«Castion è una bomba ecologica pericolosa pronta a esplodere»

Danijel Ferić (SDP) va giù duro

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«Castion è una bomba ecologica pericolosa pronta a esplodere»
Danijel Ferić. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

”L’impianto di trattamento rifiuti di Castion è una vera bomba ecologica pronta a esplodere”. Lo ha detto il consigliere regionale dell’SDP Danijel Ferić, che ieri ha anche motivato il suo pensiero facendo ricorso e riferimento alla stato di fatto attuale dell’impianto. “Il Centro ha accumulato circa 15mila tonnellate di combustibile derivato da rifiuti (Refused Derived Fuel, RDF)”, ha detto il consigliere, aggiungendo che a Castion sono stoccate anche diverse centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti ferrosi che al momento pare impossibile smaltire. Il rappresentante del Partito socialdemocratico ha quindi ricordato che le perdite di esercizio nel Bilancio del Centro regionale di trattamento rifiuti (3.711.116 euro) accumulate dalle precedenti gestioni targata Dieta Democratica Istriana, sono ormai superiori al capitale sociale dell’impianto.
”E questo non è l’unico problema”, ha continuato Ferić, il quale ha aggiunto che agli oltre 3,7 milioni di rosso vanno aggiunti ulteriori 2,2 milioni di perdite accumulate nel 2022. “Se si tiene poi conto che le perdite previste per quest’anno ammontano a 772.951 euro, il rosso complessivo dovrebbe ammontare a 6,3 milioni di euro, ha rilevato il socialdemocratico, secondo il quale le perdite potrebbero addirittura superare i 9,3 milioni di euro, visto che liberarsi delle 15mila tonnellate di combustibile derivato dai rifiuti costerà al Centro ben 3 milioni di euro. “Tre milioni che Castion, per evitare il fallimento, molto probabilmente spillerà ai cittadini”. Così Ferić, che nemmeno ieri ha perso l’occasione per puntare il dito contro l’ex sindaco di Pola, ora presidente della Regione, Boris Miletić. “Condivido la sua proposta di avviare quanto prima un processo di ricomposizione della struttura societaria e di suddividere le quote di proprietà tra tutte le amministrazioni cittadine dell’Istria. Dobbiamo guardare al futuro, ma trovo ipocrita che a costruirlo vogliano essere le stesse persone che con le loro decisioni hanno portato alla situazione odierna. Fino alle scorse la DDI controllava la Regione e 9 delle dieci Città della penisola. Tuttavia, non ha fatto nulla sul piano della ricomposizione della struttura societaria”, ha concluso il rappresentante dell’SDP.

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