CI di Pola e Capodistria: due orchestre, una passione

Incontri. Riuscitissimo concerto delle mandolinistiche

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CI di Pola e Capodistria: due orchestre, una passione
Mario Steffè, Valmer Cusma e Loretta Godigna. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

È cosa risaputa che la cultura musicale italiana vanta il merito indiscusso di aver contribuito come nessun’altra alla costante rivalutazione del mandolino e delle composizioni a esso dedicate, fino a fargli vivere oggi un notevole come back. Quanto alle sezioni musicali dilettantistiche della Comunità Nazionale Italiana dell’Istria e di Fiume, nel loro piccolo, non si erra a dire che riesce a offrire il proprio obolo dimostrando di essere a pieno titolo parte integrante di questa grande tradizione.
Il concerto dell’altra sera alla Comunità degli Italiani di Pola – protagoniste l’orchestra di casa della “Lino Mariani” e quella ospite della Comunità degli Italiani di Capodistria – è stato la testimonianza di quanto uno strumento che ha avuto il suo primo splendore nel periodo barocco non sia finito coperto dalla patina del tempo, ma è sempre attuale e apprezzabile anche dalle nostre parti. Meglio ancora se il repertorio è in grado di spaziare dai classici alle note delle ben riconoscibili arie nostrane, locali, autoctone della cultura veneta, tramandate per generazioni. Gli applausi del numeroso pubblico, i ritornelli canticchiati e ritmati da ripetuti battimani, hanno gratificato l’apprezzabile performance delle compagini, che in finale, a forze unite, hanno dato il meglio di sé, lasciando scoprire un qualcosa che esula dalla quotidianità: la bellezza del concerto in una sala dalla buona acustica come la nostra e il privilegio di sentir pizzicare le corde e vibrare i plettri davanti a noi, dal vivo.
Non è la prima volta che le due Comunità abbiano accomunato i propri mandolini, ma si tratta di scambi vissuti con piacere e allegria nel segno della musica e della convivialità. Reciproche manifestazioni d’apprezzamento e scambi di omaggi hanno visto protagonisti il presidente della “Lino Mariani”, Valmer Cusma, pure in qualità di presentatore, la direttrice artistica Loretta Godigna, nonché il presidente della CI di Capodistria Mario Steffé, anche alla presenza del vicesindaco di Pola, Bruno Cergnul. Ma i protagonisti in assoluto sono stati coloro che hanno dato voce agli strumenti: le mandolinistiche polese e capodistriana dirette rispettivamente dai Maestri Klara Cerin e Sergio Zigiotti. L’incipit del programma concertistico, affidato alla “Mariani”, ha proposto con visibile orgoglio il valzer de “Le belle polesane” (Franz Lehar), cui hanno fatto seguito le splendide melodie del sud Italia “O paese d’o sole” (Vincenzo d’Annibale) e “Tarantella”; i motivi del potpourri (Z. Runjić) che fanno respirare l’aria del mare Adriatico e tutto un cocktail di amate canzoni popolari venete. Oltremodo generoso di ottimi brani il repertorio dei capodistriani, presentato per l’occasione dal mandolinista Bruno Orlando. Introduzione simbolica con “Dona nobis pacem” (Palestrina-Mozart), breve preghiera musicale per la pace, come non mai attuale, quindi “Le manine di primavera” di Nino Rota, attinto dall’Amarcord di Fellini, la struggente, veneziana “Sinfonia per un addio” (Reverberi e Giordano), l’incantevole “Ricordo di Napoli” (Rosario Gargano – arrangiamento Zigiotti), “Da capo a fine(stra)” (Nevio Miklavčič), il “Pizzicato Bossa” (Kreidler) e il “Valzer venezuelano” per un pittoresco salto in America Latina, un potpourri di canzoni dalmate, il leit motive attinto dal film cult “Il terzo uomo” e la briosa “Farandola” quale spezzone della “Rapsodia spagnola” (Simone Salvetti). Le lodi di Cusma a queste “pennellate d’autore sulla tela concertistica” hanno trovato ulteriore giustificazione con i brani proposti in finale dalle mandolinistiche unite dirette da Klara Cerin: “La vita è bella” (Nicola Piovani) e Valzer n.ro2 (Dmitrij Šostakovič).

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