Pola. Dal privato al pubblico migrazione difficile

Mobilità. Ne discutono la Città e le municipalizzate

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Pola. Dal privato al pubblico migrazione difficile
Foto: Daria Deghenghi

Seconda conferenza sulla mobilità urbana, ieri alla Comunità degli Italiani di Pola, promossa dall’Assessorato all’urbanistica, investimenti e opere pubbliche di Pola in collaborazione con le due aziende municipalizzate per i trasporti pubblici e la gestione dei parcheggi (Pulapromet e Pula Parking) e la Facoltà di Scienze dei trasporti dell’Università di Zagabria. Al centro dell’interesse dei relatori e del pubblico le difficoltà della transizione da una viabilità per così dire tradizionale, che si affida principalmente su mezzi privati, a una sostenibile se non proprio “verde”, che faccia leva sui mezzi pubblici, sulla micromobilità (monopattini e bici elettriche) e sui trasporti intermodali (navette e interscambio). Il direttore dell’azienda Pula Parking, Branislav Bojanić e collaboratori hanno spiegato per filo e per segno il peso del retaggio storico (principalmente romano, ma anche veneziano e austro-ungarico) sulla rete stradale e della viabilità nel perimetro storico, che non reggono nemmeno la pressione delle macchine dei residenti e figurarsi se riescono ad assorbire quella delle macchine dei turisti da aprile a ottobre. Curioso è il dato per cui i divieti d’entrata in città per carri, carrozze e cavalli esistevano anche in epoca romana, sotto Cesare Augusto, Claudio e Adriano, sicché a maggior ragione ce ne dovranno essere in futuro. Lo stesso limite dei posteggi si è spinto all’apice. Se fino a una decina di anni fa erano circa 1.720, oggi sono 2.900 e quelli di nuovo allestimento sono tutti concentrati alle porte del centro storico: nelle zone del porto, di Grega e di Campo Marzio. La maggior parte sono sterrati, ma c’è un motivo: intanto, sono quasi esclusivamente stagionali e in secondo luogo l’asfalto si evita di proposito per favorire il drenaggio e l’aerazione, ossia per evitare condizioni microclimatiche svantaggiose. Per guadagnare nuovi posti macchina, in futuro si potrà solo contare sui parcheggi rotanti, vale a dire impianti di posteggio automatizzato con struttura a scaffalature che consentono il posizionamento verticale delle vetture (sono in via di progettazione per Campo Marzio) e, naturalmente, sull’autosilo da 500 posti, sempre in via di progettazione e con buone probabilità di edificazione entro giugno del 2024.

Tomislav Josipović della società per i trasporti pubblici Pulapromet ha elencato le innovazioni destinate a favorire la transizione a una viabilità più sostenibile. In primo luogo una convivenza tra micromobilità e mezzi pubblici, a patto che la vendita dei biglietti digitali sia integrata in una sola piattaforma digitale di facile utilizzo: cinque app diverse per l’autobus, i monopattini, le biciclette elettriche, le navette eccetera, scoraggiano fortemente lo sharing, mentre un servizio integrato lo favorisce. A suo avviso, l’abolizione dei monopattini a Parigi e la conseguente demonizzazione dei veicolo nella stampa nazionale è stata una reazione eccessiva. Ai divieti dovrebbe subentrare invece una sensibilizzazione degli utenti oltre, ovviamente, una migliore normativa dei nuovi mezzi di trasporto: “Io stesso uso il monopattino indossando il casco e facendo bene attenzione a rallentare in presenza dei pedoni, ma vedo che la maggior parte dell’utenza non prende le precauzioni necessarie. Il divieto del veicolo non è la soluzione, la soluzione sta nell’educare i conducenti”. Per il resto, il futuro della viabilità polese avrà altri sbocchi grazie ai Fondi europei dei programmi Interreg e del Piano Investimenti territoriali integrati. Col sostegno dei mezzi europei decollerà il progetto “Park&Ride” messo a punto dalle due municipalizzate per modificare radicalmente lo stato attuale della mobilità. Il progetto vale 3,4 milioni di euro e vedrà tutta una serie di investimenti finalizzati a sgravare il centro storico dai mezzi privati: più autobus, più biciclette, più parcheggi, più aree pedonali, punti di interscambio e una novità assoluta: i cosiddetti “vaporetti” per il porto, che andranno a collegare le rive del porto lungo 31 chilometri di costa: Molo Fiume, Brioni, Idroscalo e Puntisella, Vallelunga e Musil.

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