Il Consiglio di Pola alla prese con la verifica semestrale del salvadanaio cittadino

L’organo collegiale torna a riunirsi il prossimo 4 ottobre

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Il Consiglio di Pola alla prese con la verifica semestrale del salvadanaio cittadino
Conti più reali nella seconda metà dell’anno. Foto: DARIA DEGHENGHI

Dopo un mese di vacanza, il 4 ottobre torna a riunirsi il Consiglio municipale di Pola. All’invito di convocazione, la presidente Marija Mirković Nokolovski allega una serie di documenti da presentare al vaglio dei consiglieri tra cui spicca il Bilancio semestrale, primo banco di prova del Preventivo dell’anno in corso. Nei primi sei mesi, dal 1.mo gennaio al 30 giugno, l’amministrazione cittadina ha introitato esattamente 32.472.058,42 euro su 79.213.106 previsti per tutto l’anno, quindi il 43,58 per cento, mentre ha speso 29.031.963,56 euro ossia il 37,05 per cento del piano. Insomma, la Città di Pola ha incamerato un po’ meno di quanto avrebbe voluto e speso molto meno di quanto avrebbe potuto. Segno di inerzia e scarsa efficienza? Non necessariamente. Esperienza insegna che in ogni anno fiscale il grosso delle entrate e delle uscite viene contabilizzato nella seconda metà dell’anno, piuttosto che nella prima, tant’è vero che il primo semestre trascorre generalmente ad avviare gli investimenti e il secondo a realizzarli (anche in termini contabili).

La ripartizione dei mezzi
A una prima sommaria lettura del documento contabile, risulta che gli introiti del semestre sono distribuiti tra l’ente locale in senso stretto (la Città di Pola), che trattiene per sé 21.998.471,07 euro dei 32,5 milioni riscossi, mentre una parte inferiore, ossia 10.473.587,35 euro, spetta ai soggetti fruitori di bilancio, come segue: Vigili del fuoco (825.000 euro), Biblioteca civica (455.805,92), Teatro Popolare Istriano (104.312,80), le scuole elementari (che percepiscono importi variabili dai 505.000 a 840.000 euro in base alle prestazioni: la SEI Martinuzzi, per esempio, 729.214 euro), la scuola dell’infanzia italiana Rin Tin Tin (117.296,00), il Centro di riabilitazione di Veruda (328.891,69) ecc. Importi di poche centinaia o migliaia di euro sono riservati invece ai Comitati di quartiere e ai Consigli delle minoranze. Il budget semestrale riservato agli stipendi dell’amministrazione equivale a 13.464.564,94 euro. In funzione degli assessorati e dei rispettivi ambiti di pertinenza e mansioni, il Bilancio del semestre è ripartito come segue: l’Assessorato alle Politiche sociali e giovanili (che sovrintende all’istruzione prescolare ed elementare) si prende da solo la bellezza di 16.985.452 euro e nei primi sei mesi dell’anno ha già consumato più di quanto gli spettasse per il primo semestre di attività, segno che la disponibilità dei fondi preventivati comincia nuovamente a scarseggiare. L’Assessorato agli Affari comunali e al Patrimonio, in paragone, si è preso solo 6.911.878, meno della metà di quello che gli spetta, l’Assessorato alla Cultura e alla società civile 1.989.822, l’Assessorato all’Amministrazione locale ha preso 884.449,83 euro, l’Assessorato alle Finanze 1.523.241 e quello alla Pianificazione ambientale 883.125,66. In realtà, siccome durante l’anno sono nuovamente cambiati l’assetto e l’organigramma dell’amministrazione municipale, sicché alcuni assessorati e uffici si sono fusi, altri si sono scissi, altri ancora sono spariti di scena, i paragoni a fine anno saranno difficilmente fattibili se non impossibili.

Legislatura ballerina
Per il resto dell’ordine del giorno, il Consiglio municipale dovrà prendere atto di un nuovo avvicendamento tra le file dei consiglieri: questa volta a lasciare l’aula sarà Miha Paus, della piattaforma Možemo, che lascia il suo seggio al sostituto Davor Vuković. E non è la prima volta che succede in questa legislatura “ballerina”, messa a dura prova da squilibri interni ai partiti e alle coalizioni, più instabili che mai. Dal 2021 a oggi, Valter Boljunčić è subentrato a Jadranka Černjul, Daniel Deković a Miodrag Čerina, Gordana Ferenčić (all’epoca dei Verdi) ha sostituito Massimo Brajuha e questi erano solo i cambi in seno al gruppo DDI e partner, che dopo la sconfitta alle elezioni e la perdita della maggioranza ha cercato di ricomporsi alla bell’e meglio, con alterne fortune e qualche emorragia di soci. Scosse a sorpresa ci sono state anche nella lista civica del sindaco indipendente Filip Zoričić, con Ivan Žagar che ha preso il posto di Selma Ibrišagić dopo il primo anno e Vito Paoletić subentrato alla battagliera ma non amatissima Ivana Mohorović successivamente. Nelle file della Comunità democratica croata (HDZ), l’ex candidato a sindaco Mirko Jurkić ha lasciato il suo seggio al collega Juraj Kovačević, mentre tra i Socialdemocratici l’ex consigliere Siniša Gordić ha fatto posto all’attuale, Drago Marić. L’ultimo cambio di panchina per il gruppo Možemo non stupisce, dunque, ma neanche incide più di tanto sulla dialettica tra potere esecutivo e deliberativo: avendo abbandonato il sindaco già nel primo anno del mandato, la piattaforma rosso-verde è ormai in minoranza e quindi all’opposizione, ma senza fare blocco con l’Accadizeta e in nessun modo con la DDI. Tra gli altri argomenti all’ordine del giorno della prima sessione autunnale del Consiglio, il Programma Smart City 2023-2028, il nuovo Regolamento sui mercati civici, il Regolamento sugli acquisti e forniture, il rinnovo del Contratto di locazione per gli immobili in dotazione dell’azienda del gas Plinara, modifiche alla Delibera sui bonus prima casa, modifiche alla Delibera sui servizi prescolari convenzionati, modifiche alla Delibera sulle retribuzioni dei dipendenti dell’amministrazione locale e del Regolamento interno che definisce l’organigramma. A fine seduta, il sindaco presenterà la sua relazione semestrale sull’attività svolta.

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