Matematica, un meraviglioso universo da esplorare

La SEI «Giuseppina Martinuzzi» ha ospitato i Giochi del Mediterraneo di questa disciplina alla quale hanno preso parte sei istituzioni della Comunità Nazionale Italiana: cinque elementari e una media. Alla prova hanno aderito 106 allievi

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Matematica, un meraviglioso universo da esplorare
Tanti fascicoli pieni di quesiti da risolvere con... logica. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

La matematica piace uno stramilione di biliardoni e vale un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione: cosi si è sentito dire saccheggiando con onore il lessico di Gianni Rodari, anche per comunicare che la matematica è un universo meraviglioso da esplorare a 360 gradi. Niente di più vero, ma quella che è in assoluto la grande scienza dei numeri, fa paura. Non vi è insegnante o prof. di materia immune dall’avere sentito la frase tipo dell’allievo disperato: “Cos’è sta roba? Io, non la so fare…”. Difficile, astratta, spaventosa eppure questa disciplina ha ieri fatto sì di radunare negli ambienti della Scuola elementare italiana Giuseppina Martinuzzi di Pola, niente meno che 106 giovani impavidi matematici, tutti allievi delle istituzioni formative della Comunità nazionale italiana dell’Istria e di Fiume. La scuola polese ha avuto l’onore di poter ospitare i XIV Giochi matematici del Mediterraneo, indetti dall’Accademia italiana per la promozione della matematica “Alfredo Guido” di Palermo, ossia il libero concorso riservato a tutti gli allievi delle scuole d’Italia, con lo scopo di sviluppare il ragionamento logico e un atteggiamento positivo verso lo studio della materia. Le scuole italiane dell’Istria vi aderiscono con grande successo dal 2018 e dopo tre anni durante i quali le competizioni si erano svolte in modalità online a causa della pandemia, l’anno passato la gara matematica si era tenuta finalmente dal vivo, all’elementare italiana Bernardo Benussi di Rovigno. Questa volta, invece, sotto l’egida dei calcoli e delle deduzioni si sono trovate, a Pola a tu per tu, le eccellenze matematiche dalle III alle VIII classi dell’elementare di casa, della Edmondo de Amicis di Buie, della Bernardo Benussi di Rovigno, della Galileo Galilei di Umago e dalle I alle III della Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno. Per la prima volta i Giochi sono stati estesi anche alle classi inferiori, allargando la fasce d’età dei partecipanti. Qual’era la missione da condividere tutti assieme, dirottati per aule con rispettivi quesiti da smaltire tutti sbucati fuori da un abbondantissimo materiale logico-matematico? Prima di tutto celebrare la matematica e scoprire quanto sia appassionante e molto tangibile, altrettanto quanto ben nascosta in tutto ciò che facciamo e usiamo quotidianamente.

Il caloroso benvenuto
Prima di passare alla logica, ai problemi, al ragionamento e alla trasversalità di pensieri, però, ecco il piacere di partecipare al grande raduno nella sala d’ingresso della scuola, per fare merenda e attestare con orgoglio, alla faccia degli eroi Marwel, che “la matematica è il mio superpotere”. Poi, il caloroso benvenuto del direttore della Martinuzzi, Luka Brussich, affiancato dalla coordinatrice dei Giochi matematici del Mediterraneo, l’insegnante di matematica Paola Gattoni Ukota e dal collettivo scolastico impegnato nell’organizzazione della gara. Quindi, ancora niente spauracchi di matematica, ma piacevoli contenuti artistico-culturali con lo spettacolo offerto dagli alunni nella palestra scolastica, le esibizioni canore e al flauto dei piccoli coristi e musicisti diretti dall’insegnante Samantha Rocco Popović e tanti versi ispirati alla scuola e allo studio, quello che – attingendo dalle parole di Luka Brussich – genera sapere, che a sua volta conduce alla libertà e viaggia alla conquista dell’indipendenza. Una volta consegnati i quesiti matematici a risposta multipla o aperta, via libera ai concorrenti di nuotare con lena nell’oceano matematico tra le 1012 scuole d’Italia gareggianti in 9 categorie.

La terza fase
A proposito di logica, come funziona tanto di macchina organizzatrice? A spiegarcelo è la prof.ssa Paola Gattoni: “Quattro sono le fasi di svolgimento. Si era partiti dalla qualificazione d’istituto, dove tutti gli alunni hanno avuto la possibilità di partecipare, per procedere con le finali d’istituto riservate agli allievi con il punteggio minimo predefinito da regolamento. Oggi siamo giunti alla terza fase: la finale d’area, ossia alle regionali. I Giochi suddividono l’Italia in 99 regioni di gara. Noi dell’Istria, abbiamo l’onore di rappresentare la 100.esima, che si è aggregata a questo convoglio matematico. La quarta fase sarà quella a livello nazionale a Palermo, pianificata il prossimo 19 maggio, e aperta ai primi classificati per classi, alle competizioni regionali”.

Conta il ragionamento logico
Il merito di essersi uniti alla grande famiglia degli allievi d’Italia si deve all’interessamento delle stesse insegnanti di matematica della CNI, e, stando a quanto auspicato da Paola Gattoni, si spera caldamente che anche tutte le altre istituzioni formative della CNI possano includersi nei Giochi del Mediterraneo nelle edizioni a venire, al fine di dare luogo ad una sana competizione e ad una messa confronto del sapere acquisito. “Le scuole dell’Istria – ha specificato – seguono programmi diversi, nonché differenti modalità e tempistiche nel processo d’apprendimento, e, d’altra parte risulta interessante mettersi alla prova. Le presenti, non sono tipiche gare di matematica, dove comprovare i calcoli di procedura. Quello che conta è il risultato, soprattutto il ragionamento logico. Il pregio di queste gare sta nel fatto che ci permette di scoprire che anche chi ha voti bassi in matematica può essere in realtà un alunno di talento che necessita di studiare e di fare esercizi per lasciar scaturire in superficie il suo vero potenziale nascosto. Grande è la motivazione di arrivare primo per raggiungere Palermo, in gita premio”.

Imparare come ragionare
Aggregazine e confronto con le scuole d’Italia, si diceva, ma anche occasione di socializzazione e incontro, per celebrare la matematica. Tuttavia Paola Gattoni sembra asserire uno sproposito. “La matematica per sé stessa non ha senso. Ma, se non fosse per la medesima, l’uomo vivrebbe ancora dentro alle caverne. Essa segue lo sviluppo della società, che si imbatte nei problemi, mentre il matematico inventa nel vero senso della parola come calcolare, concludere e risolvere le questioni. Questi ragazzi non comprendono ancora che la cosa fondamentale della matematica non è capire quanto fa un mezzo più un terzo, bensì imparare come ragionare quando ti trovi di fronte ad un’impasse. Ieri come oggi, così è da sempre, dalla caverna all’era degli approcci STEAM”.

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