’inaugurazione

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Pola. Piccolo teatro romano: verso l’inaugurazione
Duemila anni dopo la “seconda” apertura. Foto: DARIA DEGHENGHI

Piccolo di nome, grande di fatto, stupendo per chiunque lo abbia viso decadere e ora rinascere sotto nuove spoglie come l’araba fenice. In quattro in conferenza stampa per annunciare l’evento dell’anno: la due giorni dell’apertura per il restaurato e ampliato Piccolo teatro romano. Il direttore del Museo Archeologico dell’Istria Darko Komšo si è fatto affiancare dai tre artisti scritturati per lo spettacolo del 5 maggio, vale a dire il compositore Matej Meštrović e i due registi Aleksandar Švabić e Krešimir Dolenčić, per dire dell’importanza dell’opera in termini di conservazione e di rilancio dei beni culturali della Repubblica. Anche a livello nazionale il restauro del Teatro al Castello è stato fondamentale. Ci sono voluti anni di progettazione, ricostruzione e ampliamento. Ci sono voluti anche 3,32 milioni di euro e la cooperazione di parecchi enti istituzionali a tutti i livelli della gerarchia amministrativa: solo il Ministero della Cultura e dei Media ha fornito 1,6 milioni di euro, l’Agenzia nazionale Finanziamenti, Progetti e Appalti europei (SAFU) ha fornito 1,11 milioni, mentre il Museo Archeologico stesso ha impegnato nell’opera 600.000 euro dei propri introiti che derivano perlopiù dalla vendita dei biglietti di monumenti storici, essenzialmente l’Arena. Ma perché è tanto importante questo teatro romano che chiamiamo “piccolo” per consuetudine e per distinzione dal Teatro maggiore di Monte Zaro che non c’è più? La parola a Komšo: “È importante perché è l’ultimo teatro romano che abbiamo conservato sul territorio nazionale. Ce n’erano altri due, che si sappia: quello di Monte Zaro, sempre a Pola, e quello di Lissa, ma nessuno dei due è rimasto intatto a oggi. Inoltre è importante per la continuità della sua funzione, il fatto che è rimasto utilizzato per l’allestimento di spettacoli per duemila anni senza mai cambiare uso”.

Dolenčić: «Un evento fuori norma»
Questo per quanto attiene il restauro, per quanto riguarda invece il suo rilancio in qualità di palcoscenico estivo, il regista Krešimir Dolenčić ha esordito in questi termini: “Sento parlare di milioni di euro, e noi gente di teatro non siamo abituati a ragionare in milioni, ergo, questo dev’essere un evento eccezionale anche solo per una questione di soldi. D’altra parte stiamo per aprire un nuovo teatro, per quanto antico, e l’ultima volta che in Croazia abbiamo aperto un teatro correva il 1885 e l’edificio era quello del Teatro popolare croato di Zagabria, quindi, capirete, abbiamo davvero a che fare con un evento fuori norma”. In quanto alla cerimonia inaugurale di domani sera, ci sarà da goderne. “Intanto le musiche sono d’autore (Meštrović) e sono state composte appositamente per la cerimonia inaugurale, poi ci saranno i filmati da proiettare in anteprima sul grande schermo che copre la facciata posteriore del Museo, il light show, l’audio, i discorsi di circostanza, senza andare nei dettagli – ha detto Dolenčić – anche per lasciare quel poco di ignoto necessario a creare suspance nell’attesa”.
Chi ha avuto i biglietti per l’ingresso, ha ribadito Komšo, si faccia trovare sul posto alle 19.30 anche se il programma inizierà alle 20.30. Questo perché ci sarà la diretta sul terzo canale della TVC (HRT3), che non ammette ritardi sul palinsesto, per cui si consiglia la massima puntualità nel prendere posto. Dal pubblico non c’è assolutamente nessun codice d’abbigliamento, anzi, Komšo consiglia la comodità assoluta e “di coprirsi bene” perché le serate sono ancora fresche. Ben vengano anche i cuscini da portarsi dietro per accomodarsi meglio sulle gradinate di pietra e le tribune in ferro. Nessun timore, infine, per i fulmini, e il direttore smentisce ogni accenno a un eventuale pericolo: “Le tribune in ferro sono qui da un anno e non sono mai state colpite da un fulmine. La struttura in metallo è dotata di impianto di messa a terra a norma di legge per cui, anche se dovesse capitare una pioggia di fulmini, nessuno ne uscirebbe leso. D’altro canto non c’è differenza tra questo teatro e uno stadio, oppure una qualsiasi costruzione in metallo sporgente. Tra l’altro in caso di pioggia gli spettacoli saltano e si rifanno quando torna il bel tempo. In ogni caso, domani sera farà bello”, ha detto Komšo.

Il cartellone estivo
Che dire invece del cartellone estivo per l’anno d’esordio? Komšo non si è sbottonato perché “il programma è ancora oggetto di dibattito alla Commissione municipale preposta alla valutazione delle proposte culturali”. In ogni caso l’idea è quella di promuovere la pluralità dei generi, senza favorirne alcuno, sempre puntando sulla qualità dei titoli, degli interpreti e degli allestimenti. Parlando in generale Komšo ha detto che il cartellone includerà concerti di musica classica, jazz, pop e rock ma anche dei musical, un genere in molto apprezzato in estate anche in funzione del turismo. Il primo concerto di una lunga serie sarà appunto il concerto del coro sloveno Perpetuum Jazzile, che si esibirà sabato sera davanti a un pubblico di 1.560 spettatori. Un’ottima proposta musicale per la prova del fuoco del nuovo-vecchio e non più tanto “piccolo” Teatro romano al Castello.

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