Poesia… a prima vista nei parchi sul mare

Letture di versi per la Giornata mondiale

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Poesia… a prima vista nei parchi sul mare
Tutti nel parco della poesia. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

L’anno scolastico 2023 /24, nato sotto il segno del Festival della lettura “Libriamoci/Čitofest”, ha mutato forma in anno da Rassegna dell’arte del verso e trovato dimora nei parchi urbani di Pola nell’ambito di una missione che ha coinvolto tutta la verticale didattico-formativa della Comunità nazionale italiana polese. Gli alunni della SEI “Giuseppina Martinuzzi” e gli allievi della SMSI “Dante Alighieri” sono partite muovendosi a un ritmo antico e spontaneo insieme, con la dolcezza e l’asprezza dei versi della poesia, alla conquista di spazi aperti dove poter celebrare in tutto rispetto e leggerezza la forma più immediata dell’espressione letteraria. È successo che i docenti hanno guidato la comitiva verso la buona lettura, i ragazzi più grandi hanno letto ai più piccoli, quelli più piccini hanno recitato ai piccolissimi, perché in questa passeggiata multigenerazionale sono stati inclusi persino i bimbi della Sezione Titti, della Scuola dell’infanzia “Rin Tin Tin”.

Sensibilità… spaiata
Semplicemente bellissima, la mattinata trascorsa ai Giardini Valeria e in Parco Marulić ha salutato in un’occasione unica tre momenti peculiari: la Giornata mondiale della poesia, l’equinozio di primavera, con un occhio di riguardo pure nei confronti della Giornata internazionale della Sindrome di Down. Non a caso, tutti hanno dimostrato coinvolgimento e originalità, indossando i calzini spaiati, inneggiando all’unicità e alla diversità. Si è davvero fatto comunità in queste zone verdi affacciate sul porto, ingaggiando nuovamente quei collaboratori assidui della Biblioteca civica, che fin dall’inizio della progettazione improntata sull’invito alla lettura si sono uniti alla missione educativa. I parchi sono presto diventati zone del verso e delle parentesi ludiche per eccellenza, credendo con convinzione che la poesia, sia essa per l’infanzia o per gli adulti, sia importante, non annoi e non faccia paura come al momento delle verifiche scolastiche che ne impongono la parafrasi. Il piacere e la scoperta della musicalità delle composizioni poetiche ha cercato di imporsi spontaneo in quest’evento che ha avuto davvero il grande pregio di creare coesione tra più generazioni e istituzioni con lingua di formazione italiana.

Rime à la carte
Il repertorio scelto per leggere? Nessuna imposizione. I ragazzi hanno scelto da soli le antologie preferite che li hanno ispirati al punto da volerle condividere con i bambini più piccoli in una tiepida giornata di sole. “La bora” di Umberto Matteoni, stavolta, non avrà fatto… testo, ma effetto lirico sicuramente. La lista degli autori di versi letterari in due idiomi – italiano e croato – è stata davvero significativa: Cesare Pavese, Umberto Saba, Salvatore Quasimodo, Gianni Rodari, Grigor Vitez, Stjepan Balog, Antun Branko Šimić, Danijel Načinović, Mate Balota, T.S. Elliot ecc.ecc. Tante, tantissime poesie sulla vita, sulla sua fugacità, sulla gioia e sulla bellezza, sul crescere e sulla natura, hanno giocato sulle emozioni e sui sentimenti di piccoli, di adolescenti e grandi. Occhi, e cuore sono stati dilettati dalle voci di tutti quei ragazzini che si sono impegnati nella lettura espressiva per catturare l’interesse di altrettanti ascoltatori. Le poesie sparpagliate nel parco, tra gli scivoli e le altalene, dentro alla nave di legno, sulle panchine mimetizzate dalle fronde si sono lasciate udire, omaggiando anche le orecchie dei passanti e degli anziani intenti a sfogliare la pubblicità dei supermercati alla disperata ricerca degli articoli scontati… Questo insolito battello simpaticamente ebbro di poesia è stato capitanato da Teana Tomažin, Petra Demanuele, Ilenia Matticchio (Martinuzzi), Vito Paoletić ed Elda Pliško Horvat (Dante Alighieri), Sara Pancun e Manuela Peressa (Rin Tin Tin) e poi condotto all’”isola”, all’ombra dell’albero, dalla bibliotecaria Tijana Živković, che ha spiegato ai ragazzi il fenomeno della poesia Instagram o poesia digitale, quella diffusa da Rupi Kauer e che mette i componimenti di solito brevi e accompagnati da immagini, nei siti di relazione sociale in Rete. Tutto ciò per dire che la lettura dei versi non è più un fenomeno d’élite, riservato a un pubblico molto colto e che la poesia si può affermare sul web come instapoesia, permettendone l’uso e il consumo proprio a tutti.

Leggo e ascolto, ascolto e leggo con reciproco piacere.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Stimolare la lettura
Che cosa hanno da dire alcuni dei promotori di Libriamoci? Teana Tomažin: “Dall’inizio dell’anno la nostra missione è stata quella di stimolare la lettura in tutte le età e unire le generazioni. In novembre abbiamo proposto il Bruchino letterino, in febbraio ricordato la Giornata internazionale della lettura ad alta voce, includendo la periferica di Gallesano e ora anche i prescolari per lasciar loro intuire quanto sia meraviglioso andare a scuola ed aprire il mondo nuovo del libro. La poesia è la prima forma letteraria da scoprire – come le filastrocche e ritornelli cantati – ancora prima di altre forme scritte. Hanno ritmo, melodia, immagine. I piccoli hanno un’anima ricca, più piccoli sono i bimbi e più poetica è la loro mente. Vivono la poesia in modo naturale, istintivo, perché scaturisce spontanea e da loro stessi, ed è giunta l’ora di aiutarli ad aprire e riconoscere quanto di prezioso hanno in loro. Siamo noi educatori chiamati ad aiutarli”.

Per continuare a sognare
Vito Paoletić: “La poesia è in nuce il testo minimo, quello che a mio avviso, con il minimo sforzo ci dà il maggior piacere, scatena la nostra fantasia, l’immaginazione ed è questo di cui i ragazzi più piccolini e più grandi hanno bisogno. Hanno necessità di non dimenticare di sognare, di lavorare di fantasia, perché è con la medesima che anche i compiti più ardui diventano facili e piacevoli. Oggi siamo qua per dare continuità al progetto nato dalla collaborazione trans-istituzionale, una sinergia unica sul territorio, per un momento di piacere al parco dove festeggiare la poesia. È molto importante il modo con cui viene presentata l’arte del verso, perché la medesima può essere anche ostica, però se viene offerta come un sollievo, un piacere, un momento di raccoglimento, non necessariamente allegro, ma di meditazione, di riflessione, vi assicuro che conquista. Cito Teodor Adorno che dopo la Seconda guerra mondiale negli anni 50 aveva detto: “Ma dopo Auswitz è ancora possibile fare poesia? Immaginate cosa sarebbe stato il nostro mondo se quelle previsioni si fossero avverate”.

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