OXY, nuova casa per il Centro di ossigenoterapia

Dagli ambienti del Marina, l’Istituto per la medicina iperbarica traslocherà entro le mura del nuovo Ospedale. Avrà a disposizione 300 mq. Anche trattamenti a carico dell’HZZO

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OXY, nuova casa per il Centro di ossigenoterapia
La futura sede del centro iperbarico OXY di Pola. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Ormai è questione di poco tempo. Pola vedrà presto riaperto il suo servizio di ossigenoterapia iperbarica, non più all’indirizzo dell’ex Ospedale della Marina, in via Negri 6, bensì in via Santorio 24, nell’area dove sono sorte le nuove strutture dell’Ospedale polese. In verità, quella che si appresta ad aprire i battenti non sarà la semplice filiale polese del Policlinico di medicina iperbarica e medicina del lavoro OXY, quanto un vero e proprio Centro iperbarico, una struttura sanitaria che continuerà a effettuare con molta più efficienza e comodità trattamenti terapeutici di ossigenoterapia iperbarica in regime di tipo ambulatoriale, con camera iperbarica multiposto, indispensabile per la terapia di diverse patologie, nonché il trattamento di coloro che soffrono delle conseguenze delle immersioni subacquee. Chiara è la sua importanza in un territorio di mare dove i Club dei sommozzatori sono numerosi e gli interventi subacquei sono costanti per le più diverse necessità. Il centro polese OXY troverà nuova sistemazione esattamente nell’edificio adiacente alla vecchia chirurgia, che fu prima adibito a Reparto dialisi ed emodialisi. La vecchia fatiscente costruzione è ormai passata alla storia e al suo posto, sotto le fronde, figura (ri)sorto un edificio completamente diverso, ristrutturato, semplice, bello e moderno. Mentre le facciate odorano ancora di intonaco, anche il circondario ha già acquistato un aspetto più che curato e ordinato (con ghiaia e terriccio), in contrasto con quegli edifici e quegli angoli della zona che non hanno avuto la fortuna di venire integrati al vicino Campus studentesco e che ancora non hanno conosciuto interventi di ricostruzione, “disboscamento” dei rovi e manco un po’ di manutenzione dai tempi del Civico Santorio Santorio.

In attesa dei permessi
La sede del Centro iperbarico polese all’ex Marina è già chiusa e abbandonata da oltre un mese in vista del trasferimento degli impianti e di tutto lo strumentario negli spazi che l’Ospedale polese ha dato in concessione al Policlinico OXY, mentre temporaneamente tutti i pazienti che hanno bisogno di trattamento con Ossigeno Iperbarico (TOHB) vengono dirottati verso gli altri centri del Policlinico OXY di Croazia. A confermare questo stato attuale delle cose è lo stesso presidente e direttore del Policlinico OXY, Rade Vađunec: “La nostra istituzione sanitaria – ci ha dichiarato – mantiene un ottimo rapporto di collaborazione con il nosocomio polese da ben 26 anni, da quando l’OXY ha visto la sua fondazione, avvenuta proprio a Pola. In questo momento siamo in attesa che il Ministero della Sanità faccia scendere in campo la commissione incaricata del sopralluogo necessario all’ottenimento dei vari permessi, quali la licenza di agibilità e di esercizio dell’attività medico-sanitaria. L’ambiente che si prepara a diventare disponibile corrisponde a 300 metri quadrati, il che rappresenta il doppio della superficie di cui abbiamo potuto fruire finora. Una tale sistemazione logistica permetterà di elevare ulteriormente la qualità delle nostre prestazioni con una tecnologia moderna, continuando a offrire gli interventi terapeutici richiesti in collaborazione con l’Ospedale. È con il medesimo che abbiamo sottoscritto un contratto di locazione entro l’area ospedaliera che, data la vicinanza dei poliambulatori e dei reparti, permetterà al paziente l’accesso immediato ai diversi servizi sanitari.”

Terapie… coperte
Merita ricordare che l’inizio della medicina iperbarica in Croazia risale al 1996 e che tutto era partito proprio da Pola, con la fondazione della prima istituzione sanitaria privata di medicina iperbarica per la cura mediante l’ossigenazione iperbarica. Dopo essersi estesa alla capitale e in altre città di Croazia, aver accolto decine di migliaia di pazienti e avere effettuato centinaia di migliaia di trattamenti, l’OXY è stata riconosciuta dall’Istituto nazionale di assicurazione sanitaria, che finalmente ha istituito la lista delle indicazioni terapeutiche per le quali si riconosce la copertura assicurativa finanziaria, facilitando le cure ai pazienti bisognosi. Il direttore del policlinico, Rade Vađunec, rivela che il Centro polese ha giornalmente sottoposto a trattamento in media una decina di persone nel suo ambiente multiposto pressurizzato all’interno del quale viene creata la pressione dell’aria superiore fino a tre volte quella atmosferica. La terapia medica che l’OXY di Pola è in grado di prestare consiste per l’appunto nella somministrazione per inalazione di ossigeno al 100%. Sempre tornando agli albori della medicina iperbarica, la medesima era stata istituita a Pola principalmente quale terapia riservata ai sub, per il trattamento specifico della patologie da decompressione, dell’embolia gassosa arteriosa e della cancrena gassosa che oggi viene completamente eseguito a carico dell’Istituto nazionale (HZZO) fino alla guarigione del paziente. Poi, per i suoi effetti terapeutici, le applicazioni del trattamento mediante iperossia si sono rivelate oltremodo utili per le infezioni acute e croniche dei tessuti molli a varia eziologia, per le ulcere cutanee nel paziente diabetico, per curare l’intossicazione da monossido di carbonio (la copertura assicurativa, per esempio arriva fino a 20 sedute in camera iperbarica), le ischemie acute e croniche (fino a 30 sedute), le lesioni da schiacciamento e la sindrome compartimentale, le fratture a rischio, gli innesti cutanei e i lembi a rischio, l’osteomielite cronica refrattaria (fino a 100 sedute), le ulcere cutanee da insufficienza arteriosa o venosa o post-traumatica, le lesioni tissutali post-attiniche, l’ipoacusia e la cecità improvvisa (20 sedute), l’osteonecrosi asettica (60 sedute), la retinopatia pigmentosa, la sindrome di Menière, la sindorme algodistrofica, la parodontopatia e altro ancora.

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