Consiglio cittadino. Una seduta in odor di campagna elettorale

La presidente Marija Marković Nikolovska ha suggerito all’opposizione di finire con l’usurpazione dell’aula

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Consiglio cittadino. Una seduta in odor di campagna elettorale
In assenza del sindaco Filip Zoričić, toni meno accesi del solito. Foto: DARIA DEGHENGHI

Attivissimi i consiglieri della piattaforma rosso-verde (Možemo!) durante l’ora delle interrogazioni del Consiglio municipale anche in assenza (per motivi di salute) del sindaco Filip Zoričić. Dalle file dell’opposizione si sono avute più critiche e accuse che interpellanze, ora per il fatto che la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di Fisella non è in funzione dal 2009, ora sul fatto che l’Ufficio di revisione interna è rimasto acefalo per mesi fino all’assunzione di Roberta Dorani e cose di questo genere che hanno costretto gli assessori a ripetere varie volte le stesse motivazioni al punto che i consiglieri della maggioranza Kristijan Biteri, Ivan Žagar e Milan Rašula sono montati su tutte le furie, come del resto la stessa presidente del Consiglio Marija Marković Nikolovska, che ha suggerito ai colleghi dell’opposizione di “finirla con l’usurpazione dell’aula a fini di pubblicità per la propria lista in corsa ai seggi del Sabor”. Tra Biteri e Dušica Radojčić c’è stata anche una richiesta reciproca di scuse, pretesa doppiamente inutile, è chiaro, visto che entrambi i consiglieri sono rimasti ancorati sulle proprie posizioni di partenza. Noel Mirković (Možemo!) ha anche tirato in ballo un vecchio “peccato” del sindaco, il suo viaggio a Leopoli, satireggiandolo e demonizzandolo come una gran colpa che “non ha avuto altro scopo se non l’autopromozione del sindaco, mai formalmente autorizzato dal Consiglio municipale a cercare un accordo di cooperazione con Leopoli o l’Ucraina”.

Ancora Dušica Radojčić (Možemo!) sulla gravissima situazione della gestione dei rifiuti. La consigliera ha chiesto se e quando avremo un documento di fattibilità per gli impianti di compostaggio e differenziazione, e il direttore della società di nettezza urbana “Herculanea”, Robi Fuart le ha risposto che il documento è in arrivo: “In pratica mancano solo gli ultimi ritocchi, e sarà presentato al pubblico in brevissimo tempo”. Sempre stando a Fuart, il documento non stabilisce la località delle future strutture, e neanche pregiudica la necessità di costruirle, si limita solo a stabilire quali saranno i vantaggi per la città e quali gli svantaggi nel caso l’opera non fosse realizzata, quale sarà l’impatto ambientale delle strutture nel raggio di dieci chilometri e cose di questo genere. Per avere il documento Pola sta pagando la bellezza di 22.828 euro alla società Dvokut Ecro.
Il consigliere indipendente in rappresentanza della minoranza serba Milan Rašula ha chiesto all’assessora Sanja Kljaić Dakić perché siamo tanto in ritardo con le licenze edili e quest’ultima ha risposto che le accuse all’ufficio sono molto spesso infondate. I ritardi sono dovuti al fatto che il dicastero dispone di soli 10 su 19 impiegati previsti, ma che nonostante tutto “abbiamo smesso di piangere miseria e ci siamo organizzati meglio per produrre il massimo numero di atti amministrativi possibili in condizioni di carenza estrema di personale”. Il risultato è stato un aumento del 20 per cento delle pratiche evase in sei mesi rispetto al semestre precedente. La proposta di assumere i pensionati che in passato hanno lavorato in questo settore è stata scartata perché le pratiche sono ora elettroniche e il procedimento diverso. Milan Rašula ha quindi cantato le lodi dell’assessora perché a suo dire “dalla sua promozione non c’è più nepotismo, tangenti, favori e raccomandazioni: ora le pratiche vengono evase in ordine cronologico così come entrano nel sistema e non c’è verso di accelerarne una a scapito dell’altra”.
A Valcane intanto stanno terminando i lavori alla costruzione del campo di calcio ora che tra la Città e la Repubblica è tornata a regnare la pace col patteggiamento in tribunale. L’opera verrà a costare poco meno di 1,2 milioni di euro, più o meno quanto hanno speso anche le città di Parenzo e di Albona per la stessa struttura.

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