«L’area di Valcane deve essere accessibile a tutti»

Performance degli attivisti del Gruppo indipendente Walter e dell’Associazione Reazione civica

0
«L’area di Valcane deve essere accessibile a tutti»
Parte della performance degli attivisti. Foto: Luka Batelic/PIXSELL

Mattinata movimentata ieri a Valcane, sulla strada del Lungomare. Protagonisti gli attivisti del Gruppo indipendente Walter e dell’Associazione Reazione civica che hanno inscenato una performance. Gli ambientalisti hanno pure distribuito ai passanti dei volantini che descrivono l’iter procedurale con il quale nel 2017 si è passati all’adozione del Piano urbanistico generale in base al quale sono state lottizzate le aree di Valcane e del Lungomare. A loro avviso la strada che porta alla baia di Valcane e l’area dove oggi sorgono i campi da tennis sono stati convertiti in demanio marittimo.

I rappresentanti del Gruppo indipendente Walter hanno spiegato che la nuova legge sulla proprietà marittima prevede la possibilità della concessione di spiagge agli enti commerciali per un periodo fino a 80 anni. L’attivista Nataša Medančić a nome degli ambientalisti ha detto che il motivo della performance di ieri è una specie di monito: la zona davanti ai campi da tennis potrebbe in futuro diventare la spiaggia privata di un hotel.
“Non vogliamo permetterlo, perché molti eventi passati e presenti indicano che tutto gioca a favore di questo scenario. Nel 2017, con l’adozione di un nuovo Piano urbanistico generale, hanno riconvertito questa strada, che ancora oggi percorriamo e utilizziamo per passeggiare, in un bene marittimo. Perché le autorità cittadine avrebbero fatto una mossa del genere, se non c’è nient’altro nel Piano? Vogliamo che questo luogo rimanga libero e accessibile ai cittadini di Pola e a tutti i visitatori”, ha detto l’attivista.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display