Pola. Le educatrici pronte per lo sciopero

I rappresentanti sindacali degli asili chiedono che gli stipendi vengano equiparati a quelli nelle scuole. Inoltre chiedono ai consiglieri cittadini di bocciare il Bilancio di previsione per il 2024 nel quale non è previsto alcun aumento delle paghe

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Pola. Le educatrici pronte per lo sciopero
Marina Cvitić e Rajko Kutlača: alle loro spalle alcune rappresentanti delle educatrici. Foto: Marko Mrđenović

Le educatrici degli asili pubblici di Pola non ci stanno e chiedono, anzi pretendono un aumento di stipendio. E per ottenerlo sono pronte a tutto, anche allo sciopero. Lo annuncia il Sindacato dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia, esprimendo profonda solidarietà non soltanto alle educatrici, ma anche al personale non educativo delle scuole dell’infanzia del Polese. A ribadirlo, con forza e a chiare lettere, sono stati la presidente e il responsabile d’ufficio dell’organizzazione sindacale, Marina Cvitić e Rajko Kutlača, che ieri mattina, davanti a Palazzo Municipale, hanno spiegato pubblicamente le ragioni del malessere delle educatrici e dei dipendenti degli asili e del Centro diurno riabilitativo di Veruda. “Nella proposta di bilancio 2024 non è previsto alcun aumento di stipendio per le educatrici”, ha sottolineato la sindacalista, che ha quindi invitato i consiglieri cittadini, sia dell’opposizione che della maggioranza, a non sostenere una manovra che di fatto discrimina parte dei dipendenti pubblici. “Una condizione preoccupante e inaccettabile di fronte alla quale non possiamo tacere”, continua Marina Cvitić, la quale ha ricordato che tra tutti i lavoratori stipendiati dalla Città di Pola le educatrici e i dipendenti degli asili pubblici sono i meno pagati. “Le loro retribuzioni sono decisamente più basse rispetto alla media nazionale”, ha quindi aggiunto la rappresentante del Sindacato dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia, che non ha di certo risparmiato critiche al sindaco, accusato di essersi preso gioco sia delle educatrici che del Sindacato, promettendo qualcosa che già sapeva non avere alcuna intenzione di soddisfare.

Promesse non mantenute
“Più volte ci è stato detto di non preoccuparci, di fidarci, e che le risorse per gli aumenti degli stipendi di tutti i dipendenti delle scuole dell’infanzia sarebbero state trovate. Purtroppo, il bilancio di previsione 2024 dice altro e smentisce tutte le promesse del sindaco Zoričić, che per tre mesi si è preso gioco delle educatrici”. Questo il pensiero di Marina Cvitić, che ha quindi tenuto a ricordare che, addirittura, gli stipendi del personale educativo e non educativo degli asili di città meno “ricche” di Pola sono molto più alti. Detto questo, la presidente dell’organizzazione sindacale si è detta pronta a tutto. Pronta come lo sono, del resto, anche le educatrice che, se nei prossimi giorni o settimane non dovesse essere raggiunto un accordo soddisfacente con la Città, sono pronte a incrociare le braccia. Per non farlo chiedono che il loro stipendio sia equiparato a quello degli insegnanti delle scuole elementare, del 27 p.c. superiore al loro. Percentuale questa che, merito degli aumenti degli stipendi degli insegnanti previsti dal governo, dal prossimo mese di aprile potrebbe salire al 40 p.c. “Se le retribuzioni non saranno portate a livelli adeguati Pola rischia di rimanere senza educatrici”, ha quindi chiosato la sindacalista, aggiungendo che la Città potrebbe a questo punto pensare di assumere educatrici straniere. “Ricordo al sindaco, che alcuni lavori come l’educazione dei bambini non possono essere affidati a stranieri”, conclude la rappresentante sindacale, che ancora una volta ha invitato il sindaco a trovare una soluzione e ad aumentare gli stipendi anche alle dipendenti e ai dipendenti delle scuole dell’infanzia.

«Non ci sono scuse»
“Negli ultimi quattro anni siamo riusciti a far aumentare gli stipendi delle educatrici degli asili di praticamente tutte le città e i comuni della penisola. Soltanto a Pola non ce l’abbiamo fatta”. Così il responsabile d’ufficio del SIQD Kutlača, che nel prosieguo ha rilevato come, nonostante la manovra finanziaria proposta dal sindaco sia del 30 p.c. superiore rispetto all’anno passato, i soldi per l’aumento delle retribuzione non sono stati trovati. “Non va bene. L’inflazione galoppa, i prezzi continuano a salire e le educatrici sono sempre più povere. É insopportabile che percepiscono uno stipendio netto di soli 850 euro”, ha detto Kutlača, che al pari della collega pretende che gli stipendi delle educatrici siano equiparati a quello degli insegnanti. Kutlača ha quindi preteso dall’amministrazione Zoričić un aumento anche per il personale non educativo, che percepisce una retribuzione lorda media di 730 euro. “Non ci sono scuse. Gli stipendi di queste persone devono essere aumentati, così come sono stati aumenti quelli di altri dipendenti della Città”, ha tuonato il sindacalista.

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