Erogazione idrica, serve una strategia

La questione è stata trattata all’incontro tra lo zupano Boris Miletić e i sindaci delle città istriane

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Erogazione idrica, serve una strategia
L’incontro tra il presidente della Regione Boris Miletić e i sindaci delle città istriane. Foto: www.istra-istria.hr

Per la sesta volta quest’anno il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, ha incontrato i sindaci di tutte le città dell’Istria. Alla riunione hanno inoltre partecipato i vicepresidenti, Tulio Demetlika e Jessica Acquavita, e il capo ufficio dello zupano, Ivan Glušac. L’incontro è stato un’ottima occasione per discutere, soprattutto, di approvvigionamento idrico e Pronto soccorso. Il compito di presentare l’attuale sistema di approvvigionamento idrico è spettato all’assessore regionale all’Agricoltura, Ezio Pinzan, che ha posto l’attenzione sulle aree di competenza delle varie aziende idriche. L’assessore si è soffermato inoltre sullo stato di salute della rete idrica regionale e sui progetti futuri. All’esposizione dell’assessore è seguito l’intervento dello zupano, che dopo avere parlato delle misure di razionamento dell’acqua potabile adottate quest’estate, ha rilevato che le richieste di risarcimento presentate alla Regione da parte dei titolari di 14 autolavaggi che a causa delle restrizioni non hanno potuto lavorare sono al momento al vaglio degli uffici competenti dell’amministrazione regionale e delle amministrazioni locali. Ascoltate le parole dello zupano, il sindaco di Pisino, Suzana Jašić, ha detto che né la Regione né le singole amministrazioni locali dovrebbero assumersi l’obbligo di risarcire gli autolavaggi. “A risarcirlo dovrebbero essere le aziende del settore turistico”, ha suggerito il primo cittadino di Pisino. Tutti i sindaci hanno poi stabilito che è più che necessario elaborare un piano, o meglio una strategia di intervento che assicuri una corretta erogazione del servizio idrico durante eventuali futuro periodi prolungati di siccità. Presidente della Regione e sindaci si sono quindi occupati del Piano nazionale di ripresa e resilienza, al quale la Regione vorrebbe attingere per migliorare le strutture sanitarie istriane e per costruirne di nuove.

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