Il bucaneve saluta l’inverno, la mimosa fa primavera

Cambio di stagione un po’ anticipato, sperando che marzo non si riveli, proverbialmente, pazzerello e scombussoli le temperature

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Il bucaneve saluta l’inverno, la mimosa fa primavera
La mimosa precoce brucia le tappe. Foto: DARIA DEGHENGHI

Un presagio profumato di primavera in arrivo, a quanto pare con abbondante anticipo, sempre che marzo non ci riservi qualche brutta sorpresa (il proverbiale colpo di coda dell’inverno morente). Ecco i due fiori simbolo dell’avvicendarsi delle stagioni in capo d’anno: il bucaneve ritardatario che dice addio all’inverno e la mimosa precoce, foriera della bella stagione. Che l’orto di febbraio abbia le sue gioie è cosa risaputa. Certamente non è variopinto come da maggio in avanti, ma ha del fascino: le “campanelle” bianche, timide e delicate del bucaneve quasi quasi passano inosservate accanto alla maestosa chioma gialla di una mimose in fiore che sembra un vulcano in eruzione. Insieme, però, sulle bancarelle del mercato ortofrutticolo in piazza del Popolo, si fanno compagnia come fossero fratello e sorella: fratello Sole e sorella Luna. I rametti di mimosa sono in vendita a quattro euro, mentre i mazzetti di bucaneve costano esattamente la metà: due euro l’uno. Per belli che siano, molto spesso restano invenduti fino alla riduzione dei prezzi di mezzogiorno. Chi ha i soldi contati è costretto a scegliere tra la spesa per i pasti e la spesa per le decorazioni domestiche. Ma la tentazione è forte non solo per una questione di bellezza, ma anche per l’alto valore simbolico delle prime fioriture dell’anno, rappresentazione plastica della rinascita, del ritorno alla vita. Non per nulla per millenni il primo giorno dell’anno è stato considerato il primo marzo, e non il 21, almeno fino a quando Giulio Cesare non decise di riformare il calendario. E non per niente i popoli seguirono ognuno le tradizioni degli antichi, nonostante l’aggiustamento del calendario. Fino al 1564 in Francia l’anno cominciava di fatto a Pasqua, mentre in Inghilterra e in Irlanda si cambiava anno il 25 marzo fino al 1752, senza menzionare le varie tipologie di calendario lunare ancora in uso, del Medio e dell’Estremo Oriente, cinese o islamico che sia.

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