Il programma Dolcevita tocca quota 100

L’iniziativa salva facciate avviata dal Municipio nel 2012 ha celebrato la cifra tonda

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Il programma Dolcevita tocca quota 100
Eduard Cinkopan e Filip Zoričić sottoscrivono il contratto. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Il programma salva-facciate di Pola si festeggia. Ieri mattina, il Municipio ha fatto da palcoscenico alla sottoscrizione solenne del 100º contratto per il recupero di un caseggiato di Pola “eletto” dal programma Dolcevita. Il privilegio di tornare in vita dopo oltre cent’anni, è toccato alla palazzina di via Stanković 7, che fa angolo con via Zara, in zona prioritaria 2, su intervento della Stil gradnja s.r.l. di Pola, che nell’arco di un anno dovrà restituirle un aspetto bello e consono a quello originale. L’investimento per il condominio sarebbe stato pari a 107mila euro, di cui 62mila euro soltanto per la facciata principale, qualora la Città non avesse proposto la propria partecipazione alle spese nella misura di un buon 70 per cento, ovvero nella percentuale di copertura prevista per le case di seconda priorità, classificata per zona. La ricostruzione dell’immagine esteriore di un edificio non sarebbe completa, senza tenere in considerazione pure la sostituzione integrale delle vecchie e scorzate porte e finestre di legno, per cui nell’investimento di cui sopra sono contemplati 13mila euro necessari a questo scopo e sovvenzionati nella misura del 40 per cento da parte del Fondo nazionale per la tutela ambientale e il rinnovo energetico. È in atto, dunque, la formula del doppio contributo cittadino-statale, come nel caso dell’edificio adiacente, al civico 5 di via Stanković appena rimesso a nuovo.

Crescita delle sovvenzioni
La sottoscrizione del 100º contratto per la programmazione Dolcevita, è stata salutata al pari di un evento celebrativo da parte del sindaco Filip Zoričić e del direttore dell’impresa amministratrice di condomini, in qualità di committente, Eki inženjering, Eduard Cinkopan. Felice di quanto si lavori in Città anche delle iniziative privatamente in corso e dispiaciuto per coloro che non vedono quanto di buono stia succedendo, il primo cittadino ha sottolineato la bontà delle intenzioni di rinnovo e dei risultati sortiti da Dolcevita. Plauso all’aumento delle sovvenzioni operato dalla sua legislatura, all’apertura di una buona comunicazione con gli amministratori di condominio e con i cittadini interessati ai recuperi. “Dolcevità è stata attivata nel 2012 e – come è stato detto – in neanche tre anni di gestione pubblica abbiamo reso fattibile la sottoscrizione di 34 contratti. Fino alla fine del 2025, saremo in grado di conteggiare in tutto 66 facciate rinnovate. Ci aspetta molto lavoro”. La centesima conquista di questo fondo pro recuperi, è stata anche un’occasione per rinfrescare la memoria circa al fatto di avere migliorato le condizioni di ottenimento delle sovvenzioni che, anni or sono, da 1 milione di kune si era passati a una disponibilità di 14 milioni di kune, attenendosi ad alti livelli di copertura finanziaria pur di rinnovare le vecchie case di Pola. Al tempo stesso era aumentato l’importo massimo di contributo cittadino e la percentuale di partecipazione pubblica.

Procedimento più semplice
Un passo avanti a favore dei restauri urbani era stata la semplificazione del procedimento di inoltro delle richieste di finanziamento nell’area d’intervento secondaria. Conterebbe il fatto, che gli importi da assegnare sono risultati molto elevati per quanto concerne le case con una o doppia facciata rivolta verso le strade più frequentate: qualora l’investimento in zona prioritaria superi i 100mila euro, la Città rende possibile un cofinanziamento aggiuntivo pari al 20 per cento. Il sindaco ha detto grazie agli amministratori di condominio e ai cittadini per il buon dialogo instaurato e il successo conseguito con le operazioni di recupero. “Spetta ora alla Città il compito di mettere a posto anche strade, illuminazione, assicurare un buon smaltimento dei rifiuti, affinché tutti, a Pola, si sentano a loro agio. D’altra parte va mantenuto lo spirito di altri tempi, l’autenticità delle vecchie palazzine e del bucato appeso alle “tiramolle”, pur riparando quanto è pericoloso e a rischio di crollo”.

C’è ancora tanto da fare
Eduard Cinkopan, a sua volta si è detto onorato per questo 100º contratto. “È un risultato che gratifica e rende visibile il nostro impegno come squadra di amministratori. Spero che continueremo con lo stesso ritmo, con il buon supporto della Città. Assieme abbiamo fatto tanto, ma tanto c’è ancora da fare. Siamo convinti di poter procedere con la Città, che ci stimola davvero in ogni iniziativa di rinnovo. Siamo sulla buona strada affinché Pola diventi finalmente una città europea, ordinata, pulita e bella, dalle facciate con dei colori… sensati”.
Non si è mancato di menzionare le difficoltà che si incontrano sul percorso dei restauri per gli edifici storici di Pola, che richiedono l’intervento dell’Ufficio ministeriale per la sovrintendenza del patrimonio storico-culturale, pongono condizioni che fanno aumentare i costi, con tanto di difficoltà di trovare le ditte specializzate nel recupero degli elementi architettonici decorativi disposte a lavorare a lungo, con grande attenzione e rispetto per i dettagli da ricostruire fedelmente. La Città, in assenza di normative adeguate, come detto, non può applicare il modello di altre Città europee che operano ristrutturazioni al 100 per cento, qualora i comproprietari di condominio non dispongano di finanziamenti a sufficienza per recuperare i palazzi, cercando poi un parziale risarcimento successivo, al momento del passaggio di proprietà o in eredità dei beni immobili.
Per la cronaca, merita ricordare che il vecchio programma Dolcevita prevedeva nei primi anni di applicazione coperture di spesa non superiori al 50 p.c., ma includeva a parte altri interventi di recupero edile particolarmente rilevanti, che attualmente non risultano cofinanziati. Vedi la copertura di parte delle spese per la ricostruzione dei tetti, per la documentazione progettistica, inclusa la cancellatura dei graffiti e la considerazione di una fattura a parte per l’opera di conservazione di decorazioni architettoniche di particolare significanza storico-culturale.

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