Pola. Il caos parcheggi regna sovrano

In questi giorni la Città ha incaricato le guardie comunali di distribuire dei bigliettini di avvertenza: o si sposta la macchina o si paga una multa da 30 euro, ma le automobili non accennano ancora a sparire

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Pola. Il caos parcheggi regna sovrano
Qualcosa non quadra: i pedoni in strada, le macchine sul marciapiede. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Via della Centuriazione romana, dall’incrocio con via Croazia, a quello con via Tesla e fino alla Joakim Rakovac è tutta un programma, al pari di altri angoli densamente abitati e trafficati di Pola, dove regnano il litigio tra vicini, la lotta per la conquista di un posteggio, le imprecazioni tra i residenti e i non residenti che ti ficcano la macchina davanti alla porta del garage fino alla più totale disperazione dei primi che ti piantano sedie, taniche, contenitori di vernice, pezzi da mobilio e coni stradali improvvisati sul marciapiede, pur di non perdere il sacrosanto diritto all’ingresso nel proprio cortile di casa. Non è una situazione che dura da ieri, ma da anni annorum e che manco lontana dalla stagione turistica riesce a generare un po’ di sollievo.

L’intervento del Municipio
In questi giorni la Città ha deciso e incaricato le guardie comunali di distribuire dei bigliettini di avvertenza: o si sposta la macchina o si paga una multa da 30 euro, ma le automobili non accennano ancora a sparire. La giornata odierna dovrebbe essere quella del cosiddetto “deadline”, cioè del termine ultimo per smammare ed evitare la sanzione. L’elemento più assurdo, in tutto questo soqquadro, è che il primo tratto della Centuriazione romana sottostà a un regola ben vecchia e precisa, chiaramente dettata dalla segnaletica stradale verticale: vietato parcheggiare, non solo, ma anche proibito sostare da ambo i lati del marciapiede. Così è mentre le macchine, nonostante il ricambio e il continuo via vai, figurano perennemente appostate con tutte e quattro le ruote sopra ai marciapiede. Parcheggiano i residenti, parcheggia comodamente chi ha da scendere in centro città, mentre un furgone ci “abita” in strada, in pianta stabile, a mo’ di automezzo-magazzino sistemato da qualcuno che fa continue manovre di raccolta straripante di vuoti riciclabili da smaltire agli ipermercati. Sono situazioni di ogni giorno che a volte degenerano in nervosismi oltre al limite della buona educazione.

Pedoni, situazione pericolosa
Se le macchine hanno (ab)usato di ogni spazio su superficie pubblica utilizzabile, le due ruote e i coni piazzati per difendere il quartiere dall’invasione scriteriata dei veicoli hanno contribuito a completare quello che è un vero quadro di lotta per la sopravvivenza, dentro a una cornice urbana che purtroppo sta creando delle situazioni invivibili. Poveri i pedoni. Lo spazio per camminare non si trova, e quando la caccia al marciapiede percorribile si conclude con un nulla di fatto, i passanti, a discapito della loro incolumità, finiscono per deambulare in mezzo alla strada. Peggio ancora quando non tutti sono giovani, agili e dai riflessi pronti da poter allungare il tragitto di dieci o venti metri per aggirare l’auto o passare la strada e andare sul marciapiede opposto, che tanto è occupato pure quello. Si arriva al colmo quando gli automezzi si appiccicano ai cassonetti e non rimane possibilità di passaggio manco per un cane… Errore… Per i cani e proprietari maleducati, posto anche c’è. Basta seguire la traccia delle escrementi distribuite lungo un percorso largo pochi centimetri, tra le macchine e i muri dei caseggiati. A chi non ha ancora imparato, va ricordato che le feci del cane non sono biodegradabili e che le riflessioni da spirito campagnolo (tipo “tanto tutto diventa concime”) non è applicabile a passeggio con il guinzaglio per la città. La pupù dei beniamini esibisce con chiarezza ulteriori begli esempi di comportamento della “moderna” via della Centuriazione romana, nome che glorifica l’antica storia romana d’Istria, gli agrimensori geometri e la famosa suddivisione delle terre della penisola in centurie.

Strade troppo strette
In tutto il tratto, dall’intersezione di via Croazia a via Rakovac non è concesso parcheggiare proprio a causa di una strada fin troppo stretta, pianificata per una città di novecentesca, se non ottocentesca dimensione. Dal Municipio di Pola, si ritiene che i posti di parcheggio non mancherebbero. Un tanto dopo che a suo tempo era stato introdotto un nuovo regime di transito, di strade a senso unico, e tracciato strisce blu in tutto il comprensorio del Comitato di quartiere Arena, in una parte di via Tesla e di via Faveria. È una soluzione che va spiegata. Vediamo. In mancanza di una configurazione urbana adatta alla costruzione di un parcheggio vero e proprio, si opta per la creazione di stalli contrassegnati da strisce blu e proclama “l’inaugurazione” (a questo punto fittizia) di nuovi posti macchina. D’altra parte, tastando il polso a chi risiede in zona e che sogna un po’ di ordine, ecco che regna la sfiducia. Non si crede troppo che, stavolta, la Città farà sul serio, ma si spera che lo faccia. Si conta su degli interventi finalmente efficaci, anche perché esiste di già tutta una storia di tentativi falliti, di raid finiti a suon di multe anni or sono. Ma era bastato attendere un po’. Finito lo tsunami, tutto come prima e peggio di prima.

Il carro attrezzi in azione
Ieri mattina, all’imbocco di via della Centuriazione romana, nell’intersezione con via Croazia, ecco il carro attrezzi che ti accalappia le macchine. “Sono qui in agguato ogni sacrosanta mattina…” (commenta la signora alla finestra). “Sarebbe ora di fare ordine (sbotta Jetiš Bajrami, abitante in via della Centuriazione), siamo stufi di spedire fotografie in Municipio e di documentare le noie di cui soffriamo ogni giorno. Siamo la strada-parcheggio di tutti: di chi lavora in centro, di chi deve scaricare la figliolanza al vicino asilo di via Tesla, di chi non vuole sostare o pagare la sosta là dov’è concessa, di chi va a fare la spesa al mercato… Doveva vedere l’altra mattina, tra marciapiedi occupati fino all’ultimo palmo e i passanti in strada: c’è mancato un pelo che una signora finisse investita da una macchina piombata giù per il tratto in discesa, reso scivoloso dall’umidità mattutina. Sarebbe davvero ora di regolamentare e aggiustare la faccenda”. Attendere per vedere.

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