Medicina d’urgenza. L’istituto formativo amplierà l’attività

In futuro dovrebbe occuparsi anche del segmento di quello che viene definito il trasporto sanitario semplice. La parola all’Assemblea regionale

0
Medicina d’urgenza. L’istituto formativo amplierà l’attività
Un veicolo per il trasporto sanitario semplice. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

L’Istituto formativo della medicina d’urgenza della Regione istriana amplia l’attività. Dovrebbe occuparsi anche del segmento del cosiddetto trasporto sanitario semplice, quindi delle ambulanze non urgenti. La materia sarà in trattazione alla prossima seduta dell’Assemblea regionale, in agenda il 3 novembre. Ora di detto servizio si occupa l’ente Case della salute.
Il Cda dell’Istituto formativo della medicina d’urgenza ha già deliberato l’ampliamento dell’attività, ma la delibera deve ora venire trattata dal fondatore. Non basta ancora: sarà necessario chiedere il parere positivo del Ministero di competenza.
La legge sull’assicurazione sanitaria prevede che conformemente alle decisioni del fondatore, l’Istituto formativo della medicina d’urgenza possa occuparsi pure del trasporto sanitario semplice. A monte della decisione di incaricare l’Istituto della medicina d’urgenza del servizio, la volontà di rendere più efficiente il servizio, la razionalizzazione e un migliore coordinamento del lavoro nel settore della medicina di base.
In effetti si potrebbe dire che si tratta di un percorso obbligato intrapreso con un po’ d’anticipo: la Legge attuale consente che il servizio venga espletato dalla medicina d’urgenza; la nuova Legge sull’assistenza sanitaria (ancora da votare) rende obbligatorio il servizio all’interno della Medicina d’urgenza. Insomma, ci si allinea alla Legge che verrà.
Le modifiche proposte alla Legge prevedono che gli Istituti per la Medicina d’urgenza delle unità d’autogoverno rilevino la documentazione e i dipendenti del trasporto sanitario semplice entro sei mesi dall’entrata in vigore delle modifiche. Le modalità d’uso degli spazi e dell’equipaggiamento sarà invece oggetto di accordo tra gli Istituti della medicina d’urgenza e l’ente Case della salute, con il benestare dell’unità d’autogoverno locale.
Come detto, si gioca d’anticipo, in modo da garantire un’organizzazione ottimale del servizio, a favore dei pazienti e per evitare eventuali intoppi e rallentamenti, che certamente si rifletterebbero sugli stessi fruitori del servizio.
Per la Regione istriana, la modifica proposta non comporterebbe nessun esborso.
Attualmente la rete del servizio di trasporto sanitario semplice conta 21 team, di cui uno contrattato con l’Ospedale generale per il periodo pandemico. Un team è composto da 2 operatori sanitari (licenza di Scuola media superiore), due autisti e altrettante ambulanze. Quest’anno sono stati acquistati due nuovi automezzi, che hanno un po’ ritoccato in meglio l’età media del parco macchine, che è di 7 anni. Solo sette ambulanze hanno meno di 3 anni.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display