Medolino. I volontrari recuperano cento metri di «arte»

Rifatto il muro a secco nella baia di Soline

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Medolino. I volontrari recuperano cento metri di «arte»

Come imparare a (ri)costruire un muretto a secco. A cimentarsi con questa specifica tecnica di costruzione, che rinuncia alla malta come materiale legante e copia l’abilità e la maestria dei contadini di una volta, sono state niente meno che 150 persone, unitesi all’iniziativa organizzata lo scorso fine settimana nell’insenatura di Vincural. Il progetto della “Ricostruzione del tradizionale muro a secco su fango dell’insenatura Soline”, in quel di Vincural, ha sortito un encomiabile risultato: ha salvato dal degrado e dal possibile crollo la vecchia struttura centenaria di sostegno, che corre lungo l’insenatura per impedire il riversamento di terra e detriti nell’area costiera di Vincural. Dal 21 ottobre a domenica, pezzo per pezzo, il materiale litico di piccola, ma anche grossa pezzatura è stato disposto uno sopra l’altro ridando forma all’opera edilizia pluristratificata, che in passato aveva subito frequenti crolli e ricostruzioni. Il coordinamento della manovra di recupero è stato affidato ai maestri scalpellini dell’associazione “4 Grada Dragodid”, provenienti da Cherso, Fiume e Zagabria. A tu per tu con l’impresa del tenere unite le pietre e le scaglie senza alcun tipo di colla e leganti, i tanti bimbi dell’asilo “Ježići” di Medolino e del gruppo prescolare di Vincural, che per l’occasione hanno procurato i requisiti necessari ad allestire una piccola esposizione di disegni, appesi lungo il filo in natura. Per arricchire la mostra anche muri a secco in miniatura, da portare a casa come souvenir della mattinata didattico-formativa e una bella collezione di fotografie a testimonianza di quanto fatto come recupero di un patrimonio architettonico tipico dell’ambiente marino-agreste istriano. L’album fotografico porta la firma dello Studio Format e degli autori: Lara Vujica, Đulijano Belić, Vladimiro Gagliardi, Nevio Doz, Ozren Valentić e Marino Pereša.

La ricostruzione della struttura muraria

L’aspetto utile di tutta la faccenda, tra l’altro, non è rappresentato soltanto dal recupero della struttura muraria come tale, ma anche dall’insegnamento della vecchia tecnica di costruzione alla gente del luogo, a genitori, bimbi, volontari venuti non solo da Vincural, ma anche da Bagnole, Promontore e Pola. Tutti loro hanno avuto l’opportunità di comprendere il valore di un patrimonio di conoscenze, nonché di apprendere le modalità e gli errori da evitare all’atto della costruzione. Poi merende, pranzo e musica all’aperto per tutti nel paesaggio costituito da fanghi terapeutici e dall’area di passeggiata ubicata immediatamente sopra il muro a secco. La sua struttura vede collocata una tabella che spiega in quattro lingue l’importanza del conservare l’abilità di completare siffatte costruzioni. Il Comitato di quartiere di Vincural è compiaciuto dell’adesione di pubblico avuto e ringrazia della collaborazione l’ente pubblico “Kamenjak”, gli asili, l’impresa “Med Eko servis”, lo studio fotografico, nonché la Fondazione istriana pro partenariato e sviluppo della società civile e il Comune di Medolino per il supporto finanziario dato.

Et voilà… il nuovo-vecchio muro

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