La Martinuzzi alla scoperta della Pola austroungarica

Un gruppo di 44 alunni dell’elementare italiana alla scoperta dei contenuti del progetto di istituzionalizzazione delle tradizioni, della cultura e della storia del territorio

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La Martinuzzi alla scoperta della Pola austroungarica

“Sviluppo urbanistico e industriale a Pola nel periodo austroungarico“: non è il titolo di una tesi di dottorato di storia, ma la sfida appena colta dall’elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi“, nell’anno scolastico 2019/2020. Il progetto regionale di istituzionalizzazione delle tradizioni, della cultura e della storia del territorio nelle scuole, mira anche questa volta all’approfondimento di una delle pagine più intriganti del manuale che racconta i trascorsi di questa città. Torna alla ribalta l’iniziativa delle insegnanti Paola Gattoni Ukota, Teana Tomažin, stavolta affiancate da Paola Marinčić e da tantissimi altri colleghi, docenti di materia (biologia, chimica, lingua tedesca, musica, tecnica, cultura artistica…), pronti a collaudare un approccio didattico-specialistico all’Imperial e Regia epoca, che per Pola significò in assoluto il suo più grande progresso civile, militare, tecnologico, urbano e culturale.

In cima all’Osservatorio di Monte Zaro

L’imbarazzo della scelta
Da dove incominciare? Il cruccio sta nella difficoltà della materia da trattare e nell’imbarazzo della scelta. E l’opzione presa l’altro giorno si è dimostrata sicuramente una delle migliori: un giro di perlustrazione con 44 ragazzini delle settime classi coinvolte nel progetto, alla scoperta delle tante aree e angoli urbani che ancora respirano di atmosfera austriaca, di K. u. K Kriegsmarine e che ben conservano le tracce degli antichi fasti e le testimonianze dell’alta ingegneria raggiunta negli anni della “Defunta“. Ottima giornata, salutata dal sole, per darsi appuntamento sotto i cipressi al Cimitero della Marina, camposanto che lascia scoprire i nomi della gente e le loro vicissitudini a cavallo tra il XIX e XX secolo. Subito dopo tappa nella Chiesa della Madonna del Mare, a scoprire che la vicina, odierna scuola elementare era un tempo orfanotrofio; a passeggiare per il Parco della Marina trovando le specie botaniche importate dagli Asburgo; l’appuntamento didattico al Centro Rojc per ammirare i ritratti fotografici di personaggi sepolti all’anzidetto cimitero realizzati dall’artista Hassan Abdelghani. E poi a Monte Zaro, ammirando la panoramica portuale di Pola dal luogo che vide erigere l’istituto idrografico di Willhelm von Tegetthoff con il suo osservatorio geofisico che si occuparono di magnetismo, gravimetria, mappatura, previsioni meteo, osservazioni astronomiche.

In fila verso la specola

Un occhio verso il cielo
La salita in cima alla specola con la guida del segretario della Società astronomica, Damir Šegon per apprendere degli asteroidi e delle comete individuate da Johann Palisa che, rese l’obiettivo di Pola (di soli 15 centimetri di apertura telescopica), più celebre di quello viennese (da 60 centimetri, ossia 4 volte più grande). Tappa finale il tunnel di Zerostrasse dove si è avuto modo di salire a bordo de “Il tram elettrico di Pola (1904-1934)”, di passare in rassegna i 127 pannelli della mostra realizzata dal Museo storico e navale dell’Istria. Attraverso una pittoresca passeggiata per gli androni e gli spazi centrali del vecchio rifugio, è risultato curioso immergersi tra tante immagini, da simulazioni di capolinea e tabelle con orari di transito, visione resa completa dal suono remoto dello scorrere su rotaie, di carrozze e cavalli.
Le prossime tappe
Le prossime attività e tappe di storia da studiare al dettaglio alla Martinuzzi, così come annunciato da Paola Gattoni Ukota: le fortezze, gli usi e costumi, le cartoline, la farmacia, le malattie, la vita culturale di Pola, l’Inno asburgico, poi tanto approfondimento sulla base delle ricerche compiute dagli allievi negli anni precedenti in merito ai personaggi più illustri di Pola; visite ai musei di storia navale di Pola e di Fiume.

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