Per gli allievi di Roma una sosta davanti all’anfiteatro… romano

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Per gli allievi di Roma una sosta davanti all’anfiteatro… romano
Gli allievi delle scuole romane davanti all’Arena. Foto: DARIA DEGHENGHI

Veloce tappa in piazza Ninfeo sotto un sole di mezzogiorno già inequivocabilmente estivo per la comitiva degli studenti romani in visita a Pola, alla SMSI Dante Alighieri e alla Comunità degli italiani di Pola. La scolaresca in gita d’istruzione sulla storia di Pola, dell’Istria, della Venezia Giulia e dell’Italia è stata seguita dalla professoressa di storia Marta Banco che ha presentato agli studenti il vanto di Pola: l’anfiteatro romano, il sesto per grandezza al mondo e uno dei meglio conservati. Un pubblico difficile da impressionare, fosse pure con un maestoso anfiteatro romano, quando il pubblico è proveniente dalla stessa città eterna, tuttavia Marta Banco ha dipinto del gioiello polese una vivace selezione di appunti sull’architettura, la forma, la storia e l’aneddotica che lo riguardano. Dall’origine del nome alla posizione della cavea che venne adagiata sul pendio naturale che dal mare porta a Monvidal, dall’eccellente grado di conservazione dei tre ordini di archi esterni al bizzarro progetto del Senato veneziano di smontare l’Arena pietra per pietra per poi ricostruirla tale e quale a Venezia. Questo secondo una tradizione storiografica tarda, la stessa che poi attribuisce a Gabriele Emo il merito d’aver sventato il folle proposito.

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