Pola. La Piramide… abbandonata

Inaugurata nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso era una delle discoteche maggiormente frequentate della costa istriana. L’ultimo grande evento risale al 1992. Da allora, abbandonata a sé stessa, ospita cassonetti per i rifiuti, carrelli...

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Pola. La Piramide… abbandonata
La discoteca piramidale abbandonata a sé stessa. Foto: GIULIANO LIBANORE

È esattamente lo specchio, o peggio ancora, lo spettro della scena musicale polese. Ancora non è chiaro perché dopo tante vecchie glorie tutto debba ridursi al nulla. Il Dance&Night Club, alias discoteca Piramide, celebre tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90, sembra adesso più vecchio della Piramide di Khufu, millenaria più delle necropoli egizie, anche se priva di salma faraonica, zeppa e circondata d’immondizia, erbaccia e sterpaglia che spunta dalle strutture in pietra e cemento. Una reliquiae reliquiarum indegna sia per l’archeologia sia per l’area turistica che la ospita con assai brutta figura e scarso onore ai (non) meriti dell’Arena Hospitality Group, proprietaria della struttura sovrastante le spiagge di Saccorgiana. Siamo nella zona di Monsival, poco distanti dalla fortezza di Bourguignon e non esiste un appezzamento di terra più depresso di questo, memore dei bei tempi quando negli estivi, al posto di tutta una collezione di cassonetti per i rifiuti, vecchi carrelli da supermercato accatastati e mobilio da vacanza scartato ci stavano, riflettori, luci e colori, panchine, tavolini con un mare di gioventù divertita.

Messaggini d’amore sopra le strutture arrugginite. Foto Arletta Fonio Grubiša

Mura imbrattate, vetri in frantumi…
L’ingresso a tunnel di compensato e plexiglass è mezzo bucherellato e sfasciato, impraticabile. Una struttura lignea sbarra l’ingresso all’architettura piramidale tutta imbrattata di graffiti d’ogni genere: le parti in pietra sono state dipinte a spray, quelle in metallo sono arrugginite e a rischio di tetano per chi vi si adagia, le parti in vetro sono andate in frantumi, incluse le finestrelle della punta della piramide. Le terrazze esterne, da dove si osservano anche i campi da tennis in terra battuta apparentemente in disuso, non presentano manco più pavimentazione, tanto è stata forata e sgretolata dalla vegetazione selvaggia. Trovare qualche pezzo integro dopo trent’anni di degrado, a parte il blocco in muratura, è un’impresa. Sì, sono passati esattamente trent’anni da quando questa struttura non sepolcrale, ma piramide per i vivi, per i giovani, amata da tutta la scena musicale croata e ancora prima jugoslava, è rimasta deserta, sola, abbandonata, dimenticata. Gli egizi ci avevano messo più o meno 30 anni per erigere la Grande Piramide, mentre Pola ci ha messo altrettanto per demolirla. Per demolire tutto quanto d’apprezzabile aveva rappresentato.

Una rimessa per carrelli e scarti turistici. Foto Arletta Fonio Grubiša

Gli anni d’oro
È una storia che ha inizio nel lontano 1985. Era la gran serata del 5 agosto, quando la mitica discoteca veniva inaugurata con stile, al ritmo del gruppo allora molto in auge di Bajaga e dei suoi Instruktori, aprendo le porte a un mare di gente. Si reputa che diverse migliaia di visitatori si mettevano a circolare attraverso gli ambienti interni ed esterni della Piramide nel corso di una sola serata-nottata. Figurarsi per i concerti che avevano visto protagoniste più o meno tutte le stelle del firmamento musicale nazionale dell’epoca. In contemporanea con la Piramide veniva inaugurata anche la trasmissione AT Club di Radio Pola, strettamente legata alla promozione delle manifestazioni nella favolosa, ultramoderna discoteca, talmente all’avanguardia da proporre persino gli ultimi hit della produzione canora britannica. Nel corso della sua brevissima vita, riuscì a ospitare concerti di svariati generi musicali, importando un’ondata di band del dance e rock ex jugoslavo, qui inclusi pure il gruppo musicale industrial sloveno Laibach e Wilko Johnson, cantautore, chitarrista e attore britannico, a lungo associato alla band Dr. Feelgood degli anni ‘70.

Da qui non entra più nessuno. Foto Arletta Fonio Grubiša

Gli ultimi eventi
Uno degli ultimi maxi eventi rock risale al gennaio del 1992, quando in occasione del tradizionale torneo memoriale “Sergio Blažić Đoser”, il palcoscenico vide sfilare Dino Dvornik, Bruno Langer, Jasmin Stavros, Severina, Ibrica Jusić, Vladimir Kočiš-Zec, Toni Cetinski, Sanja Doležal, Aki Rahimovski e altri con delle performance concertistiche che duravano fino alle prime ore del mattino. Dopo di questo, in concomitanza con la Guerra patriottica e gli episodi di coprifuoco, che fecero chiudere i locali, arrivò la triste fine non soltanto degli spettacoli e delle jam session, ma anche per i DJ e i balli in discoteca. Ogni tanto negli anni, c’è stato qualcuno che ha timidamente parlato di rilancio, di possibile ripresa. Ma, in realtà, il colosso turistico Arena Hospitality Group, erede dell’Arenaturist, non ha mai dimostrato interesse concreto di sfruttare questa struttura oltremodo adatta all’intrattenimento concertistico-musicale. Né la Città di Pola risulta avere sollecitato abbastanza coloro che hanno in gestione un patrimonio decaduto, ridotto a magazzino sotto saldo lucchetto per ridarlo in mano alla gioventù di Pola che di notte non sa dove e che pesci pigliare.

Più rotto di così…. Foto Arletta Fonio Grubiša

«Temporaneamente fuori uso»
Esiste tra l’altro anche una particolarità bizzarra che riguarda la Piramide. La medesima finisce spesso per figurare nei prospetti pubblicitari dell’impresa dei tour operator quale offerta per l’area di Saccorgiana (tra piscine, terreni sportivi, campi ludici per ragazzi ecc.), classificata come discoteca “temporaneamente fuori uso”. Davvero una magnifica, “faraonica” e invidiabile pubblicità. Falsa per giunta.

Gli estivi invasi da erbaccia e rovi. Foto Arletta Fonio Grubiša
Una storia musicale durata dal 1985 al 1992…Foto Arletta Fonio Grubiša

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