Pola. Gli affittacamere privati davanti a un bivio

Decimo Forum della locazione turistica non imprenditoriale della Camera d’Economia

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Pola. Gli affittacamere privati davanti a un bivio
La platea del X Forum sulla locazione turistica non imprenditoriale. Foto: DARIA DEGHENGHI

Il decimo Forum della locazione turistica non imprenditoriale della Camera d’Economia di Pola, si è svolto ieri al cinema Valli per un pubblico di piccoli affittacamere privati quale ultima (di numero la 44ª) attività programmatica dell’europrogetto KLIK (Centro competenze e formazione permanente nella ristorazione e alberghiera). L’incontro ha dimostrato quello che già si percepisce da qualche anno, anche tra i non addetti al mestiere: che il settore è al bivio e rischia di scadere, mandando in rovina tutto quello che di buono è stato fatto in trent’anni. C’è voluto un veterano tra gli operatori turistici tedeschi per dire come stanno le cose, senza veli. Selimir Ognjenović, titolare dell’agenzia di viaggi ID Riva tours di Monaco di Baviera, ha detto pane al pane e vino al vino: “In Croazia avete 100.000 stranieri che non sono dichiarati da nessuna parte e sono responsabili di un risucchio di risorse devastante per le comunità locali. In gergo si chiama overtourism o sovraffollamento turistico ed è quella cosa che ci capita quando nessuno è soddisfatto dell’impatto dei viaggi sulla destinazione turistica: né i visitatori né – tantomeno – i residenti. L’overtourism è già qui, o perlomeno è dietro l’angolo, ed è una malattia che ha una sola speranza di cura: la sostenibilità. Venezia e Barcellona ne sanno qualcosa, non siete i primi a fare i conti con il sovraffollamento e siete ancora in tempo per costruire degli argini: il ministro del Turismo Nikolina Brnjac ci sta già lavorando e penso che la nuova legge sul turismo in gestazione sia una necessità assoluta e non prorogabile perché vi è bisogno di regole chiare e vincolati”.

“Bisogna sapere quale tipo di unità immobiliare avrà il diritto di portare la denominazione di villa e quale no, e bisogna sapere quali sono i prodotti autoctoni istriani e quali non lo sono – ha aggiunto Ognjenović –. Sei appartamenti su 500 metri quadrati di area urbana cementificata fino all’orlo che non saranno mai abitati da una maestra d’asilo o da una cassiera, non sono quel genere di edilizia che vogliamo continuare a subire. Si tratta di capitali che entrano ed escono raddoppiati senza alcun vantaggio per la località. E sono capitali provenienti dai Paesi occidentali superordinati che in casa rispettano le leggi ma appena mettono piede in Croazia cominciano a barare”.

Porre limiti alle capacità ricettive
Insomma, secondo Ognjenović, l’Istria e la Croazia avranno un bel daffare per porre dei limiti alle capacità ricettive nel campo delle locazioni turistiche. Ma ritiene anche che in Istria “trent’anni fà è successo il miracolo” rievocando i primi passi di quella rivoluzione innescata da una “nuova classe di politici come Ivan Jakovčić e Veljko Ostojić”, che hanno concepito un programma di rilancio economico dell’entroterra istriano quando ancora nessuno ci credeva: “La mia generazione è venuta su credendo che non c’è turismo senza mare, e che la campagna era spacciata. Tutti lo credevamo e nessuna banca era disposta a investire nelle zone agricole spopolate a tassi annui inferiori al 18 per cento. Ma quei due c’hanno creduto dall’inizio e così abbiamo acquistato le prime 10 rovine coi letti in ferro da ristrutturare. Il resto è storia: i nostri genitori hanno abbandonato i villaggi dell’Istria per cercare fortuna al mare mentre oggi i loro figli e i loro nipoti tornano indietro in fuga dal mare per ritrovare il giusto equilibrio tra uomo e natura”. Per concludere, a detta ancora di Ognjenović, “il rilancio del turismo e dell’agricoltura istriana non è venuto dal nulla, non è capitato per caso e non è stato un dono del cielo: ci hanno lavorato in tanti e per tanto tempo, giornalisti compresi: sono andati a spiare la concorrenza e quelli che ne sapevano di più, hanno guardato oltre le proprie zolle e hanno tratto giovamento da quello che hanno visto”. Non solo nel turismo, ma anche nell’olivicoltura, nella vini-viticoltura, nella raccolta e nella lavorazione dei tartufi, solo per fare qualche esempio.

A Pola 3mila locazioni turistiche private
Il Forum ha visto la partecipazione di numerosi relatori: in apertura si sono rivolti al pubblico Jasna Jaklin Majetić della Camera d’Economia, con una considerazione sul cambiamento di paradigma che ha permesso di instaurare rapporti tra gli studenti e i datori di lavoro; Slavko Stefičar del Ministero del Turismo e dello Sport, secondo il quale “un turismo che non reca vantaggio alle comunità locali non lo vuole nessuno” e Sanja Cinkopan Korotaj, che ha informato gli affittacamere sui doveri e i nuovi oneri finanziari per le locazioni turistiche private, che a Pola sono circa tremila. L’assessore regionale al turismo Nada Prodan Marković si è soffermata maggiormente sul valore aggiunto del turismo esperenziale, Zuzana Hoti Radolović ha parlato di turismo inclusivo mentre Slavica Tobok Kandić ha illustrato i vantaggi del nuovo sito internet “To Do In Istria” che raccoglie tutte le informazioni (e media nelle vendite) per tutte le opportunità di svago in penisola: dai parchi di avventure ai concerti all’aperto.

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