Riannodare i fili di ieri guardando al domani

L’importante viaggio del «Klizia» nelle «terre dei padri» ha posto un altro tassello. Nella tappa piranese l’equipaggio è stato accolto in Municipio e in Casa Tartini

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Riannodare i fili di ieri guardando al domani
L’incontro in Municipio. Foto: Mariella Mehle

Il viaggio della barca a vela “Klizia”, partita dalla Sardegna il 30 luglio scorso con un equipaggio composto da esuli e figli di esuli per un “Ritorno alla Terra dei Padri”, dopo Capodistria ieri è giunto a Pirano. Accompagnati dal presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, che nella trasferta istriana fa loro da Cicerone, ad accoglierli nella mattinata al Municipio sono stati la vicesindaco Manuela Rojec, la quale ha porto il benvenuto anche a nome del primo cittadino Andrej Korenika trattenuto a Lubiana per impegni inderogabili e il vicesindaco italiano Christian Poletti il quale ha rilevato che la Comunità italiana a Pirano è ben rappresentata a livello comunale, molto attiva politicamente per mantenere in vita la lingua e la cultura italiana. Ad accoglierli anche la presidente della Commissione per la nazionalità Nadia Zigante che ha sottolineato il legame di entrambe le realtà con il mare, elemento comune che potrebbe far nascere una bellissima collaborazione.

Presente all’incontro piranese anche il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello il quale ha rilevato che la visita degli amici sardi rappresenta il superamento di tante cose che sono successe nel passato in uno spirito europeo di fratellanza che da anni contraddistingue i rapporti a tutti i livelli tra lo Stato italiano e quello sloveno. “Con questa visita aggiungiamo un tassello importante nella costruzione di un nuovo rapporto tra li due Paesi. Al di la della forme ufficiali è importantissimo che certi messaggi passino a un livello più basso. Il viaggio nella “Terra dei padri” non ha nulla di retorico, bensì un tentativo di rivedere e ricostruire dei rapporti. Con questi piccoli tasselli si costruisce l’Europa unita”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul nel rimarcare che il percorso di pacificazione in queste terre è partito dall’alto e si è sviluppato in varie tappe. “Bisogna far calare il rapporto di riconciliazione verso la società civile, altrimenti non entra nelle scuole, nella quotidianità e rimarrà soltanto ai livelli alti. Il vostro gesto va in questa direzione che dalla riscoperta delle radici familiari favorisce e promuove dialogo tra le persone”.
Il nostro paese Fertilia, nel Comune di Alghero, è sorto dall’unione di persone giunte da diverse parti che hanno costruito una comunità assieme ai sardi. Abbiamo messo su un anche museo che racconta questa storia e man mano abbiamo riscontrato che racchiude dei valori attuali molto profondi tra i quali la capacità di ricostruire una vita partendo da zero e l’elemento di inclusione e integrazione sulla base di valori forti, di rispetto per se stessi e per gli altri, di grande lavoro e di un’umanità di cui questo mondo ha bisogno. Questi sono gli elementi che noi vogliamo portare nel viaggio, attraverso il mare che è il linguaggio universale. Se vogliamo parlare ai giovani dobbiamo farlo con sistemi moderni. Il nostro è un messaggio di chi tenta di guardare avanti, senza cancellare le tragedie e i dolori del passato. Siamo figli dello stesso mare, abbiamo la stessa identità e abbiamo una cultura molto simile. Dobbiamo insegnare ai giovani che bisogna trovare in ogni situazione l’opportunità di superare i conflitti territoriali costruendo valide alternative. I nostri esuli l’hanno fatto pagando un prezzo altissimo”, così, a nome dei compagni di viaggio, Mauro Manca aggiungendo che per il progetto l’associazione “EGEA”, nome della bambina con la valigia che oggi ha 81 anni, che è diventata il manifesto dell’esodo e che si unirà alla comitiva a Pola, hanno goduto del supporto della Mediapartner della RAI che li segue e con la quale a breve realizzeranno un diario di bordo. A sostenere il lungo viaggio tra l’altro Camera e Senato della Repubblica Italiana, la Regione Sardegna, la Regione Lazio, il Consiglio regionale del FVG, tanti Comuni e altre realtà istituzionali di tutte le tappe visitate e le Associazioni degli esuli.
“Abbiamo voluto fare un viaggio all’incontrario per celebrare le persone e mettere insieme il coraggio di chi è rimasto con chi è andato via, intitolandolo ‘Ritorno alla Terra dei Padri’ poiché il legame con le madri e indissolubile mentre quello con i padri spesso passa per un conflitto generazionale, che in tempi successivi subisce una ricucitura”, ha scherzato il capogruppo Manca, nel ringraziare Giulio Marongiu, il membro più anziano, il quale ha messo a disposizione la sua barca, la sua persona e le sue sofferenze. Nato a Pola nel 1938, dopo 77 anni vi farà ritorno per la prima volta il 30 settembre prossimo. Riguardo il cognome Marongiu, che rivela una netta radice sarda, il signor Giulio ci ha raccontato che in effetti il padre era un finanziere sardo giunto per lavoro nella città istriana, dove si innamorò e sposò una giovane polesana. Ad accompagnarlo nel viaggio anche suo figlio Federico, il quale ha spiegato che la scelta della piccola e semplice imbarcazione in legno di 10 metri è servita anche per cercare di immedesimarsi nel viaggio che intrapresero i padri nel periodo dell’esodo e rivivere le difficoltà e gli stati d’animo che li accompagnarono. Si tratta quindi anche di un viaggio intergenerazionale, siccome a Rovigno saranno raggiunti dal figlio ovvero nipote. “Dopo la tappa a Pola ci sarà ancora la settimana della Barcolana a cui parteciperemo in qualità di ospiti d’onore e concluderemo ufficialmente questo progetto l’8 ottobre prossimo”, ha concluso Federico Marongiu.
Nel pomeriggio l’equipaggio ha visitato Casa Tartini, accolto dalla presidente della locale Comunità degli Italiani Fulvia Zudič e del collaboratore professionale Andrej Rojec, il quale, assieme a Daniela Paliaga Jankovič, esperta di storia piranese, ha presentato brevemente l’antico palazzo, che ha dato i natali al famoso violinista piranese e il percorso museale a lui dedicato, che attira regolarmente numerosi visitatori. A presentarsi agli ospiti alcuni gruppi del sodalizio quali la “Voga Veneta” con Silvia Červar, il gruppo di pittura con Liliana Stipanov. È stata una preziosa occasione di scambio di esperienze, un dialogo intessuto di vicende familiari e storie individuali che ciascuno ha messo a nudo, che come fili spezzati si sono uniti in maniera naturale in un intreccio di amicizia e fraternità, valori promossi dalla Comunità europea.
Prima di salpare domani mattina in direzione Rovigno, stamane la delegazione farà una visita alla scuola elementare italiana “Vincenzo e Diego de Castro” e in serata concluderà la permanenza piranese con la musica al concerto del progetto L.I.R.A. al teatro “Tartini”.

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