Le Isole Brioni combattono il cambiamento climatico

In collaborazione con le istituzioni e gli enti sia pubblici che privati di sette Paesi il Parco nazionale intende coinvolgere nella salvaguardia del mare le comunità locali

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Le Isole Brioni combattono il cambiamento climatico

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai una quotidianità e il Mediterraneo è uno dei mari dove gli sono particolarmente intensi e sempre più evidenti. In questo contesto il ruolo delle aree marine protette diventa sempre più importante. L’idea è di trasformarle in siti “sentinella” dove studiare i cambiamenti climatici e dove elaborare strategie sostenibili e piani d’adattamento per mitigarne gli effetti, sia da un punto di vista ecologico che socio economico. O almeno questo è l’obiettivo del progetto Interreg-MED MPA Engage al quale ha aderito anche il Parco Nazionale delle Isole Brioni che, in collaborazione con le istituzioni e gli enti sia pubblici che privati di sette Paesi diversi, intende ora coinvolgere nella salvaguardia del mare le comunità locali. La nuova iniziativa è stata annunciata dai vertici dell’Ente Parco, secondo i quali la situazione è allarmante. I responsabili del Parco ritengono infatti che la riduzione delle emissioni di CO2 registrata nel 2021, ma soprattutto nel 2020, tornerà presto ai livelli pre-pandemia. Dunque, le temperature sono destinate e a crescere e il clima continuerà a cambiare.

Un esemplare sbiadito di Cladocora caespitosa o madrepora

Risultati poco rassicuranti

Come sottolineato in precedenza, aderendo al progetto MPA Engage, nel suo piccolo, anche l’Ente Parco nazionale delle Isole Brioni, ha deciso di dare il suo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. A tale proposito, gli addetti stampa del Parco informano che tempo fa l’Ente ha avviato uno studio sulla vulnerabilità del territorio e sulle possibili ricadute negative dei cambiamenti climatici sulla flora e la fauna del nostro mare. I ricercatori hanno studiato anche gli effetti socio-economici del cambiamento climatico. In altre parole, i responsabili del progetto intendono studiare come l’aumento delle temperature e il clima futuro incideranno sulla vita delle comunità locali, ma soprattutto sulla vita dei pescatori locali e di chiunque sia in qualche modo legato al mare. E i risultati per il lungo termine (30 e più anni) sono tutt’altro che rassicuranti. Dallo studio è infatti emerso che la vulnerabilità socio-ecologica dell’arcipelago delle Brioni è “molto alta” se non addirittura “estrema”.

Il pesce serra è uno degli abitanti dei fondali delle Brioni

Incontri con la comunità

Preso atto delle conclusioni degli esperti, il Parco nazionale ha riconosciuto l’importanza dell’elaborazione di politiche e misure per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. A tale scopo, l’Ente Parco ha promosso una serie di workshop e incontri vari ai quali hanno partecipato pescatori locali, sommozzatori, addetti del settore del turismo, rappresentanti delle amministrazioni comunali e della Regione istriana, responsabili delle istituzioni nazionali e tanti altri. Nel corso dei vari incontri ognuno ha avuto la possibilità di suggerire misure e iniziative d’intervento. L’obiettivo finale è selezionare le proposte migliori e inserirle nel futuro Piano di gestione del Parco nazionale.

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