L’importanza del ritorno alle origini

L’Aula consiliare in Corso ha fatto da cornice alla promozione del progetto di scambio Erasmus+ «Back 2 roots»

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L’importanza del ritorno alle origini
Grande interesse per il tema trattato. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Ritorno alle radici” (“Back 2 roots”) è il titolo del progetto di mobilità internazionale Erasmus+ presentato nell’Aula consiliare in Corso, che ha visto coinvolti i membri delle minoranze nazionali croate residenti in Italia (nel Molise), in Serbia (a Bunjevci), in Austria (a Burgenland) e gli alunni della SE di Buccari, capofila e coordinatrice dell’iniziativa. Nello specifico, vi hanno partecipato gli allievi e gli insegnanti di quattro istituzioni scolastiche, tutte site in territori dove sono presenti minoranze croate: la sunnominata scuola di Buccari, la SE “Ivan Milutinović” di Subotica, l’Istituto comprensivo “Ricciardi” di Palata (nella provincia di Campobasso in Molise) e la Scuola media “Musik-Mittelschule Großpetersdorf mit kroatischem Schwerpunkt” di Veliki Petrštof (distretto dell’austriaca Burgenland). A detta dei responsabili, il programma ha consentito ai giovani e agli accompagnatori di approfondire le conoscenze relative alle loro radici e alla loro terra d’origine, di espandere gli orizzonti confrontandosi con i coetanei e conoscere realtà diverse, di raccontarsi, di abbattere barriere e costruire ponti, di imparare a preservare il patrimonio linguistico e culturale e le proprie tradizioni. Nel dare il benvenuto agli ospiti, il preside della SE di Buccari, Tomislav Uzelac-Šćiran, ha rilevato che “lo scopo dell’incontro è stato presentare il lavoro svolto negli ultimi tre anni, i quali sono stati talmente belli da farmi cercare un’ennesima occasione per ringraziare tutti coloro sono stati partecipi del progetto. Comunicando con i tanti partner mi è venuta l’idea di aderire al bando dell’Ufficio nazionale per i croati residenti all’estero e, grazie a loro, oggi siamo tutti qui. Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare all’Ufficio quarnerino della Matrix degli immigrati croati, rappresentato da Renata Garbajs, che ha seguito tutto il nostro percorso e ci ha fatto capire l’importanza del progetto per la Comunità croata all’estero”. In conclusione del suo intervento ha aggiunto che il programma ha contribuito a consapevolizzare i docenti e i ragazzi della SE di Buccari sul valore della conservazione del patrimonio croato.

Tutti soddisfatti
Molto soddisfatti anche il dirigente scolastico e la vicepreside e docente di lingua italiana dell’Istituto comprensivo “Ricciardi” di Palata, rispettivamente Guido Rampone e Valeria Ghellina, nonché le insegnanti Tiziana Cianfagna (Scuola primaria di Castelmauro) e Gabriella Diciuti (Scuola dell’infanzia di Acquaviva), giunti nel capoluogo quarnerino per presenziare alla promozione solenne, nel corso della quale sono state presentate le realizzazioni finali dello stesso, tra le quali una panoramica delle attività dell’Erasmus+ KA 229 – “Ritorno alle origini”, un ricettario e il “Dizionario dei proverbi tipici”, contenente parole in diverse lingue croate e un video che illustra il lavoro svolto.
“Abbiamo partecipato al progetto in quanto siamo legati alle minoranze linguistiche, che sono tuttora esistenti nel nostro territorio. Le stesse, seppur integrandosi benissimo, hanno fatto sì che la loro tradizione linguistica non fosse abbandonata e, quindi, viene tramandata da generazione a generazione. Per valorizzare tale ricchezza, con alcuni esperti e in collaborazione con il governo croato, abbiamo avuto la possibilità di instaurare una sezione della scuola dell’infanzia bilingue (italiana e croata) e ampliare l’offerta formativa con dei progetti extracurricolari, proprio per l’approfondimento della lingua croata. Il programma ha coinvolto i ragazzi della scuola elementare e di quella secondaria di primo grado”, ha spiegato Rampone, dicendosi desideroso di continuare a collaborare in simili iniziative. D’accordo anche Ghellina, coinvolta nell’organizzazione della scuola, la quale ci ha riferito di avere molto a cuore la tutela delle lingue e la difesa del patrimonio culturale nelle comunità che fanno parte dell’Istituo comprensivo. Sulla falsariga delle loro parole Cianfagna e Diciuti, altresì titolari di progetti relativi al “na-našo” (“alla nostra”), la lingua croata molisana parlata negli insediamenti croati di Acquaviva Collecroce e Montemitro, hanno confermato l’importanza del mantenimento delle tradizioni, dell’imparare nuove terminologie e paroline, specificando che “abbiamo effettuato spesso degli scambi culturali con la Croazia, in cui gruppi di ragazzi hanno fatto visita a Novi Vinodol, a Crikvenica e dove si sono organizzati svariati laboratori linguistici. C’è sempre la volontà di partecipare a qualsiasi iniziativa e/o attività che vengono proposte. In tale senso, la docente di lingua croata ha fatto molto per avvicinare la lingua e la cultura ai nostri allievi nonché, portandoli in Croazia, l’amore per il loro Paese d’origine. Inoltre, vorremmo segnalare che a Montemitro, un gruppo di giovani dai vent’anni in su, hanno creato il gruppo folcloristico ‘La croatarantata’, in seno al quale hanno musicato le poesie in lingua ‘na-našo’, hanno realizzato un CD e, in tal modo, portano avanti la tradizione”.

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