Arena e Castello veneziano: bocconi gustosi per il turista… culturale

Il numero delle visite ai due monumenti viaggia... in astronave: è crescita esponenziale

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Arena e Castello veneziano: bocconi gustosi per il turista… culturale
Foto: DARIA DEGHENGHI

Due sono i maggiori poli d’attrazione turistica per una vacanza culturale a Pola. Con tutto il rispetto da riservare al Tempio d’Augusto, all’Arco dei Sergi, a Porta Ercole e alle altre illustrissime tracce della romanità polese, è l’Arena che comanda da matrona ed è ad essa che si affianca con onore la storia della Serenissima, raccontata, nel punto più alto della città, in vetta al colle del Castello.

Tra pietre e spettacoli
Il rapporto visite (e incassi) dell’estate 2023 e dei primi otto mesi dell’anno, a differenza dei resoconti precedenti, che ancora si trascinano dietro i disastrosi effetti dell’emergenza Covid sugli afflussi di pubblico negli ambienti museali e nei luoghi di cultura della Bassa Istria, è un… verbale all’insegna della ripresa e della resilienza. Sono questi i due aspetti che contraddistinguono i dati sui flussi delle presenze estive, mentre le indicazioni riferite ai primi otto mesi di gestione suggeriscono un recupero e una vitalità davvero promettenti. La decisa inversione di rotta nei trend delle visite passa dalle cifre drammatiche ai numeri felici, come si legge nelle tabelle fornite dal Museo archeologico istriano, gestore del più imponente monumento di Pola. Non ci si stanca di andare a ritroso, a quell’”euforico” 2019, ancora ignaro del Covid. Allora (da gennaio ad agosto), l’Arena aveva calamitato 373.583 visitatori, per poi piombare a soli 111.395 (tingendo di tristezza il 2020, causa la paurosa triplice riduzione), finire per boccheggiare con i 191.795 biglietti d’ingresso venduti nel 2021 e quindi per riconquistarsi la dovuta reputazione l’anno scorso, con 301.238 visite. La vera rivalsa, però, è arrivata appena dopo quest’estate e ciò senza dover quantificare gli ingressi per i numerosi spettacoli. Si parla di 328.355 visitatori, riscontrando nuovamente le presenze triplicate in confronto agli anni del Covid e post Covid, anche se non eguagliate al periodo antecedente l’epidemia. Il quadro generale è comunque migliorato, per non dire che in fatto d’incassi la situazione è da record, dal momento che si sono potuti ripristinare e aumentare i costi dei biglietti d’entrata, che negli anni di crisi erano stati dimezzati per contrastare l’assenza di pubblico.
Uno sguardo sugli strabilianti incassi dell’Arena ci viene concesso dallo stesso direttore dell’istituzione museale, Darko Komšo: nei primi otto mesi del 2023 (conteggiando pagamenti in contanti, con carte di credito e voucher), l’Anfiteatro ha fatto incassare la bellezza di 2.552.493 euro contro i 2.172.298 guadagnati nel 2022, i 1.410.341 del 2021, i miserrimi 696.946 del 2020 e i già favolosi 1.945.897,05 euro dell’ora lontano 2019.

Le bellezze del Colle
Se l’Arena è simbolo di Pola, il Castello veneziano è il suo orgoglio, con tanto di altre decine di migliaia di vacanzieri saliti sulla collina per ammirare le mostre e il maniero, che ospita il Museo storico e navale dell’Istria. Soltanto nello scorso mese di agosto il ponte levatoio è stato attraversato da 52.626 persone, il che si traduce nello 0,76 per cento in più in confronto all’agosto dell’anno passato. Nei primi otto mesi dell’anno si sono avute niente meno che 149.751 visite, per una crescita corrispondente all’8,43 per cento. “Quella che per noi si è dimostrata una vera ragione di soddisfazione – commenta il direttore dell’istituzione, Gracijano Kešac – è la bassa stagione turistica, nella tarda primavera, nei mesi di maggio e giugno, che sono andati davvero alla grande. La mostra più gettonata, che ha raccolto i migliori commenti nel quaderno delle impressioni, è sicuramente quella dedicata ai sistemi di fortificazione austroungarica di Pola, aperta ancora il 14 luglio del 2020 e che, considerato l’interesse del pubblico, continueremo a tenere ancora visitabile. Ulteriore apprezzamento è stato riservato all’esposizione su Weichard Valvasor in Istria e alla sua opera capitale, ‘La gloria del ducato di Carniola’. Si tratta di iniziative culturali conclusive del grande progetto finanziato con i meccanismi europei ITU, con cui è stato recuperato il tetto della cortina orientale del maniero, che ha permesso l’organizzazione di spazi espositivi adeguati e di dotare il Museo di nuovi servizi igienico-sanitari”. Un 10 cum laude alle mostre. Tuttavia, la grande scoperta del Castello veneziano da parte del turismo è avvenuta dopo il rivoluzionario collegamento dei rifugi di Zerostrasse alle strutture fortificate mediante un ascensore sotterraneo, che hanno letteralmente fatto davvero acquistare fascino alla dimensione storica e raddoppiare, se non triplicare, il numero dei visitatori. Avanti così e a Pola sarà concorrenza “spietata” tra la storia dell’Impero romano e quella della Repubblica di Venezia.

Sul Castello: dal ponte levatoio al torrione.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

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